OULX – Decine di migranti provenienti dalla Francia arrivano ogni giorno in territorio italiano, a Oulx, con la navetta di linea proveniente da Briançon passando dal Monginevro in alta Val Susa. Ma il tutto avviene senza delle regole precise, e soprattutto senza sapere se si tratta di clandestini o di richiedenti asilo in regola.
Questa nuova “abitudine” adottata dalle forze dell’ordine francesi preoccupa la ditta di trasporti che gestisce il servizio tra Italia e Francia. La notizia è stata pubblicata alcuni giorni fa sul quotidiano locale francese Le Dauphiné, che ha intervistato uno degli autisti della linea.
L’uomo rivela al giornale di aver preso a bordo un migrante “obbedendo agli agenti della polizia di Monginevro”. “Ho portato un giovane africano, che zoppicava, fino alla stazione di Oulx, anche se non sarei autorizzato a farlo – ha detto l’autista al quotidiano francese – il ragazzo non aveva soldi e l’ho fatto salire senza biglietto”.
Preoccupato per quanto avvenuto, l’autista ha riferito l’episodio al suo capo, che non è rimasto sorpreso. “Sono già a conoscenza di quanto sta accadendo a Monginevro, non è un segreto: queste cose succedono tutti i giorni sui nostri bus dalla Francia all’Italia” ha dichiarato a Le Dauphiné il responsabile della ditta di trasporto bus da Briançon a Oulx, facendo sapere di aver chiesto chiarimenti alla Regione Provence Alpes Côte d’Azur, visto che “tale servizio di trasporto di migranti non è previsto dal contratto”.
Il responsabile della ditta ha chiesto “un incontro con la polizia di confine, per fare un accordo ufficiale e fornire questo servizio in totale sicurezza” spiega. “In questo momento obbediamo alle istruzioni della polizia, ma non sappiamo se i migranti che trasportiamo in Italia sono clandestini o in regola. Questo non è un mio problema, obbedisco solo agli ordini”.
Gli autisti francesi fanno emergere le loro preoccupazioni: “Vogliamo che questo incarico di trasporto migranti ci venga assegnato ufficialmente, non vogliamo essere dei passeur per l’Italia – spiega il conducente al quotidiano francese – non voglio essere complice di tali operazioni, devo pensare alla sicurezza dell’autobus. Tocca alla polizia di frontiera questo ruolo, non a noi. Sono solo un autista, non posso preoccuparmi di controllare l’identità dei migranti: non voglio occuparmi di questo incarico senza una norma che mi tuteli. Voglio svolgere queste operazioni nel rispetto delle regole”.
Le Dauphiné conclude l’articolo ricordando che la polizia transalpina “è in difficoltà nel gestire i flussi migratori di tanti stranieri che tentano ogni giorno di arrivare in Francia dall’Italia”. Il quotidiano ha anche chiesto una replica sulla questione alla Prefettura francese e alla Regione, senza però ottenere ancora risposte ufficiali.
Sorge il dubbio che questa pratica possa essere attuata in via ufficiosa proprio per “rimandare” in Italia i migranti non in regola. Ma su questo non ci sono ancora risposte. I primi a volerle sono gli autisti francesi.
Europa unita ?
E la polizia itagliana ; cosa dice ?
Come mai non vogliono le sacre risorse? Esse sono ricchezza, fonte di grande civiltà e cultura e poi gli pagheranno pure le pensioni.
O forse no? Uhmmmmmm… 😀