GIAVENO – La Fondazione Agnelli ha pubblicato da poco l’Eduscopio 2018, una piattaforma che consente di mettere a confronto gli istituti italiani, individuando quali preparano meglio all’università o direttamente al mondo del lavoro dopo la maturità. In provincia di Torino a primeggiare per la preparazione all’università c’è ancora una volta il Blaise Pascal di Giaveno, sia per l’indirizzo scientifico che linguistico si posiziona infatti al primo posto, per quanto riguarda l’indirizzo tecnico economico è in terza posizione.
Tra le altre scuole della provincia, da segnalare il liceo scientifico Norberto Rosa di Bussoleno al dodicesimo posto e il Darwin di Rivoli al sedicesimo; per il linguistico il Curie di Grugliasco è al terzo posto e il Des Ambrois di Oulx al nono. L’Oscar Romero di Rivoli (istituto tecnico) si posiziona al decimo gradino, mentre il Galilei di Avigliana al diciottesimo e il Frejus di Bardonecchia al ventunesimo. Tra i licei di indirizzo classico, da segnalare il Fossati di Rivoli al decimo posto, il Norberto Rosa di Susa all’undicesimo e il Des Ambrois di Oulx al diciottesimo.
Per il liceo di scienze umane, c’è la sezione di Sangano del Darwin in prima posizione, a seguire il Curie di Collegno; all’ottavo posto il Curie di Grugliasco e al nono il Rosa di Susa. Infine, per il liceo scientifico di scienze applicate troviamo nella classifica all’ottavo posto il Rosa di Bussoleno e al dodicesimo posto il Pascal di Giaveno, infine al diciassettesimo posto l’Amaldi-Sraffa ad Orbassano.
Come viene stilata questa classifica? Lo ha spiegato il ricercatore Martino Bernardi: “Due i parametri analizzati, la capacità di licei e istituti tecnici di preparare gli studenti agli studi universitari e l’abilità ancora dei tecnici e dei professionali di porre le basi per l’ingresso dei loro diplomati nel mondo del lavoro. Dalle analisi si evince che, dopo una lunga recessione, torna a crescere il numero di immatricolati all’università provenienti dagli istituti tecnici. Ma la novità forse più rilevante del 2018 consiste nell’introduzione della “Percentuale di diplomati in regola”. Il nuovo indicatore ci dice quanti studenti iscritti al primo anno hanno ottenuto la maturità 5 anni dopo. Se la percentuale è alta, significa che la scuola è molto inclusiva quindi “boccia” di meno. Al contrario, se l’indice è basso, vuol dire che l’istituto è molto selettivo e gli studenti hanno dovuto ripetere l’anno, oppure hanno abbandonato la scuola”.
Opinabile. Dal punto di vista umano a volte lasciano un po’ a desiderare perché l’importante per loro è fare selezione, tipo legge della giungla.
E nel mentre gli alunni finiscono ricoverati all’ospedale per il carico di lavoro…
In che senso Giulia?