MOMPANTERO (LUNEDÌ 30 OTTOBRE) – Il gruppo Aib di Rubiana ci segnala uno spiacevole episodio che ci sembra doveroso pubblicare, affinché si giunga ad una soluzione positiva con la Sitaf. Nella giornata di ieri i volontari della Valmessa sono andati, come tante altre squadre provenienti dalla Val Susa e dal resto del Piemonte, ad operare con urgenza a Mompantero per l’incendio che ha colpito il paese. I volontari sono partiti velocemente da Rubiana con i lampeggianti passando dal casello di Avigliana. “Sapendo di dover operare in una situazione di assoluta emergenza tra le fiamme, non ci portiamo dietro il portafoglio” spiegano.
Arrivati al casello con il mezzo di servizio e i lampeggianti accesi, scoprono l’amara sorpresa: la sbarra non si alza e viene chiesto ai volontari di pagare il pedaggio. “Rimaniamo sorpresi, tutti sapevano che cosa stava accadendo a Mompantero, anche la Sitaf lo sapeva di sicuro – spiegano – eppure non c’è stato verso di ottenere una deroga. Abbiamo parlato con il casellante e spiegato la situazione, ma non c’è stato verso. Non avendo con noi il denaro, non abbiamo pagato e ci è stata fatta la segnalazione di mancato pagamento”.
“Non si tratta di una questione di soldi, ma di principio – aggiungono – siamo volontari, non facciamo questo di mestiere. Speravamo che almeno in queste occasioni di emergenza, venisse compresa la gravità del momento, permettendo il passaggio degli Aib senza dover pagare il pedaggio alla Sitaf”.
Dopo la lunga e difficile giornata tra le fiamme, al fianco di altre squadre e volontari, gli Aib rientrano a Rubiana stravolti dalla fatica. Anche in questo caso passano dall’autostrada: arrivati al casello, sapendo che ormai era noto in tutta Italia cosa fosse avvenuto a Mompantero, hanno pensato che non ci fossero più i problemi del viaggio di andata e gli fosse concesso il passaggio senza dazio.
E invece nulla: “Dal casello ci viene chiesto di nuovo di pagare il pedaggio – spiegano – noi glielo diciamo che eravamo in servizio per un’emergenza, ma anche al ritorno non c’è stato modo di ottenere risposte positive. Anzi, ci viene chiesto di fornire un documento di identità per farci inviare a casa la sanzione di mancato pagamento”.
La delusione tra i volontari è notevole. Nel pomeriggio di oggi la Sitaf ha chiarito la vicenda con il responsabile della squadra, spiegando che attualmente non è previsto ancora un protocollo ufficiale che consenta agli Aib di passare in autostrada dalla corsia “di servizio” senza sbarra, solitamente utilizzata dagli altri corpi (Forze dell’ordine, Croce Rossa, Vigili del fuoco, ecc.) per non dover giustamente pagare il pedaggio e non perdere tempo alla sbarra. Non era quindi colpa del casellante, che da dipendente non poteva fare altrimenti, non potendo disobbedire ad una direttiva aziendale.
Visto quanto accaduto in Valsusa negli ultimi giorni e anche in previsione del futuro, forse sarebbe opportuno che la Sitaf stilasse un protocollo di servizio anche con il corpo degli Aib. O almeno prevedesse soluzioni eccezionali e provvisorie nel caso in cui, come ieri, siano evidenti le condizioni di urgenza.
Gli avrei sfondato la barriera!
Ma toglietegli la licenza.siete dei ladri
non basta che sia una delle autostrade più care d’Italia . . . .
un colpo di gran classe ! bravissimi
Pure l’operatore…! Manco da chiedere ad un superiore..alzi la sbarra e bon….che tanto magari qualcuno fa lo stesso con i parenti!
Non é la SITAF che deve prevedere ma la prefettura
Sarebbe bello leggere una risposta dalla SITAF. Un cenno, una parola…qualcosa insomma
Figuriamoci…..potrebbero passare col lampeggiante acceso dal casello per andare a fare la spesa da Auchan…..santo cielo, come si agisce in questo paese….queste persone si sacrificano volontariamente e questo è il riconoscimento.