I No Tav? Ora sono più “buoni” con la Sitaf. A farlo presente è la stessa società autostradale, che ha evidenziato quest’aspetto nella sua ultima relazione di bilancio annuale. “Nel 2014, le organizzazioni contrarie alla realizzazione della Tav, pur perseverando nell’attività di contestazione dell’opera (…) hanno ridotto considerevolmente le azioni più “di forza” palesate mediate l’istituzione di blocchi autostradali – scrive la Sitaf – e conseguentemente di danni alle infrastrutture e disagi all’utenza, che avevano caratterizzato i due precedenti esercizi”. Secondo quanto scritto dalla Sitaf, nel 2014 l’A32 è stata chiusa “solo” due volte, sia in direzione Bardonecchia che in direzione Torino, per una durata totale di circa 8 ore, su indicazione della polizia. I maligni potranno osservare che nello stesso anno, il dirigente Sitaf, nonché leader della parte istituzionale No Tav, Sandro Plano, è stato rieletto sindaco di Susa, anche se già dagli anni precedenti era comunque presidente della Comunità Montana Val Susa, ora diventata Unione Montana. A proposito invece dei rapporti in essere tra Ltf (ora Telt) e la Sitaf, nell’ultimo anno la società autostradale ha incassato 3.3 milioni di euro. Soldi erogati in base a tre distinte convenzioni stipulate nel 2011, 2012 e 2013, in base alle quali la Sitaf si impegna a collaborare con la società che sta realizzando i cantieri Tav. In particolar modo, nell’ultimo anno la Sitaf ha terminato i lavori di costruzione del varco di accesso autostradale al cantiere della Maddalena di Chiomonte. Inoltre ha dato, tramite la controllata Musinet, il supporto tecnico per l’approvazione – da parte del CIPE – del progetto definitivo della Torino-Lione.
I NO TAV SONO DIVENTATI “PIÙ BUONI” CON LA SITAF: “NELL’ULTIMO ANNO RIDOTTE LE AZIONI DI FORZA E I BLOCCHI SULL’AUTOSTRADA”. INCASSATI 3.3 MILIONI DA LTF/TELT
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