RICEVIAMO DAL SINDACATO DEGLI INFERMIERI NURSIND
SUSA – Sono in aumento il numero di pazienti Covid positivi che sono costretti a ricorrere alle cure del personale sanitario ospedaliero. I pronto soccorso dell’Asl To3 sono in gravissima difficoltà ed è in aumento la gestione degli accessi provenienti da Torino. In questo momento pesa l’assenza di una struttura come quella delle OGR a Torino e la periferia non può farsi carico di tutto. Eppure il documento del DIRMEI del 24 ottobre parla chiaro: sacrificate gli ospedali spoke a quelli hub.
“Comprendiamo la necessità di salvaguardare la medicina specialistica degli ospedali HUB di Torino – dichiara Giuseppe Summa – ma la periferia non è in grado di reggere l’impatto da un punto di vista di ampiezza territoriale, ma soprattutto per la carenza di personale ancora maggiore rispetto alla città. Sappiamo tutti infatti che le aziende periferiche vanno avanti ormai da anni attraverso personale medico esternalizzato e si fa sempre più fatica a reperire anche personale infermieristico e di supporto. Se gli ospedali spoke devono farsi carico dei pazienti di Torino, la Regione faccia in modo di potenziare personale, finanziare prestazioni aggiuntive e potenziare il sistema dei trasporti secondari previsti dal Decreto Rilancio. Fra l’altro il documento regionale fa riferimento alle terapie intensive, ma dimentica le subintensive che dovevano essere incrementate anche in Piemonte”.
Nello specifico per quanta riguarda l’Asl To3 il documento parla di rianimazione Covid a Rivoli e Susa, dimenticandosi di Pinerolo dove ci sono già pazienti Covid positivi ricoverati in terapia intensiva da giorni. Tutti si chiederanno: ma non dovevano essere solo Rivoli e Susa la rianimazioni Covid? Certo che dovevano esserlo, peccato che Governo e Regione (non sta a noi individuare i responsabili) non abbiano fatto nulla per incrementare i posti letto. La rianimazione di Rivoli e Susa sono praticamente sature. Così si è dovuti ricorrere anche a Pinerolo, ma anche qui nulla è stato fatto in merito ai lavori promessi.
Come si può pensare che l’Asl To3 possa farsi carico dei pazienti Covid in terapia intensiva di altre aziende quando numericamente non si può dare risposta neanche a livello aziendale? Gli infermieri del DEA di Rivoli vengono rimbalzati come pedine a sopperire carenze organiche mai incrementate, li ritroviamo un giorno in Ria il giorno successivo in reparto Covid e se necessario all’esterno a far tamponi ai pit stop.
“La seconda ondata è appena iniziata e siamo seriamente preoccupati – prosegue Summa. È in aumento il numero di dipendenti in infortunio per aver contratto il Covid e alcuni di loro sono stati costretti a ricorrere al ricovero ospedaliero. Tornando alla situazione dei pronto soccorso e del loro sovraffollamento invece, rispetto alla primavera il numero dei passaggi è in aumento, così come anche il numero di positivi che accedono per altre patologie. Addirittura ci viene segnalato un numero di accessi di cittadini che arrivano con i propri mezzi da Torino. A Rivoli ci segnalano gravissime criticità in pronto soccorso e difficoltà nei ricoveri e gestione del personale. A Susa un disastro nella gestione del paziente Covid+ che deve esser trasferito in altri presidi. Il pronto soccorso esplode. Dove possono essere presenti massimo 15/18 pazienti ne troviamo anche 28/35″.
Iniziano le ricadute sulle liste di attesa. Ci chiediamo se saremmo a breve rimuovo a fronte della chiusura imminente del PPI di Giaveno e Venaria Reale per recuperare personale ormai utilizzato come pedine del Risiko con un ulteriore ed inevitabile sovraccarico sul pronto di Rivoli e Susa. Insomma, una situazione a dir poco difficile, che le aziende periferiche come l’Asl To3 non possono affrontare da sole, ma che la Regione sta sovraccaricando ulteriormente.
A tal proposito ci chiediamo che fine hanno fatto le OGR? Come viene utilizzato il campo di emergenza allestito dal Dott. Raviolo? La Regione non può continuare ad essere orba e far finta di nulla ed è chiaro a tutti che l’oftalmico da solo è insufficiente. Purtroppo siamo solo all’inizio, ma la situazione è di elevata criticità e a farne le spese purtroppo saranno ancora una volta cittadini e personale.
Poverini…chissà il dolore che stanno provando.
Beato te, caro Gabriele che sai essere così scherzoso in una situazione così tragica. Beato te figliolo, che sai essere così….
Ma se il covid19 è poco più di un’influenza, chi se la becca che se ne resti a casa a curarsi; adesso ad ogni starnuto tutti a farsela sotto? Ci si poteva pensare prima di essere troppo spavaldi, ora a piangere sul latte versato… Non capisco questa corsa agli ospedali…