BARDONECCHIA – Dopo 8 anni la stagione teatrale di Tangram Teatro dice addio a Bardonecchia e si sposta al Forte di Exilles. La compagnia teatrale non ha preso bene questa scelta e ha criticato l’amministrazione Avato: “Si tratta di una scelta discutibile, perchè l’amministrazione comunale ha deciso di rinunciare ad un festival nazionale che negli ultimi cinque anni ha portato a turisti e residenti dell’Alta Valle di Susa nomi prestigiosi del calibro di Giancarlo Giannini, Roberto Vecchioni, Massimo Dapporto, Dacia Maraini, Arturo Brachetti, Alessio Boni, Emma Dante, Monica Guerritore, Francesco De Gregori, Ugo Gregoretti, ecc. e una lunga serie di prime nazionali e di format con un grandissimo seguito di pubblico”.
Ma il Comune spiega con chiarezza le motivazioni dell’addio: “L’amministrazione comunale prende atto, con rammarico, delle critiche di Tangram e in particolare della completa assenza di gratitudine per aver goduto per molti anni dell’accoglienza, della disponibilità e dell’ingente sostegno economico profusi dal Comune sin dalla prima amministrazione Avato, con la quale il Festival ha avuto il suo debutto a Bardonecchia. Ricordiamo poi come le Amministrazioni parlino per atti formali e inoltre che la convenzione triennale con Tangram Teatro, rinnovata molte volte negli anni, è scaduta ad agosto 2017 e da allora nessuna conferma, né verbale (per quanto potesse valere), né scritta, è stata espressa”.
E ancora: “Pensare che il Festival, dopo tanti anni di erogazione di contributi, avrebbe potuto svolgersi anche gratuitamente ci lascia alquanto perplessi. Tutto ciò premesso ci siamo riservati il diritto di compiere delle scelte, anche in discontinuità col passato, assumendocene la piena responsabilità, nella consapevolezza che “cultura” significhi tra l’altro apertura e innovazione, il tutto condito con un pizzico di umiltà. Riteniamo che lo Spettacolo a Bardonecchia, così come ha avuto un bel passato, possa ugualmente avere un interessante futuro”.
Anche l’assessore regionale Parigi commenta il trasferimento da Bardonecchia a Exilles: “Ci dispiace che il Comune di Bardonecchia abbia deciso di privarsi di un’offerta culturale di qualità in un periodo, quello estivo, importante per il suo territorio…d’altronde, per non perdere la storia e la qualità di questo festival siamo intervenuti offrendo il palcoscenico di Exilles”.
Il sindaco aveva già annunciato a Tangram che per ragioni economiche non avrebbe confermato il contributo per gli spettacoli estivi. Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro dicono “di aver proposto di realizzare comunque il festival senza impegno economico da parte del Comune”.
Comunque sia, nessun dramma: gli spettacoli teatrali saranno ospitati d’ora in poi al Forte di Exilles, coinvolgendo 7 Comuni dell’Alta Val Susa. La rassegna si terrà dal 4 al 20 agosto. Nell’ultima edizione il Festival aveva un budget di circa € 200mila euro, di cui 20mila li metteva il Comune. “L’85% del budget è stato coperto dal ministero dei Beni Culturali, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, Smat spa e gli incassi della biglietteria” spiegano dalla compagnia teatrale.
Egr. direttore
la ringrazio per l’attenzione. La nostra versione, come potrà pensare, è molto diversa da quella dell’amministrazione di Bardonecchia. Pazienza, ognuno vede la realtà da prospettive diverse.
Su un punto però, uno solo, mi permetta di replicare.
Il Comune di Bardonecchia ha sostenuto negli anni il Festival “erogando” contributi che hanno sempre coperto una parte (dal 10 al 25%) dei costi complessivi. E l’aggettivo “ingente” è curioso quando parliamo di una programmazione che copre mediamente 20 giorni nel periodo di maggior afflusso turistico estivo.
In una riunione ad ottobre 2017 dopo le valutazioni positive del Sindaco e del Vice-sindaco (a proposito le lascio questo link) avevamo presentato un programma di massima e ci era stato detto di procedere (come ben saprà le amministrazioni parlano con atti ma prendono accordi informali prima degli atti). Poi a dicembre con il sindaco avevamo cercato sponsorizzazioni (con la sua presenza fisica). A gennaio, come d’accordo, abbiamo presentato il programma definitivo con la richiesta di un incontro per discuterlo.
Quando a febbraio (il 18 per la precisione) ci è stato detto che l’amministrazione avrebbe investito le risorse disponibili solo sul giro d’Italia e che il Comune non poteva più garantire il sostegno alla manifestazione abbiamo fatto presente che avevamo già formalizzato alcuni accordi vincolanti (come prassi nel nostro settore).
Di fronte alla prospettiva di pagare penali e trovandoci spalle al muro con un programma ormai presentato agli altri sostenitori, abbiamo detto che, stante la situazione, potevamo accettare, nostro malgrado, per questa edizione di rinunciare al contributo del Comune per limitare i danni economici ( per noi, sì ingenti) e non togliere lavoro ad artisti, amministrativi e tecnici che al Festival avrebbero lavorato.
Poi ci sono molte altre considerazioni ma come detto in premessa, oltre a quanto esposto, non entro nel merito di modi e soprattutto tempi.
Perchè vede Direttore, la cultura oltre ad essere offerta al turismo è anche lavoro (vero) di tante persone.
Grato se se vorrà pubblicare questa replica
i più cordiali saluti
Bruno Maria Ferraro