di REBECCA DE BORTOLI
SUSA – È iniziato da sabato 5 ottobre il presidio No Tav permanente a San Giuliano. Dalle ore 8.30 di lunedì 7 ottobre Telt dovrebbe avviare l’accesso nei terreni interessati dall’esproprio.
Lo scopo del campeggio è impedire questo primo atto di esproprio. “Abbiamo iniziato con qualche giorno di anticipo per conoscerci e allestire un presidio accogliente” – afferma uno degli organizzatori. Tra le iniziative in programma, c’è anche la “passeggiata di sensibilizzazione” sui terreni interessati dall’esproprio.
E mercoledì 9 ottobre si terrà un’assemblea del movimento No Tav per capire che fare.
Dopo il ritrovo a San Giuliano, i No Tav si sono spostati in piazza del Sole, per sensibilizzare la cittadinanza sui motivi di questa lotta. I No Tav hanno annunciato le cose che potranno accadere a Susa nei prossimi anni: espropri di case, disboscamento e cantierizzazione di un’enorme area verde, l’interruzione del servizio ferroviario tra Susa e Bussoleno. I No Tav ipotizzano che potrebbero esserci problemi anche per l’acqua: “Sul lato francese, nelle zone interessate dai cantieri, Telt si sta organizzando per portare l’acqua con delle cisterne acqua. Senza dimenticare le polveri sottili, che potrebbero creare problemi di salute ai cittadini”. Il tutto per sei anni, minimo, con la viabilità all’ingresso di Susa completamente modificata.
Folla oceanica.
Espropri di case (UNA), disboscamento (ma dove?), cantierizzazione di area verde (ma quando mai?) e invenzioni varie sul cantiere francese… non sanno più che cialtronate dire per farsi pubblicare un articolo.