di FABIO TANZILLI
Caso delle firme false in Regione, le indagini toccano anche la Val Susa. Ieri, su mandato dei pubblici ministeri Patrizia Caputo e Stefano Demontis, due ispettori della polizia si sono presentati al Comune di Sant’Antonino, recandosi presso l’ufficio anagrafe/elettorale e interrogando – al comando della polizia municipale – una cinquantina di cittadini del paese, che avevano apposto la loro firma per sostenere la lista “Monviso” alle ultime elezioni regionali, che candidava l’ex sindaco del paese Antonio Ferrentino (oggi consigliere regionale del Pd) a sostegno dell’attuale presidente della Regione, Sergio Chiamparino. I cittadini di Sant’Antonino sottoscrittori della lista Monviso sono stati circa 250: quelli che non hanno potuto partecipare ieri all’interrogatorio, sono stato sentiti dalla polizia per telefono.
L’arrivo della polizia di Stato e le indagini della Procura di Torino sulle firme false stanno preoccupando non poco la Regione ed il Pd, ma il diretto interessato Antonio Ferrentino, rassicura: “Sono sereno, ieri la polizia non ha riscontrato alcuna irregolarità a Sant’Antonino. I controlli li stanno facendo anche in altri Comuni, non solo qui. Dal sottoscritto non è stato commesso alcun reato – afferma – tutti i cittadini interrogati dalla polizia hanno confermato di aver firmato di loro pugno per la lista a sostegno di Chiamparino, magari non tutti si ricordavano che la lista si chiamasse “Monviso”, ma hanno ribadito di aver firmato a favore di Chiamparino, e gli stessi inquirenti li hanno ringraziati per la disponibilità”.
Le indagini sono partite da due esposti della Lega Nord (quello di natura penale presentato da Mario Borghezio e quello amministrativo al Tar di Patrizia Borgarello): le accuse mosse a Ferrentino, e ad altri esponenti piemontesi del Pd, sarebbero due. La prima è di essere in un presunto “conflitto di interesse” per il doppio ruolo di candidato alle elezioni regionali, e nel contempo di pubblico ufficiale che aveva il potere di autenticare le firme, proprio a favore della sua lista e della sua candidatura.
La seconda ipotesi di accusa invece consiste nel sostenere che Ferrentino si sarebbe autenticato la firma da solo, anziché con l’ausilio di un altro pubblico ufficiale. Ma il consigliere regionale della Valle di Susa respinge ogni accusa: “Sono tutte falsità, la mia firma è stata autenticata da Nadia Conticelli, non me lo sono fatto da solo – dice – così come è un’assurdità parlare di conflitti di interesse. La stessa Avvocatura della Regione ha subito precisato che non ci sono irregolarità in questo doppio ruolo, si fa così ovunque. Anche quando mi sono candidato a sindaco l’ho fatto, è normale”.
Insomma, Ferrentino ribadisce di non aver nulla da temere e di non essere preoccupato per eventuali avvisi di garanzia: “Quando mi sono occupato di autenticare le firme per le elezioni regionali, prima di farlo ho guardato negli occhi tutti quelli che firmavano, e per questo sono ultra sereno…anche se spero che non ci siano problemi in altri paesi e con altri esponenti del Pd. Ma per quanto riguarda il mio operato, sono davvero tranquillo”.
Ha guardato ; anche la carta d’identità?