di FABIO TANZILLI
CESANA / PRAGELATO – Non è bastato il flop del dopo Olimpiadi di Torino 2006, con lo spreco di milioni di euro pubblici e il fallimento della gestione post olimpica della pista di bob e del trampolino di Pragelato, chiusi da circa un decennio.
Ora la politica torinese ci riprova.
Durante la conferenza stampa di fine anno della Città Metropolitana di Torino, martedì 27 gennaio, il sindaco metropolitano Stefano Lorusso ha rilanciato la riapertura (inutile) dei due impianti della Valsusa e Val Chisone. Le ormai famose cattedrali nel deserto abbandonate.
C’è stata infatti “l’apertura del sindaco Lo Russo alla messa a disposizione del sistema Paese dei trampolini di Pragelato e della pista bob di Cesana (impianti di proprietà della Città metropolitana di Torino) qualora la realizzazione degli impianti per i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 subisca criticità e ritardi non colmabili”.
Ora, è chiaro che questa mossa consentirebbe di avere almeno in parte sul nostro territorio qualche gara olimpica del 2026, ma solo per pochi giorni.
E si tratta delle gare che non vuole nessuno, in sostanza, e che sono una palla al piede in ogni evento olimpico invernale: sono quello meno attrattive, con meno pubblico e meno indotto rispetto a tutte le altre discipline, dal pattinaggio allo sci, dall’hockey al freestyle ecc. (chi scrive lo ricorda bene, visto che ha seguito dal vivo tutti gli eventi sportivi di Torino 2006 da cronista).
Ma tutto questo, a quale prezzo? E con quale senso?
Sicuramente arriverebbe qualche opera “connessa” o di “accompagnamento”, quindi soldi da spendere per qualche rotonda o sistemare qualche impianto di risalita (come avvenuto nel 2006) e magari fare un palasport a Giaveno.
Forse questa proposta potrebbe essere davvero discussa o accettabile se, oltre a quelle discipline che “nessuno fila”, Torino e la Valsusa potessero in cambio ospitare anche le gare e gli eventi di maggior rilievo delle Olimpiadi 2026, senza lasciare il meglio a Milano e Cortina, come invece potrebbe accadere.
Nel 2006 infatti lo spreco è stato “tollerato” perché grazie alle Olimpiadi, Torino e l’alta Valsusa si sono rilanciate sul piano turistico in maniera globale. E’ stato un prezzo da pagare, ma i soldi e le opere realizzate sono state davvero tante. E non si trattava – come in questo caso -delle briciole di Milano e Cortina.
La domanda è semplice: quanti milioni di euro dei cittadini bisogna ancora sprecare per ospitare 4/5 giorni di gare a Cesana e Pragelato, per poi richiudere tutto, come già avvenuto nel 2006?
Perché in questo territorio manca totalmente l’indotto sportivo e turistico collegato alle discipline del bob e del trampolino. Non esiste la cultura sportiva in tal senso. Mancano le persone che praticano sul territorio questi sport, manca la progettazione concreta, manca la veduta di insieme: la storia recente lo dimostra. Dalle federazioni sportive passando al governo, tutti se ne sono fregati altamente di dare un futuro alla pista di bob di Cesana e al trampolino di Pragelato, nonostante nel 2006 avessimo ancora lo “slancio” e il blasone di essere un territorio olimpico.
Quindi appare chiaro, senza essere Nostradamus che, come già avvenuto nel 2006, le due cattedrali del deserto di Cesana e Pragelato chiuderanno di nuovo dopo i pochi giorni di Olimpiadi 2026.
Occorre ricordare, ad esempio, che la pista di bob ormai non ha più l’ammoniaca e nessun’altra sostanza utile per ghiacciare l’impianto. Gli manca pure il rame, che nel corso degli anni è stato rubato da malviventi anche per colpa della trascuratezza, dell’assenza di controlli e dell’abbandono da parte delle istituzioni.
Avrebbe quindi più senso che Lorusso proponesse finalmente al Governo e alla Regione Piemonte un progetto per convertire gli impianti olimpici di Cesana e Pragelato, per rendere nuovamente fruibili e rilanciare quelle splendide zone verdi stravolte dal cemento. Forse sarebbe stato opportuno e sensato, in questo caso, sfruttare i tantissimi soldi in arrivo dal Pnrr europeo, che invece sono finiti in altri progetti discutibili.
Chi conosce il territorio, ad esempio, sa benissimo che Pariol di Cesana era una delle più belle aree montane dell’alta Valsusa, prima che ci mettessero il cemento della pista di bob: non a caso il Club Med voleva realizzarci al suo posto il nuovo villaggio vacanze.
Il tutto appare ancora più paradossale se si pensa di far piovere nuovamente milioni di euro per riaprire qualche giorno quei due impianti a Cesana e Pragelato, in un territorio martoriato dai tagli sulla spesa sanitaria, dei trasporti pubblici e dei servizi che realmente servono a ai cittadini. Pensiamo alla chiusura e ai tagli agli ospedali di questa vallata, ad esempio, giustificati con l’assenza di risorse economiche. Come dice un proverbio: errare è umano, perseverare è diabolico.
Non vedo l’ora di sentire altre balle spaziali tipo quelle per le olimpiadi del 2006.
Già allora appariva chiaro lo spreco di soldi.
Ma si tanto ne arriveranno tanti dall’Europa.
Ben detto Direttore. Fosse recepito da chi di competenza, ma dubito ci arriveranno….
Buongiorno direttore; il sindaco di Torino vede la situazione dalla città verso la montagna e la prospettiva inganna sempre.
Non posso che allinearmi al suo pensiero altamente informato sulle dinamiche politico amministrative della nostra Valle.
Ottimo,
non una virgola fuori posto.
Articolo non proprio politicamente allineato che potrebbe scatenare l’ira di non pochi irriducibili ostinati a negare la verità sia sul
passato (olimpico) che sul presente.
Aderisco senza riserve: Cornuti e mazziati? No, grazie.
Che bello fare politica con i soldi di …noaltri.
POLITICI FACCENDIERI
SIETE LA VERGOGNA DI QUESTO POVERO PAESE
Poverini…chissà il dolore che proveranno.
strano che una testata giornalistica, prenda posizione…
Perfetto sig. Direttore , hanno voluto le olimpiadi 2026 , che si arrangino . Soprattutto costruendo un’inutile pista da bob e costosissima . Se volevano le nostre infrastrutture ci dovevano assegnare le olimpiadi altrimenti ciccia . Daltronde Lorusso è della stessa cricca di quel mentecatto di Sala che adesso i Milanesi hanno capito di chi si tratta . Diamo spago a Lorusso e chiuderà Torino alle auto come fatto dal milanese . Stanno annaspando nel guano e quindi sono pericolosi se lasciati fare .
Ecco il riferimento alla chiusura alle auto nelle città da il senso di quanto a lei interessi l’ambiente e la qualità della vita. Saluto senza simpatia lei e il suo mononeurone
Nel 2005 Riccardo Formica (gruppo di minoranza) espresse perplessità, dubbi, motivati, circa la scelta della Amm.ne Serra, di collocare il Bob nell’area Pariol. Quella scelta immotivata, contro ogni logica, (buonsenso cinicamente omesso) presagiva l’incombenza di quello che poi si sarebbe rilevato disastro. Vero Crimine ambientale con la complicità di tutti, Comune di Cesana, Provincia, Regione. Qualcuno se la gode in pensione alle Canarie, Cesana da quel 2006 vive l’oblio
Strano che il Washington Post, prendendo posizione, portò alle dimissioni (per evitare di essere cacciato qualche giorno dopo) di Richard Nixon…
Aggiungerei al caustico commento di carluciu che da quella cricca potrebbe saltare fuori qualche scienziato capace di proporre un leasing.
Ragionamento perfetto
Caro Carluciu, forse non hai capito bene la situazione, sappi che se come dici tu” si arrangino”, la nuova pista da bob e i nuovi trampolini li paghi anche tu. Non e’ una questione di campanilismo ma una questione di buon senso, purtroppo troppa gente la pensa come te e vede in queste scelte soltanto una contrapposizione politica e non una visione che debba fare scelte importanti per il futuro della nostra societa’.
Le scelte che riguardano l’organizzazione di una manifestazione sportiva come le olimpiadi non devono influire sulla vita delle persone anche perche’ portano benefici, checche’ se ne dica a una percentuale irrisoria della popolazione.
Condivido tutto al 100%
Giusta la sua analisi, soprattutto se l’opinione da lei espressa oggi vale o valeva anche per il 2006. Nel 2006 le Olimpiadi vennero presentate come un’opportunità di rinascita per TUTTA la Valsusa. A conti fatti l’unica a guadagnarci è stata la città di Torino. L’alta valle è stata violentata in modo indegno, la valle di mezzo quella che va da Salbretrand ad Avigliana completamente dimenticata. Probabilmente gli amministratori dei comuni dell’alta e i signori della neve preferiscono, per ovvi motivi di denaro, il cemento alla natura. Assurde costruzioni di cemento vuote per 10 mesi all’anno sono un assurdo sia per l’aspetto ambientale che energetico
Concludo con un augurio : speriamo che la valsusa non veda mai più le brutture del 2006
Caro Charles (mio omonimo inglese) le mie caustiche affermazioni sono fatte con coscenza di causa , avendo partecipato a alle trattative per l’assegnazione delle olimpiadi 2026 come amministratore di un comune olimpico . Posso assicurarti che lo sperpero del denaro pubblico e quindi del nostro denaro è stato massimo . Noi come Torino avevamo una spesa prevista di 1,8miliardi di euro , contro gli 8 miliardi preventivati da Milano e Cortina . Sono stati scelti loro per ovvi motivi politici essendo la Sindaca Appendino a sviluppare le trettative a Roma con i vertici del CONI ( sig. Malagò in primis), quindi è giusta la mia amara definizione SI ARRANGINO . Per quanto iguarda il sig. Gianduja , l’impatto paesaggistico sarebbe stato minimo essendoci già le strutture e si trattava solamente di riattare i villaggi olimpici , comunque il ritorno ci sarebbe stato visto l’incremento del turismo nella nostra valle , che può unicamente contare sulle numerosissime bellezze paesaggistiche mai t5roppo pubblicizzate come invece fanno altre valli Italiani ( vedere gli spot che passano in televisione ) .
Un’ultima annotazione per tutti gli amici di ValsusaOggi , , chiedetevi il perchè durante tutto lo svolgimento delle olimpiadi 2006 , lereti Mediadet al completo non hanno mai dato nemmeno la più piccola notizia dell’andamento delle gare ne sui TG ne sulle numerose trasmissioni sportive che mandano in onda . Buon Anno a tutti
Ma tutti quei sapientoni che ripropongono la resurrezione degli impianti in questione hanno per caso visto in che condizioni si trovano attualmente ?? ( naturalmente da visitare senza il bianco mantello !! )
Penso che questa causa in valle metta d’accordo più o meno tutti, pure NoTav con SìTav. Credo che la riedizione degli sprechi del 2006 possa interessare solo a quei pochi furbetti con le mani in pasta. Il retante 99% della. Alle può solo rimetterci.
È scoccato il primo minuto del 2023 e, assumendo immeritatamente i panni di portavoce del sindaco metropolitano, vi annuncio un grandioso programma che cambierà la vostra vita e quella dei vostri cari:
“Il 2022 è andato come è andato ma per il 2023 basta con le cazzate”.
Un sincero augurio a tutti di prosperità, salute e gioia in ogni giorno di questo anno appena iniziato.