Ieri, alla stazione di Bruzolo, il movimento NO TAV in una delle tappe
della marcia popolare che sta attraversando la valle in questi giorni ha
deciso di bloccare per il traffico dei treni, tra cui uno ad alta velocità francese TGV che arrivava dalla Francia diretto a Torino.
“Con la magia che spesso ci accompagna in questa lotta è bastato che 150
No TAV salissero sulla banchina e allungassero le lunghe aste delle
bandiere per fare in modo che il treno venisse bloccato in alta valle” affermano i No Tav. Secondo i carabinieri della Compagnia di Susa non sarebbe stato bloccato alcun Tgv.
“Con questa iniziativa abbiamo voluto ricordare i 3 operai travolti e
uccisi da un treno sulla tratta regionale Gela-Licate il 18 luglio
scorso – aggiungono i No Tav – un’ennesima morte sul lavoro”.
IL CAMPEGGIO ITINERANTE
Giovedì 17 luglio è cominciato il campeggio itinerante in Valsusa,
contro le grandi opere inutili, dannose e imposte alla popolazione,
contro la devastazione e la militarizzazione dei territori, per
rispedire al mittente l’accusa di “terrorismo”, per la liberazione di
Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò, Francesco, Graziano, Lucio, Paolo e
Forgi.
Lo scopo del campeggio itinerante era quello, letteralmente, di
rimettersi in marcia, di attraversare i paesi della Valle, di incontrare
e riattivare i comitati no tav locali, di discutere e lottare insieme.
La buona partecipazione alle prime tre giornate, ad Avigliana, a S.
Ambrogio, a Chiusa S. Michele, a Vaie, a Sant’Antonino, a Villar
Focchiardo e a San Didero ci è parsa incoraggiante, e calorosa
l’accoglienza riservata ai no tav in marcia dai comitati. Nei vari
paesi, momenti informativi e piccole iniziative di lotta, come la grande
scritta “Fuori gli avvelenatori dai territori” tracciata sul muro della
cava Toro, cava esemplare di come il sistema del Tav ricicli tutto. Poi
la sera, assemblea e proiezioni al presidio di Vaie.
La giornata di sabato è stata caratterizzata dalla solidarietà al popolo
palestinese, sottoposto ai bombardamenti e all’invasione di terra da
parte dello Stato di Israele. Massacrare donne, vecchi e bambini, per la
Comunità internazionale è tutt’al più “uso eccessivo della forza”,
mentre i terroristi sarebbero i palestinesi che resistono… “No tav con
Gaza” diceva lo striscione che ha aperto la marcia. La sera, al presidio
di San Didero, la viva voce di un compagno in diretta da Gaza ha
squarciato le menzogne giornalistiche e colpito il cuore di tutti. In
serata, cena offerta dai no tav trentini e poi dibattito con diverse
realtà territoriali di lotta (no tav del Trentino, Trieste e Terzo
Valico, No Muos e No F-35).
La domenica è cominciata con il blocco del TGV per esprimere la rabbia
no tav contro la morte dei tre lavoratori di Gela travolti da un treno,
morte provocata anche da tutti i soldi drenati dalle linee regionali
all’Alta Velocità. Lo striscione esposto sulle banchine della stazione
di Bruzolo (è bastato allungare le bandiere no tav per provocare 90
minuti di ritardo al TGV bloccato in alta Valle) diceva “I tagli alle
ferrovie tagliano anche le vite. I no tav con i ferrovieri di Gela”, in
ricordo di Vincenzo Riccobono, Antonio La Porta, Luigi Gazziano.
Con Carlo Giuliani nel cuore, ucciso da un carabiniere a Genova 13 anni
fa, la giornata si è conclusa al polivante di San Didero, con assemblea,
cena e musica.
Altri momenti di lotta e di confronto sono previsti fino al 27 luglio.
Tutti i giorni assemblea alle ore 18,00. Insomma, non ci arrenderemo mai. No tav ancora in marcia.