BARDONECCHIA / CESANA – I Comuni piemontesi nel cui territorio sono presenti immobili confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata hanno tempo fino al 30 ottobre per aderire al bando emanato dalla Regione Piemonte per favorirne il riutilizzo a scopi sociali.
In provincia di Torino ci sono due paesi della Val Susa che sono interessati dal bando: Bardonecchia (con 6 beni confiscati) e Cesana Torinese (con 5 beni confiscati).
Nel dettaglio, a Bardonecchia i beni confiscati alla mafia si suddividono in:
- 1 abitazione indipendente (Villa Mazzaferro)
- 1 appartamento in condominio
- 2 box, garage
- 2 terreni agricoli
A Cesana invece ci sono 5 terreni agricoli.
La Regione spiega le finalità del bando in un comunicato: “Gli obiettivi del bando sono diversi: superare le situazioni di emergenza abitativa che riguardano genitori separati, donne vittime di violenza e famiglie in stato di disagio; rinforzare le attività socio-assistenziali ed educative (sostegno della famiglia e dei minori, tutela di anziani e disabili, punti di accoglienza e informazione sul territorio, agricoltura sociale); aiutare l’accoglienza dei rifugiati. “In questo modo – commenta il presidente della Regione, Sergio Chiamparino – si è voluto mettere in pratica una precisa volontà: destinare abitazioni acquistate con denaro derivante da attività criminose ad iniziative in grado soprattutto di aiutare concretamente le fasce più deboli della popolazione”. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 200.000 euro, con una quota di cofinanziamento a carico del Comune del 50%. Non sono previsti limiti minimi, mentre il tetto massimo assegnabile è di 50.000 euro per ciascun intervento. Le domande saranno esaminate da un apposito comitato tecnico di valutazione. Il bando rappresenta l’attuazione di una delibera approvata il 24 luglio scorso dalla Giunta regionale e dal Consiglio il giorno successivo per rifinanziare dopo molti anni la legge n.14/2007 “Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Basta che non le riempiano di ” risorse ” , facendoci cadere dalla padella nella brace .
Invece dovrebbero proprio USARLE per quello. FANTASTICO IL TUO RAGIONAMENTO … MEGLIO LA MAFIA DEI “CLANDESTINI” dimostra la pochezza di alcune persone di questa valle