IL FILM VALSUSINO “ALIEN FOOD” TRIONFA AL FESTIVAL DI PARIGI SIGNES DE NUIT

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di IVO BLANDINO

BUSSOLENO – Il film Alien Food del regista valsusino Giorgio Cugno, dopo essere stato presentato in anteprima al 52° International Film Festival Rotterdam, ha iniziato il suo viaggio tra alcuni dei più importanti festival internazionali. Ad esempio come al Moscow International Film Festival, al Thessaloniki International Film Festival, al Buffalo International Film Festival, al New York Film Festival, al Torino Film Festival e molti altri concorsi tra Colombia, Europa e Paesi Arabi. Ad aprile è stato presentato nuovamente in Russia nell’Official Selection del Tsiolkovsky International Space Film Festival 2024. Ma sempre ad aprile è arrivata la bella notizia dal festival internazionale Signes de Nuit a Parigi, dove Alien Food ha vinto il premio come Miglior Film 2024. Queste le motivazioni della giuria: “Attraverso il verosimile legame dei due principali protagonisti, assistiamo al potere della connessione umana che trascende età, provenienza e circostanze. Proprio partendo da questo sensibile ritratto dell’emozione umana si definisce un innovativo distacco dal convenzionale storytelling, Alien Food è una dichiarazione del potere che il cinema ha per ispirare, provocare e infine unire l’umanità”. Il film è stato realizzato tra Italia (Ganglio Film) e Danimarca (Nordic Factory), prodotto da Giulia Mercandino e Valeria Richter, girato interamente in Piemonte tra Torino, Fossano, Savigliano, ma con un riferimento particolare alla Val di Susa, dove si è sviluppata gran parte della narrazione, mostrando paesi come Bussoleno, Mattie, Avigliana, Susa e Caselette. “Alien Food” è un film sostenuto dalla Film Commission Torino Piemonte, Media – Creative Europe, Torino Film Lab e Fondazione CRF. Nelle riprese sono stati coinvolti attrici, attori e professionisti residenti sul territorio piemontese ed in particolare modo dalla Val di Susa. Concepito da Giorgio Cugno nel 2007 in seguito a un laboratorio di scrittura collettiva tenuto in una comunità psichiatrica di Fossano, il progetto si è avvalso via via di consulenze e supporti di istituzioni come Cai, Fondazione Crf, Atitolo, Mufant e Cisu, e strutture sanitarie come Di.A.Psi, GAR – Giovani Ambiente e Recupero e Servizio Iesa Asl To3. “Alien food” riprende con delicatezza, e “dall’interno”, lo sguardo di chi soffre di disturbi mentali, è la storia di Alberto, quarantenne affetto da un disturbo bipolare che attraverso le vite degli altri esplorate sui vecchi hard disk del laboratorio in cui lavora, cerca una propria dimensione. Il difficile equilibrio esistenziale arriverà, con fatica, nella sua nuova famiglia di affidatari, in particolare grazie all’amicizia con Vicky, una ragazzina di 12 anni ancora alla ricerca di sé e delle sue aspirazioni ma con una solida certezza: gli Ufo esistono e un giorno atterreranno sul Musinè.

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