di FABIO TANZILLI
“Non ho comprato gli impianti del Frais per un mio errore politico, e Virano non c’entra nulla. Potete darmi del co…….., dire di tutto, ma non ci sono stati reati, nè intrighi strani o possibili danni erariali. Il Comune non ci ha rimesso una lira. Se il senatore Scibona o la minoranza la pensano diversamente, vadano a fare denuncia”. Dopo l’intervento di Scibona pubblicato da ValsusaOggi alcuni giorni fa sugli impianti del Frais, e i possibili intrecci Sitalfa-Tav, il sindaco Renzo Pinard dice la sua. Il caso Frais era stato sollevato prima in consiglio comunale dall’opposizione, e poi dal parlamentare dei 5 Stelle Marco Scibona.
Sindaco Pinard, perché nonostante il Comune abbia da tempo i soldi disponibili, avete rinunciato a comprare gli impianti del Frais?
Non li abbiamo comprati perché in realtà la Regione ci avrebbe erogato il suo contributo per l’acquisto del Frais, solo se avessimo anticipato noi i soldi. Avremmo dovuto mettere subito circa 200mila euro, e su questo si è intoppato tutto, ho avuto anche discussioni con gli uffici a Torino, ma non c’è stato nulla da fare. La Regione aveva approvato il progetto e stanziato la somma, ma i soldi ce li avrebbero dati solo a quelle condizioni. Cosa che non è stata possibile realizzare, anche per motivi burocratici.
Ma ne parlavate da 10 anni di comprare gli impianti…
E’ vero, lo ammetto, è stato un mio errore politico. Le critiche ci stanno, anche se mi ricordo bene che quando anni fa proposi l’acquisto del Frais, la stessa minoranza che adesso mi attacca per non aver comprato gli impianti, allora mi criticò dicendo che poteva essere un’operazione avventata, ecc. E poi c’è un’altra ragione per cui il nostro interesse è diminuito…
Per quale motivo?
Anni fa volevamo comprare la stazione perché era in crisi, a rischio chiusura e senza prospettive…a quel punto sembrava doveroso intervenire come Comune. Ma negli ultimi tempi, vedendo che il Frais è stato rilanciato dal comitato e funziona bene, ci siamo resi conto che l’acquisto della stazione non era più indispensable.
Cosa sa della trattativa con il presidente di Sitalfa Roberto Fantini, che avrebbe firmato un atto di pre-acquisto con Cerutti, pagando anche un anticipo dei 500mila euro per avere gli impianti al Frais?
C’è stato uno scambio di lettere tra il Comune e Fantini, è vero, lui ci ha informati che stava trattando con la società di Cerutti perchè voleva comprare il Frais, ma poi alla fine non se ne è fatto più nulla. Tutto qui, non ci sono segreti, nè intrighi. I motivi del mancato acquisto non li so, sono questioni private tra loro, di alcuni anni fa. Anche altri imprenditori erano interessati al Frais e avevano trattato con Cerutti, ma ripeto, è una faccenda che riguarda i proprietari della stazione e non il Comune. A noi interessa solo che il Frais funzioni, e che la stazione sia ripartita.
Ma è vero, come dice Scibona, che per questo intervento di Fantini si erano tenute delle riunioni al Frais, a cui avrebbe partecipato lei come sindaco, lo stesso Fantini, e il presidente dell’Osservatorio della Tav, Mario Virano?
Non ho mai fatto riunioni con Fantini e Virano per gli impianti di Pian del Frais. Sono sciocchezze. Con Virano capita di vedersi e prendere anche dei caffè, ma non si è mai interessato al Frais. Sono dietrologie e fantasie.
Comunque, il consigliere di minoranza Guglielmo ha inviato tutto alla Corte dei Conti, e vi accusa di aver provocato un danno erariale al Comune per il mancato acquisto del Frais…
Non c’è stato alcun danno erariale, perchè il Comune non ci ha rimesso un euro. E’ vero che se fossimo stati noi i proprietari, il comitato gestore di Luca Olivero avrebbe dovuto pagare al Comune i 35mila euro annui di affitto degli impianti anzichè a Cerutti…ma che cosa c’entra? E’ tutto ipotetico, allora a questo punto potrebbero accusarmi anche per non aver comprato le azioni alla Fiat. Piuttosto si può dire che non comprare il Frais sia stato un danno politico, un mio errore, e me ne assumo le responsabilità. Ma il danno erariale non c’è. Anzi, faccio presente che quasi sempre, quando un Comune decide di investire nel settore sciistico, rischia di rimetterci un sacco di soldi e spendere. Nel nostro caso, non è stato necessario farlo, perchè il Frais è rinato lo stesso, senza che il Comune comprasse le seggiovie.