Si prospetta un salvataggio a metà per la Beltrame di San Didero, con la chiusura totale delle acciaieria e il mantenimento del reparto dei laminatoi, grazie alla nuova cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, che garantirà lavoro “solo” a 150 operai. L’altra metà dei lavoratori rischia fortemente il licenziamento, con la prospettiva di finire in mobilità: “Dobbiamo arrivare ad un compromesso con l’azienda – spiega il sindacalista della Uil Vincenzo Pepe – il nostro primo obiettivo é evitare la chiusura totale della fabbrica, ma é chiaro che si prospettano degli esuberi, si tratta di fare una mediazione cercando di portare a casa il miglior risultato possibile per i lavoratori”. Anche perché la chiusura totale dello stabilimento avrebbe comportato un forte esborso economico da parte della stessa proprietà vicentina, per le operazioni di bonifica ambientale. La riunione tra azienda e sindacati si é conclusa ieri sera, all’Unione Industriale, dove gli operai hanno fatto un presidio di protesta. La proprietà vicentina si é mostrata disponibile coi sindacati, e intende chiedere il sostegno finanziario delle banche per proporre alla Regione Piemonte il nuovo piano industriale, dove sarà proposto un nuovo investimento economico triennale: così, grazie al via libera del ministero, si potrà accedere alla cassa straordinaria per un altro anno, e permettere la riapertura almeno dei laminatoi, la cui attività regge ancora sul mercato. Ma l’acciaieria no, é ferma da anni, e la proprietà vicentina é intenzionata a chiuderla del tutto. Intanto lunedì si terrà l’assemblea in fabbrica, che si preannuncia infuocata. E lunedì 10 febbraio a Torino si terrà l’incontro decisivo tra proprietà, Regione e sindacati, per dare il via ufficialmente alla richiesta della cassa integrazione.
LA BELTRAME SALVA SOLO A METÀ, CON 150 OPERAI: CHIUDERÀ L’ACCIAIERIA, RIMARRANNO ATTIVI SOLO I LAMINATOI
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