Il Comitato della Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa ha adottato una proposta dell’Unione Europea per modificare lo status di protezione del lupo (Canis lupus) da “specie di fauna strettamente protetta” (Allegato II) a “specie di fauna protetta” (Allegato III). L’abbassamento dello status di protezione rende possibile la cosiddetta gestione delle popolazioni: il lupo rimane protetto, ma in linea di principio la caccia agli animali è possibile, con la redazione di un apposito piano da parte dei governi nazionali. La decisione finale sarà pubblicata venerdì 6 dicembre.
L’emendamento entrerà in vigore tra tre mesi, a meno che almeno un terzo delle Parti della Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa (17) non si opponga, nel qual caso non entrerà in vigore. Se meno di un terzo delle Parti si oppone, la decisione entrerà in vigore solo per le Parti che non si sono opposte.
Nella sua proposta, l’UE, che afferma di basarsi su “un’analisi approfondita dello status” del carnivoro sul proprio territorio, riferisce di una popolazione in crescita, che raggiungerà i 20.300 individui entro il 2023, soprattutto nei Balcani, nei Paesi nordici, in Italia e in Spagna.
Secondo Bruxelles, questa espansione sta causando difficoltà nella “coesistenza con le attività umane, in particolare a causa dei danni causati al bestiame, che hanno raggiunto livelli significativi”.
La Convenzione di Berna, ufficialmente nota come Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, è il trattato internazionale del Consiglio d’Europa sulla conservazione della natura. Copre la maggior parte del patrimonio naturale del continente europeo e si estende ad alcuni Stati africani. La Convenzione è stata aperta alla firma il 19 settembre 1979 ed è entrata in vigore il 1° giugno 1982. Ha 50 parti contraenti. L’organo direttivo della Convenzione di Berna è il Comitato permanente, composto dai rappresentanti delle Parti contraenti.
La proposta dell’UE non è la prima riguardante la protezione del lupo in Europa. Nel 2022, la Svizzera ha presentato una proposta simile, che è stata respinta.
In un comunicato stampa WWF, Pro Natura, il Gruppo Lupo Svizzero e Birdlife hanno denunciato il declassamento di protezione: “Queste misure di regolamentazione incoraggiano addirittura gli attacchi, quando gli spari distruggono la struttura sociale del branco. Una protezione delle greggi su larga scala e di alta qualità rimane essenziale” spiegano nel comunicato congiunto. “Oggi il Consiglio d’Europa ha finalmente deciso di ridurre il grado di protezione del lupo, un risultato importante frutto di un lungo lavoro che oggi vede i suoi frutti – dichiara il leghista Alessandro Panza – questa riduzione non implica una caccia indiscriminata o una deregulation totale, ma offre agli Stati e alle Regioni la possibilità di intervenire in modo più mirato, rapido ed efficace nella gestione di un predatore che ha causato numerosi problemi. Ora ci aspettiamo dal Governo la redazione di un “piano lupo” coerente, capace di rispondere con attenzione alle reali esigenze delle popolazioni che si trovano a convivere con i lupi”.
IL LUPO ORA È MENO PROTETTO: L’EUROPA DECLASSA LA PROTEZIONE, STATI E REGIONI POTRANNO INTERVENIRE
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Un branco di idioti