di ANDREA MUSACCHIO
NOVALESA / LINZ – Nei festeggiamenti azzurri nelle acque mondiali di Linz (Austria) c’è anche un po’ di Val di Susa. La nazionale italiana di pararowing (canottaggio di coppia o di punta destinato ad atleti portatori di una disabilità), nella giornata di sabato 31 agosto, ha ottenuto il pass per le Paraolimpiadi di Tokyo 2020. Nell’equipaggio del 4con è presente anche il valsusino Lorenzo Bernard, il quale insieme ai suoi compagni Scazzosi, Brancato, Muti e il timoniere Fuina, ha raggiunto in extremis la seconda posizione arrivando, dopo 1500 metri di percorso in terza posizione, alle spalle della Gran Bretagna e davanti alla Russia. In finale, gli azzurri sono saliti sul gradino più basso del podio, concludendo la rassegna mondiale con un prezioso terzo posto.
Per Lorenzo Bernard tutto questo è un sogno. A causa di un ordigno bellico inesploso della seconda Guerra Mondiale, nel 2013 perse la vista all’età di 16 anni mentre stava dissodando un terreno vicino a Novalesa. Quello che per lui e il suo amico Nicolas sembrava un lumino, era in realtà una bomba a mano fabbricata durante il periodo di guerra.
Nonostante l’incidente, Lorenzo continuò a sciare (lo sci era lo sport che praticava prima dell’incidente). Per lui, non riuscire ad essere indipendente fu molto difficile da accettare, così tanto da decidere di cambiare sport e di fare una prova di canottaggio alla Canottieri Armida di Torino. Lorenzo rimase subito rapito da questo mondo: scoprì che in barca non esistono limiti e poco tempo dopo divenne campione del mondo di remo-ergometro.
In meno di dodici mesi, Lorenzo Bernard è riuscito a raggiungere livelli olimpici, grazie anche ai suoi allenatori Cristina Ansaldi e Filippo Cardellino che hanno creduto in lui sin da subito. Ora ha conquistato il terzo posto ai mondiali in Austria e il pass per Tokyo 2020. Quello che per lui è sempre stato un obiettivo e un grande sogno. Il fatto che Lorenzo non possa vedere non incide per niente sulle sue prestazioni sportive, infatti gli equipaggi di pararowing hanno disabilità diverse. Lorenzo sente i suoi compagni e sente la sua barca. A lui, non è servito nient’altro che la grande determinazione e il talento per portarci diritti alle Paraolimpiadi in Giappone.