IL FLOP DELL’OSTELLO DI CHIUSA SAN MICHELE: “IL COMUNE AMMETTA DI AVER SBAGLIATO”

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LETTERA DELLA LISTA “CHIUSA AVANTI”

CHIUSA SAN MICHELE – Siamo un po’ disorientati nel dover rispondere a tre comunicati, con contenuti discordanti, fatti dalla lista “Insieme per la Chiusa” e dall’amministrazione uscente, cioè le stesse persone, sui canali stampa e social, utilizzando la pagina del Comune di Chiusa, la pagina della lista e profili personali. Cercheremo di non cadere nelle provocazioni, perché non utili al Paese (tra l’altro nei vari comunicati fatti da “Insieme per la Chiusa” prima si evidenzia il non voler far polemica e poi si fa polemica), ma di rispondere puntualmente all’arrampicata sui vetri che è stata presentata per giustificare la mancata partecipazione di offerte al bando dell’Ostello del Pellegrino. È, forse, vero che ogni giorno si impara qualcosa (impara o disimpara?). Oggi abbiamo imparato dalla lista “Insieme per la Chiusa” due cose. La prima, un bando per affidare la gestione di una struttura pubblica deve essere fatto 2 VOLTE: la prima volta tanto per farlo e forse perché ci sono le elezioni, la seconda volta “per ritararlo secondo quanto emergerà da un confronto costruttivo con esperti del settore turistico, operatori economici, amministratori pubblici e cittadini”. Di solito, anzi sempre, queste verifiche si fanno prima e l’amministrazione comunale uscente o, meglio, la lista “Insieme per la Chiusa”, essendo gli stessi, hanno avuto diversi anni per prepararsi. MAH….! (Tra l’altro sembra siano comparsi dei “contributi” per “impostare il bando in modo diverso”, magie elettorali…!). La seconda, “che funziona così per tutti gli affidamenti di strutture pubbliche a gestori privati”, inesatto. Il fatto che si debba fare più di un bando non è una consuetudine e normalità ma una negatività. Sì è data la giustificazione di aver fatto un attento studio (?) su affidamenti di strutture simili sul territorio della Bassa Valle di Susa, forse non si è stati così attenti o forse gli esempi di altri affidamenti non erano così adeguati alle caratteristiche della Chiusa, visto il risultato. Oltre che sulla durata della concessione, evidentemente non adeguata, è stato detto che l’amministrazione ha voluto ridurre i rischi di impresa per il gestore scontando la spesa per l’acquisto degli arredi dal canone di affitto; non sappiamo se in quel momento la calcolatrice degli uffici comunali abbia smesso di funzionare o sia stato un errore di calcolo umano, ma è evidente che qualcosa sia andato storto dato che, per chi conosce i costi degli arredi, tre anni di sconto su un canone con base d’asta di €6.000 all’anno non possono di certo “coprire in buona parte” l’investimento del gestore e far diventare gli arredi, di conseguenza, proprietà del Comune. Poi, sinceramente, si può pensare di chiedere di prendere in gestione una struttura proponendo all’ipotetico gestore di arredarla, quindi investire, per poi lasciare il proprio investimento a un altro? Sì, è vero, abbiamo visioni molto diverse sulle potenzialità del nostro Comune. Noi vorremmo proporre un bando attrattivo per il futuro gestore, dandogli la possibilità di investire ragionevolmente sul nostro territorio per poi costruire insieme a noi un’opportunità di rilancio economico-sociale per il nostro Paese, invece che fare un bando alla veloce, sbagliato e non attrattivo, sperando che qualcuno partecipi per poter dire, durante la campagna elettorale, di aver trovato un gestore. Non sappiamo se essere contenti o no, che dopo diversi anni, in modo superficiale e vago, la maggioranza, che ha governato Chiusa in questi anni e che si ripresenta come lista “Insieme per la Chiusa”, abbia iniziato anche lei a parlare di un piano commerciale per sfruttare la potenzialità turistica che potrebbe generare l’Ostello per il nostro Paese. Convinzione o propaganda? I fatti, purtroppo, parlano chiaro: l’asta è andata deserta. Superficialità, arroganza, al posto di una seria ammissione di aver sbagliato, l’umiltà non è una negatività ma un pregio. Forse oltre a “rimboccarsi le maniche” bisognerebbe anche fare altro.

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2 COMMENTI

  1. Per ora siamo a 920 mila euro, poi ci saranno gli interessi per la parte del mutuo che ha fatto il comune. Potevano destinare quei soldi per rifare la zona sportiva vicino il viadotto dell’autostrada, magari un campo da padel ed un campetto da calcio a 5 in gestione avrebbero fruttato sicuramente di più!

  2. I veleni prima della elezioni , state attenti conosciamo la storia di stretti parenti ,
    l’ educazione e la concorrenza leale non devono prevaricare i possibili sbagli che
    l’ euforia di stanziamenti pubblici ,anche Europei da cogliere per non perderli portano a opere a volte non prioritarie , la colpa anche dei politici di livello superiore , il PNR un’ altra opportunità, paesi dove si ricostruiscono strutture ancora efficenti altri che non trovano Risorse per mettere a posto ,operare la manutenzione di scuole , gli unici a non mancare i risarcimenti e le diarie per politici furbetti …..

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