di BARBARA FERRERO
Pino Campagna è stato il grande protagonista della serata svoltasi il 13 giugno nei locali del centro sociale di Villar Dora. Direttamente dal tendone di Zelig il comico di origine pugliese ha portato sul palco quella comicità e pungente ironia che il pubblico ha imparato a conoscere ed apprezzare grazie soprattutto al personaggio del “Papy Ultras” che lo ha reso famoso grazie all’inconfondibile tormentone “Ci sei? Ce la fai? Sei connesso?”.
Per quasi due ore il comico pugliese ha letteralmente fatto “piangere dal ridere” il numeroso pubblico presente con una continua serie di battute ed aneddotti che non hanno mai fatto calare l’attenzione dello spettatore ma, anzi, lo hanno fatto riflettere su alcune realtà e problemi del nostro vivere quotidiano.
Pino Campagna, infatti, ha iniziato il suo spettacolo mettendo in evidenza la contrapposizione che ancora esiste tra nord e sud del paese, lui che al nord è dovuto emigrare per avere successo e lavoro perché al sud si sentiva predestinato (chiamandosi Campagna di cognome) a fare il contadino e niente più.
Proprio sul delicato e scottante tema del lavoro il comico di Zelig è riuscito a far ridere la gente: “ho fatto un’indagine, se a Milano a 18 anni un ragazzo ha già la fabbrichetta del papi a Bari ti rispondono son disoccupat”.
Ancora sulla contrapposizione nord-sud il mattatore pugliese ha giocato paragonando le stazioni di Bari, dove il “binario ti passa sulle gambe”, e di Milano, che “sembra un’astronave”, e dove la differenza si fa notevole anche solo ascoltando gli annunci dei treni in arrivo e partenza meravigliosamente simulati dal comico di Zelig; da qui, in un’instancabile susseguirsi di “gag”, si è passati dalla irriverente analisi delle diversità esistenti tra le città del nord e quelle del sud per giungere alla spietata analisi dei rapporti genitori-figli, mirabilmente evocati con gli scambi immaginari di battute con la figlia Raffi, ai problemi della comunicazione dei nostri giorni, troppo contratta e ridotta all’osso, dove i ragazzi non parlano più bensì “slogheggiano” ed hanno 400 amici su facebook ma non un solo amico con cui uscire la sera o scambiarsi un abbraccio o un bacio, con sullo sfondo sempre quella “casa che sembra San Siro” e quel gioco del calcio, massimo comun denominatore, da Milano a Bari, per tutti gli italiani.
Immancabile il lancio finale di coriandoli e la sua sciarpa Papi Ultras esibita con orgoglio a chiusura dello spettacolo.
Dietro tanta ilarità però c’è anche una storia importante di impegno sociale che Pino Campagna ha voluto spiegare prima di salutare il pubblico: suo figlio Marco, alcuni anni fa, ha contratto la leucemia dalla quale fortunatamente è riuscito a guarire ma molti altri non sono stati così fortunati. Di qui l’impegno del comico per sostenere la ricerca in questo campo che è essenziale per dare la speranza ai tanti che ancora lottano contro la malattia nonchè l’accorato invito ad acquistare il cd del suo spettacolo i cui proventi saranno interamente devoluti alla ricerca contro questa malattia che ancora oggi miete troppe vittime.