Ecco la prima puntata della rubrica l’Avvocato Risponde, con le domande dei nostri lettori all’avvocato Martina Fazzone. Per quanto scrupolose e complete, le risposte non comportano alcuna responsabilità né dell’avvocato né della Direzione circa eventuali inesattezze e/o errori e non si sostituiscono ad una consulenza legale. Potete inviare i vostri quesiti all’indirizzo: redazione@valsusaoggi.it
Gentile avvocato, io e la mia compagna conviviamo insieme a nostra figlia nell’appartamento di mia esclusiva proprietà. È vero che se dovessimo lasciarci, la casa potrebbe essere assegnata a lei?
Le confermo che è così. Quando una coppia con figli, unita o meno in matrimonio, si lascia, il godimento della casa famigliare viene attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli al fine di garantire loro la conservazione dell’ambiente domestico in cui sono cresciuti e ove sino a quel momento si è svolta la vita familiare. È, quindi, possibile che la casa venga assegnata al convivente non proprietario purché vi siano figli minori oppure maggiorenni non autosufficienti e che gli stessi siano collocati presso il genitore non proprietario dell’immobile.
Attenzione però che il diritto al godimento della casa familiare non dura per sempre: viene meno, infatti, quando l’ex convivente assegnatario della casa familiare smette di abitare abitualmente nella casa familiare ovvero se instaura una nuova convivenza oppure contrae matrimonio.
HO UNA COMPAGNA E UNA FIGLIA: SE CI LASCIAMO, PERDO LA CASA? L’AVVOCATO RISPONDE
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Io ho anche la suocera,ma preferisco perdere la casa mobili compresi.
Poverino…chissà il dolore che proverai.
Usucapione di Genere…
Non e’ obbligatorio avere un compagno o una compagna, ma eventualmente se si decide cio’ ognuno può stare dove vuole, o meglio a casa sua Nemmeno e’ scritto che bisogna avere figli.Ma mi chiedo perché’ nessuno si pone il quesito di come rimanere insieme piuttosto di dividersi, così’ non ci sarebbe il problema della consultazione legale.