di MAURIZIO PERRON
OULX – Dopo due anni di assenza forzata dovuta ovviamente alla pandemia, sono finalmente tornato nella mia seconda casa: Jukkasjarvi. Un piccolo villaggio sami circa 200km a nord del circolo polare artico, non lontano da Kiruna, la città più a Nord della Svezia.
Sono ben 14 anni che passo le settimane a cavallo tra novembre e dicembre in questo luogo, dove posso vedere per pochi minuti al giorno il sole ed apprezzare il freddo polare ed ovviamente le Aurore Boreali.
Cosa ci sarà mai di così unico e magico che mi fa venire in questo posto nei giorni più freddi dell’anno? Una visione, una fantastica visione. La più grande intuizione che io abbia mai potuto toccare con mano, e soprattutto quella a cui partecipo e contribuisco da alcuni anni: l’Icehotel.
Eh si, proprio in questo angolo del pianeta sorge il primo ed originale Icehotel, il famoso albergo interamente costruito in ghiaccio e neve.
Era il 1989 quando tre amici visionari, Yngwe, Arne ed Ake hanno deciso di accogliere i turisti che venivano qui per pescare dentro degli igloo costruiti artigianalmente e abbelliti con alcuni quadri alle pareti.
Da allora, per ben 31 volte, questo hotel si è sciolto ed è tornato al Thorne River da cui è nato, e per ben 32 volte è stato ricostruito dalle abili e sapienti mani di artisti e designer che arrivano da tutto il mondo.
Era il mio sogno arrivare qui e poter farne parte, ho inviato vari progetti per molti anni, poi finalmente un giorno sono stato selezionato e da allora sono entrato a far parte di questa fantastica famiglia. Da allora sono uno dei protagonisti di un’avventura che ha dell’incredibile. In circa 3 settimane dobbiamo costruire un vero hotel, con tanto di reception, stanze, bar e in fine la Chiesa, che accoglierà migliaia di turisti
proveniente da ogni parte del mondo.
E dopo aver realizzato negli anni varie suites, bar e reception, quest’anno sono stato incaricato di progettare e costruire proprio la parte più intima, più spirituale ed importante di tutto l’hotel: la Chiesa!
Da anni collaboro con una stylist olandese, Marjolein Vonk, con la quale ho già realizzato vari progetti sia nell’artico che in altri angoli del Mondo.
Per questo importantissimo appuntamento abbiamo deciso di concentrarci sull’attualità e per la precisione sul desiderio di tutti di ritornare a poter viaggiare. Abbiamo così pensato ad un ambiente che potesse ricordare ai visitatori la leggerezza del viaggio, la spensieratezza della partenza e potesse anche regalare un sorriso. Crediamo che più che mai adesso abbiamo bisogno di ridere e gioire, anche solo fantasticando del
bello che verrà.
È nata così la Ceremony Hall “On Air”, che sarà visitabile fino a fine Aprile, quando inizierà inesorabilmente il suo lento ritorno al fiume Thorne, me rimarrà impressa negli occhi di chi l’ha vista e sicuramente nei cuori di chi l’ha creata. Questa è la magia unica di queste creazioni: vivono pochi mesi, e sono in continua trasformazione.
Per realizzarla abbiamo utilizzato circa 30 blocchi di ghiaccio del peso di 2 tonnellate ognuno, e svariati metri cubi di neve.
Nessun altro materiale è stato utilizzato, tutto è nato e ritornerà nel fiume Thorne.
Un amico, una persona squisita.
Grande Maurizio
Un caro amico e un’ artista geniale.
Nel 2018 abbiamo avuto la fortuna di visitare l’ Icehotel ,
un’ esperienza unica.
Grazie Maurizio