di ANDREA VUOLO (pagina Facebook Meteo in Piemonte)
Domenica 4 febbraio in Valle di Susa le temperature hanno localmente superato i 25°C a causa dell’effetto foehn combinato alla presenza di un rovente anticiclone di matrice subtropicale. Stiamo parlando di valori più tipici della fine di maggio, con zero termico prossimo ai 3.500 metri e che sta favorendo un notevole e precoce disgelo in quota e risveglio vegetativo sulle valli alpine piemontesi e nelle aree di alta collina poste al di sopra dello strato di inversione termica.
Alla stazione meteorologica di Chianocco, in gestione dall’amico e collega Daniele Cat Berro – meteorologo della Società Meteorologica Italiana – NIMBUS – la temperatura massima rilevata in capannina ha raggiunto un picco di +25.6°C, valore di temperatura più elevato addirittura in tutta Italia e tra i più alti in Europa. A riprova del fatto che la meteorologia si debba sempre basare su dati scientifici e non da sensazioni o vaghi ricordi del passato, in allegato vi inserisco un grafico eloquente gentilmente reso disponibile dall’amico e collega Daniele Cat Berro, meteorologo della Società Meteorologica Italiana – NIMBUS. Un grafico che “smonta” letteralmente i complottisti del cambiamento climatico in atto, i quali continuano a ribadire che il foehn abbia sempre portato temperature superiori ai 20°C nei fondovalle alpini piemontesi e che quindi siano normalissimi i 26°C raggiunti quest’oggi. Come spiega Daniele Cat Berro: “Sappiamo che anche in passato capitavano episodi di foehn caldo in Val di Susa e non solo. A Susa, grazie alla stazione meteorologica ufficiale Arpa Piemonte, sono disponibili dati dal dicembre 1990. In 34 anni di misure la frequenza dei giorni con temperatura massima >= 20 °C nel trimestre dicembre-febbraio è aumentata, e non se ne erano mai rilevati tanti come in questo inverno (7, e il trimestre non è finito), come ben visibile nel grafico. Aggiungo che il 25 gennaio 2024 Susa ha rilevato la sua temperatura più elevata per questo mese nella serie dal 1990, con 25,0 °C. Ancora riguardo al “normalissimo”, aggiungo che una temperatura come quella rilevata oggi a Susa (23,3 °C) corrisponde al 99,8° percentile della distribuzione statistica invernale (periodo 1990-2024), ovvero si verifica nello 0,2% delle giornate invernali (dic-gen-feb), ovvero ancora un caso ogni 500 giorni invernali, ed è pertanto definibile come evento “raro” o “estremo”. Peccato che, nella “nuova” distribuzione statistica di un clima in rapidissimo cambiamento, eventi di questo tipo stiano diventando – ahinoi – sempre più frequenti”.
mi dispiace davvero, ma sono un gran coglione
Coraggio, poteva andare peggio…
Il mondo non e’ la valle di Susa, il cambiamento climatico c’ e’ per un insieme di fattori, dal 1800 e’ finita la piccola era glaciale dura circa 400 anni, dati verificabili e quindi il clima nel tempo si è riscaldato .Cosa normalissima per la terra.Se per gli abitanti sia normale e’ un n altro paio di maniche