di ARIANNA RICHIERO
Un mondo, quello dei piccoli negozi e dei grandi esercizi commerciali, che rende vivi paesi, borgate e centri cittadini di maggiori dimensioni. Ma come stanno le realtà commerciali di Valsusa e Valsangone? Un recente studio dell’Uncem sulla “fiscalità di vantaggio” per le zone montane fa luce su questo punto.
L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani sostiene la necessità di defiscalizzare le imprese del territorio montano: esercizi commerciali, piccoli negozi, ma anche partite Iva, start up, ristoranti, alberghi, B&B, imprese agricole e artigianali. La conferma della necessità di ridurre le tasse alle imprese presenti nei Comuni delle Terre Alte arriva dal questionario che Uncem ha diffuso on line a giugno 2016. Il 99% degli intervistati considera il rischio “desertificazione commerciale”, cioè la scomparsa di negozi e attività, un “problema rilevante per il Piemonte e per il Paese”. Sono 80 i Comuni in Piemonte senza un negozio e altri 300 combattono ogni giorno per evitare che si abbassino saracinesche e chiudano gli ultimi presidi sociali nei piccoli centri.
Nelle tabelle di seguito i dati sulla Valsusa e Valsangone, estrapolati dallo studio condotto dall’Uncem.
In quasi tutti i comuni del nostro territorio, tranne Mompantero e Sauze di Cesana, sopravvivono esercizi di vicinato (sia alimentari che non alimentari). In molti piccoli comuni però, come Caprie, Exilles, San Didero e Salbertrand non è più presente il classico negozio di alimentari dove fare la spesa di tutti i giorni.
Per le imprese commerciali di medie dimensioni si contraddistinguono Sestriere, Avigliana, Bardonecchia e Almese.
Un elemento che caratterizza praticamente ogni centro abitato di Valsusa e Valsangone è la presenza del mercato, dove mediamente sono presenti un buon numero di banchi.
Il Comune di Bardonecchia vanta il numero più alto di esercizi di somministrazione, seguito da Giaveno, Avigliana, Sauze d’Oulx e Sestriere.