TORINO – Sabato 28 settembre si è tenuta in Piazza Castello, a Torino, l’11ª edizione della competizione storico-sportiva “Antiche pompe a mano”, un evento affascinante che ha permesso al pubblico di assistere a una dimostrazione di come i civici pompieri domavano gli incendi nell’Ottocento. Durante questa manifestazione, organizzata dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, ben 17 squadre di pompieri provenienti da tutto il Piemonte si sono sfidate utilizzando antiche pompe a mano, risalenti al XIX secolo. Le squadre, composte da pompieri professionisti e volontari, hanno messo in pratica tecniche storiche, eseguendo manovre di attacco agli incendi a forza di braccia, con strumenti restaurati e funzionanti, proprio come si faceva due secoli fa. Le pompe a mano, azionate manualmente, richiedevano notevoli sforzi fisici da parte dei pompieri per poter spingere l’acqua attraverso la lancia e spegnere l’incendio. All’evento hanno partecipato anche alcune squadre di vigili del fuoco del territorio, tra cui le squadre di Almese, Avigliana, Oulx e Giaveno. La giuria ha valutato diversi aspetti per decretare la squadra vincitrice, come la conservazione delle pompe, la precisione delle manovre, la velocità nell’arrivo sul campo e la potenza del getto d’acqua. La competizione ha visto trionfare il Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Volpiano, ottimi risultati anche per le squadre della Valsusa, tra cui un quinto posto per Almese, sesto per Giaveno e settimo per Avigliana.
I POMPIERI DELLA VALSUSA ALL’EVENTO “ANTICHE POMPE A MANO” DI TORINO
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Pompieri ,pumpista in piemontese ,come veri atleti di prestanza fisica in pista per la competizione con il tempo:velocità di soccorso e metereologico balordo , per loro il lavoro anche se duro è una festa, non devono mostrare preoccupazioni ma infondere positività in noi fragili soccorsi
Adesso da un bel pò di anni anche i volontari hanno le divise, ma fino al 1960 i distaccamenti dei volontari, parlo della Valsusa, e con cognizione di causa mio papà era vigile del fuoco volontario fino al 1965 anno del congedo, non avevano neanche la piccola gip “la camiuntta” e meno che meno le divise.Si spostavano con vari mezzi dalle biciclette oppure un volontario che li portava con un pulmino soprattutto quando l’incendio era boschivo. Quando c’era un incendio, un’alluvione o altri interventi tutti con i vestiti di casa. Erano e sono veramente degli angeli custodi delle comunità.