di CINZIA DEBERNARDI
RUBIANA – È un’estate davvero da ricordare quella del diciannovenne Paolo Zanuto di Rubiana, che della passione per il ciclismo ne sta facendo un mezzo per raggiungere degli obiettivi davvero grandiosi. Il 18 giugno, a due giorni dal suo esame di maturità, è riuscito ad entrare nella rosa dei pochi ciclisti a livello mondiale che riescono a pedalare per interminabili ore, raggiungendo un dislivello di 8.848 metri (che corrisponde all’altezza dell’Everest: questa disciplina si chiama infatti “Everesting”).
Partito alle quattro del mattino da Susa, con la bici che lo accompagna da alcuni anni e indossando la maglia della Rostese Rodman, è salito fino al Colle delle Finestre per poi ridiscendervi e risalirvi per ben cinque volte, più una sesta nella quale ha fatto solo 10 chilometri, fino a raggiungere un dislivello di 8.851 metri in circa 19 ore: alle 23 ha terminato l’impresa.
Sulla salita del Colle delle Finestre, esattamente dove Zanuto ha concluso la sua prova (diventando uno dei più giovani italiani a compiere imprese di questo tipo) verrà posta una targa, alla presenza del sindaco di Meana, indicante i 188 chilometri totali percorsi e gli 8.851 m di dislivello compiuti in 19 ore.
Paolo commenta così la sua impresa: “Prima di cimentarmi in queste corse lunghe ho partecipato a diverse classiche gare di velocità, in cui la resistenza conta meno. Poi ho deciso di dedicarmi alle gare di resistenza che sono tutt’altra cosa. La testa è fondamentale: dopo parecchie ore di pedalata, il fisico incomincia ad accumulare tanta stanchezza e le forze diminuiscono, arrivi ad un punto in cui fai veramente fatica ad andare avanti…ed è in questo momento che si riesce a fare la differenza, dove molti mollerebbero perché è troppo difficile. E questa differenza la fa la “testa”, nonostante fisicamente sei al limite, la concentrazione mentale ti fa tirare fuori energie che non credevi neanche di avere…ed è veramente unico”.
Ma non è finita qui. Il 21 luglio Zanuto ha partecipato al Tour du Mont Blanc: partendo da Les Saisies, toccando Francia, Italia e Svizzera, impiegando 15 ore e 20 minuti (13 ore e 51 minuti di pedalata effettiva), percorrendo 330 chilometri con 8.000 metri di dislivello totale, ha affrontando sette salite davvero impegnative. Dei circa 600 concorrenti, di trenta nazionalità, uomini e donne, partiti alle cinque del mattino solo quattro centinaia sono riusciti a concludere l’ardua fatica, fra cui il rubianese che, anche in questo caso, si è distinto per la sua giovane età e per la sua determinazione.
Soddisfatto delle spettacolari imprese portate a termine, ha ancora diversi progetti in cantiere: “Il 29 luglio ho partecipato all’ormai tradizionale randonee Susa – Susa, raggiungendo anche il Colle del Moncenisio e poi vorrei cimentarmi in un’altra prova di resistenza tutta in autosufficienza. Nelle mie due ultime avventure avevo la macchina al seguito: la famiglia mi ha sempre seguito costantemente, in modo da porre immediatamente rimedio ai problemi tecnici che si palesavano durante il percorso, come le sei forature durante la salita al Colle delle Finestre. Ora invece vorrei provare, magari a settembre, a partire da Rivoli e arrivare a Susa affrontando una salita impegnativa per ogni comune della zona: Colle Braida, Colle del Lys, Pratobotrile, Prarotto e Pavaglione, ma anche il Colle delle Finestre con il quale ormai ho un rapporto di amore odio, e altre salite che sto ancora programmando cercando di mettere il traguardo in un luogo simbolo della Val di Susa, che potrebbe anche essere una cima raggiungibile solamente a piedi, giusto per aggiungere un pizzico di follia al tutto“.
Mentre descrive i suoi progetti futuri, fra cui trovare presto un lavoro, Paolo è sicuro di sé e molto motivato a dimostrare, prima di tutto a se stesso, che i grandi obbiettivi si possono raggiungere facendo sacrifici e qualche rinuncia, puntando sulle proprie energie fisiche e mentali: “Pedalare in posti nuovi è molto motivante e ti permette di scoprire zone stupende di questa bellissima Valle e dei suoi dintorni“.
Non resta che augurare a Paolo di realizzare i suoi sogni. Avere le idee chiare a questa età non è scontato, ma per lui nulla sembra impossibile. Anche questo è il bello di avere 19 anni.