I PROBLEMI DI CHIOMONTE: “IL SINDACO HA IL DOVERE DI RISPONDERE, NON CI INTERESSANO LE PROVOCAZIONI”

La replica della consigliera comunale Lucrezia Bono: "Da 5 anni assistiamo a investimenti enormi che non considerano in alcun modo la necessità di portare turisti in paese"

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di LUCREZIA BONO (Consigliere comunale a Chiomonte)

Gentile Direttore,
Siamo sconcertati per la lettera inviata dal Capogruppo di maggioranza al suo giornale. Sabato sera al Consiglio Comunale avremmo potuto dibattere nella sede opportuna. Purtroppo ogni domanda è stata cronometrata, fatto spiacevole e raro in un consiglio comunale che mette in chiara evidenza come non fosse gradito il contraddittorio.
Non ci interessano le provocazioni sui giornali. Garbati in seguito alla richiesta ufficiale, ha l’obbligo etico e istituzionale di rispondere alle numerosissime domande che nell’ultima seduta sono rimaste eluse e lasciate irrisolte. E’ ovviamente più facile e salvifico scrivere su un giornale, ma purtroppo inefficace e irrispettoso nei confronti di chi è garante degli interessi del paese.
Il racconto di ieri tratteggiato dalla maggioranza in Consiglio Comunale non corrisponde a realtà, dato che nella seduta Garbati ha illustrato un’imbarazzante visione di una Chiomonte con attività prospere, floride ed alcune in espansione. Spiacevole da ascoltare soprattutto da chi non è stato in grado di rispondere alla domanda su chi fosse il delegato nella maggioranza al turismo e quanti soldi fossero stati stanziati.
E’ stato espressamente detto che che l’investimento turistico su Chiomonte (e le sue frazioni) ha riguardato l’illuminazione pubblica, le telecamere per la sicurezza, l’urbanistica, i graffiti ed è inaccettabile per chi, come noi, lavora da anni per il bene comune ed assiste inerme da 5 anni a investimenti enormi che non considerano in alcun modo la necessità di portare turisti in paese.
La maggioranza non ha mai sottoposto alla discussione un programma organico a fronte del quale impegnare le compensazioni. Ancora oggi, le ipotesi progettuali non sono state oggetto di presentazione, discussione e approvazione da parte del Consiglio. Si tratta di interventi straordinari che avranno una notevole ripercussione in fase di esercizio, con rischi economici a carico dei cittadini. I progetti, oltre l’aspetto realizzativo, debbono affrontare le implicazioni e indicare le modalità gestionali, analizzando compiutamente ogni aspetto economico conseguente. Tutto questo denota una gestione poco trasparente e non compartecipata.
Precisiamo che la minoranza è sempre stata disponibile a collaborazione (vedi commissione Frais, progetto Borghi, festa della frittella, cena del Borgo, collaborazione con Proloco ecc), ma adesso non è più disposta ad accettare risposte elusive e provocatorie.
Chiediamo pertanto che venga inviata la documentazione che ci spetta di diritto (anche sul cippato al Frais per la quale aspettiamo da tempo) e siano date tutte le risposte protocollate nei CC.
Inoltre che la maggioranza sia costretta a fare i consigli in seconda convocazione per avere il numero legale (come nelle assemblee condominiali) potrebbe essere, piuttosto che una semplicistica deresponsabilizzazione della pubblica amministrazione o accusa a chi si è allontanato, uno spunto per una seria presa di coscienza della stessa su un’evidente mancanza di condivisione, visione, e risultati rassicuranti per il futuro di Chiomonte.

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