BUSSOLENO – La consigliera comunale di minoranza Nicoletta Dosio, a nome del gruppo Unione Popolare per Bussoleno, ha presentato un’interpellanza al sindaco Antonella Zoggia sulla nuova discarica di Mattie. E’ in corso l’iter di approvazione per l’utilizzo del sito della ex discarica consortile di Mattie Camposordo, come sito di smaltimento di 100.000 metri cubi di rifiuti contenenti amianto. “Riteniamo gravissimo questo progetto che si abbatte sulla salute degli abitanti della Media e Bassa Valle e di Bussoleno in particolare, che ne è immediatamente sottovento” spiega la Dosio “Una discarica di rifiuti tossico- nocivi contenenti amianto è il peggior disastro sanitario che possa colpire un Comune. Questo progetto deriva dal Decreto della Giunta Regionale del 20 febbraio 2017 che affrontava il problema del reperimento di una discarica autorizzata a riceverli e presentava la valutazione di 1700 siti estrattivi dismessi che avrebbero potuto essere candidati ospitarla. Il fatto che dopo sette anni si sia arrivati a questo punto ed alla intenzione di collocarla a Mattie, indica quanto questo impianto sia inaccettabile per tutti in quanto pericoloso e nocivo al territorio ed alla popolazione a cui si impone di ospitarlo. Per questi motivi, trattandosi anche di una scelta irreversibile, è indispensabile che la popolazione ne sia coinvolta. Si chiede pertanto che, prima di esprimere osservazioni od addirittura di non esprimerle, il Comune nella persona del Sindaco di Bussoleno ci informi sulla sua posizione al riguardo, ci dia copia di tutta la documentazione relativa al progetto in possesso degli uffici comunali ed apra un ampio dibattito prima della scadenza dei termini, per il 25 giugno”.
Non si scarica amianto che la politica non voglia , mi sto arrabbiando per l’ omissione ci certe responsabilità istituzionali , non si fanno ricerche epidemiologiche serie , perché? , perché è scomodo alzare un “polverone “, tra le cause di tutte le malattie oltre al luogo di residenza vi sono il luogo di lavoro e l’ alimentazione , sappiamo tutti quanta chimica nel contesto , con una seria e statistica relazione di questi elementi sarebbe possibile delineare fattori di rischio individuali , si scatenerebbe un putiferio perché il nostro consumismo non può farne a meno ,e poi tornando
all’ amianto la gente non sa che si sono chiuse miniere di talco , chissà quanto ne ho respirato quando mi cambiavano il pannolone e di quello respirato , ma dicono che non è pericoloso , dalla cava di serpentino , perché nelle giornate ventose a Caprie c’era una tempesta di polvere la quale si dirigeva giù per la Valle.
Perché non ha presentato l’interpellanza alla sindaca di Mattie?
La “discarica di Mattie” si chiama “discarica di Mattie” perchè è totalmente sul territorio di Mattie. Quindi competenza dalla appena rieletta Sindaca di Mattie NoTav. E’ necessario un ripasso fi geografia, visto che ProNatura e la Dosio tirano in ballo Susa e Bussoleno che c’entrano come i cavoli a merenda. E’ roba vostra da gestire in casa vostra, cari NoTav.
Certamente le notizie che si leggono sui media non sono tranquillizzanti.
Da anni, però, continuo a vedere totale immobilismo sui tetti in eternit. Anche qui in valle se ne vedono ancora tantissimi.
Quelli, sicuramente, esposti alle intemperie da anni, disperdono fibre che tutti respiriamo inconsapevolmente. Perché per questo rischio REALE E NON IPOTETICO non si preoccupa mai nessuno ? Queste fibre le respiriamo tutti da anni; perché non spaventa ? Tutti tranquilli ? Oppure non si sa con chi prendersela e si finta di nulla ? Almeno, credo, che le lastre delle discariche arrivino chiuse in sacconi.
Leggo tanti commenti, che esprimono dubbi sulla pericolosità di tale materiale . Non mi fido di queste istituzioni politiche e tanto meno degli italiani che dovranno gestire lo stoccaggio.
Ma esattamente lei dove crede che mettiamo i rifiuti contenenti amianto normalmente? Perché i rifiuti contenenti amianto continuano ad esserci anche dopo i bandi per produzione e vendita dei manufatti in amianto. Sia perché ci sono bonifiche (e negli anni ce ne sono state effettuate illegalmente, altro che discarica, ma lì tutti tranquilli) sia per i lavori di ingegneria. Per dire, può essere classificato così il ballast ferroviario. Che negli anni abbiamo spedito, pagando cifre astronomiche, in Germania. Dove lo mettono in qualche discarica.