Lavorare una vita come imprenditore in Val Susa, ed essere costretto da tre anni – per colpa di una maxi truffa – a vivere in una roulotte aiutati dalla Caritas. E’ la triste vicenda che ha come protagonista un imprenditore di Avigliana, Pierpaolo Maina, 74 anni. Da tre anni ha praticamente perso tutto, e viene sostenuto economicamente dalla Caritas di Loano: vive dietro la chiesa in una roulotte con la moglie. In dodici anni ha perso la bellezza di 700mila euro: è stato preso in mezzo alla truffa della banda dei “Lupin delle Canarie”, arrestati pochi giorni fa dai carabinieri di Savona. I truffatori riuscivano a convincere i proprietari di alcune case alle isole Canarie a vendere le abitazioni, promettendo loro ricavi milionari (ben oltre le quotazioni di mercato): una volta stipulati i rogiti fasulli, facevano entrare in azione finti avvocati o ispettori giudiziari, sempre diversi e con falsi nomi, chiedendo il pagamento delle spese di ogni transazione.
Il valsusino Pier Paolo Maina è una delle vittime del raggiro, la sua società dava lavoro a una quindicina di operai di Avigliana: «Avevo una piccola azienda specializzata in automatismi per macchine utensili – ha detto l’ex imprenditore – gli affari andavano bene, avevo accumulato un tesoretto che avrebbe permesso a me e mia moglie di vivere più che dignitosamente e di goderci la vecchiaia. E invece ho incontrato quelli là e ora sono ridotto a vivere della mia piccola pensione. Menomale che c’è don Renato che ci aiuta».
Anche il parroco di Loano ha perso circa 140mila euro in questa truffa, operata da una finta agenzia immobiliare. Maina aveva scelto di investire i suoi risparmi a Tenerife, per aiutare la sorella. Quest’ultima era stata poi contattata da uno dei capi della banda di truffatori, Emanuele Galassi, che è riuscito a farsi dare tutti quei soldi con tante scuse e pretesti, fingendo nuove tasse da pagare, finti ispettori e permessi amministrativi da saldare, ecc. “Inventavano intoppi burocratici di ogni tipo, e così continuavano a intascarsi tutti i miei risparmi” ha spiegato Maina. L’ex imprenditore valsusino forse in futuro potrà riottenere qualcosa, grazie al futuro pignoramento dei beni della banda dei truffatori. Ma non è ottimista: “Non spero in niente, non ci penso nemmeno”.
La banda dei “Lupin delle Canarie” (la loro “agenzia immobiliare” era la Lupain Properties) secondo l’accusa, avrebbero incassato grazie alle truffe oltre 2 milioni di euro in 10-12 anni, pagati attraverso il servizio MoneyGram o versati su conti correnti bancari spagnoli. L’operazione ha portato all’arresto del bolognese Emanuele Galassi, considerato il capo dell’organizzazione, e del romano Massimiliano Madonia, agente immobiliare della Lupain Properties, risultata estranea al maxi raggiro; nell’indagine figurano altre 14 persone, che sono state indagate. I truffatori trovavano i clienti interessati a vendere gli immobili di loro proprietà a Tenerife, avviando le finte trattative.
GUARDA IL VIDEO DEL SECOLO XIX
A volte; l’ingordigia è una cattiva consigliera.