COMUNICATO DE LA DESTRA PIEMONTE
Nei giorni scorsi è stata presentata la nuova struttura Regionale e Provinciale che permetterà alla Buona Destra Piemontese di seguire in modo più efficace le tematiche relative ai singoli territori, crescere e radicarsi ulteriormente nelle nostre comunità. A fianco del Coordinatore Regionale, Dott. Claudio Desirò, è stato nominato il Responsabile per l’Area Metropolitana di Torino, Dott. Pietro Piazzolla e, per la Valle di Susa, è stata conferita la delega territoriale ad Alberto Busca, già Referente del Comitato per la Buona Destra di Giaveno.
“Con la nomina dei Direttivi Regionale e Provinciali la Buona Destra Piemontese fa un importante passo avanti nel proprio percorso di crescita”, così Claudio Desirò, “In questi mesi siamo cresciuti molto, sia numericamente che qualitativamente, e con questa ulteriore organizzazione saremo in grado di operare con più efficacia nei territori, rappresentandone al meglio le istanze e seguendone da vicino le problematiche”.
“Alberto come delegato per la Valle di Susa, coordinandosi con Pietro in qualità di Responsabile Metropolitano, sono le persone giuste e con le opportune qualità e conoscenze specifiche necessarie per portare la voce ed i valori del nostro partito sul territorio”, conclude Desirò.
Pietro Piazzolla, 44 anni, ricercatore del Politecnico di Torino, avrà il non facile ruolo di coordinare l’attività della Buona Destra sull’Area Metropolitana di Torino. Secondo Piazzolla: “Le sfide che ci troviamo ad affrontare sono numerose, prima fra tutte la necessità di un cambiamento di paradigma per cui la parola “destra” diventi sinonimo di una politica seria, al servizio dello stato e dei cittadini. La prossima Primavera in molti Comuni del nostro territorio ci saranno le elezioni per il rinnovo dei Consigli Comunali: la Buona Destra sta lavorando da tempo per poter offrire la migliore proposta possibile, sia in termini di candidati che, sopratutto, di idee e programmi, per rilanciare territori che hanno la necessità di poter usufruire di un futuro più roseo”.
Alberto Busca, giavenese di cinquant’anni, ha maturato una grande esperienza come esperto di TLC, interfacciandosi con l’amministrazione pubblica in diversi ambiti. Scrittore impegnato da anni nel settore editoriale della ricerca storica con, focalizzata sul Piemonte medioevale, dal 2020 ricopre l’incarico di referente per il Comitato di Giaveno di Buona Destra.
“Accolgo con spirito entusiasta questa dimostrazione di fiducia che mi consente di operare nelle valli che ho frequentato fin da piccolo e che ancora mi suscitano un notevole affetto e un grande senso di appartenenza”, ci dice Busca, che continua: “il territorio valsusino esalta una varietà di panorami naturali unica nel suo genere, da preservare e rilanciare; offre una miriade di microeconomie industriali, commerciali ed artigianali da far crescere e sviluppare ed un patrimonio culturale fieramente montano da riqualificare, senza contare i numerosissimi monumenti artistici ed architettonici da riprendere in carico per rivitalizzare la vivacità turistica delle nostre splendide valli”. Chiude affermando: “Ci sarà parecchio da lavorare, dal commercio alla sanità, alla viabilità, al recupero del patrimonio artistico, architettonico e culturale” e aggiunge: “senza contare il rilancio dell’economia montana e la riqualificazione delle borgate”.
La Buona Destra del Piemonte e tutti i suoi comitati territoriali rimangono a disposizione di tutti coloro che vorrebbero approfondire la nostra conoscenza, le nostre idee ed i valori che ci proponiamo di rappresentare anche nei singoli contesti territoriali.
La madre dei Gabriele 2 è sempre incinta 🙁
La buona a che? X carità da rabbrividire
eia eia elalà…! sono arrivati fino a qua? espressioni facciali adatte al ruolo. Piacciono ai Valsusini?
Ma perchè non perdete occasione per fare i buffoni? Cosa sono questi commenti da decerebrati? Del resto non possiamo aspettarci molto da un’ accozzaglia di frequentatori d’ osteria sempre pronti all’ eccitazione per iniziative infantili che ci hanno regalato una classe politica di trafficoni astuti e in malafede! Avete prodotto schiere di sinistri politici interessati a tuttaltro che il miglioramento. Continuate così avanti popolo fin nelle fosse biologiche!
Giorgio ha ragione sull’aspetto risibile di qualche critica, ma a volte serve garbatamente a stemperare l’ignoranza dei figli o dei nipoti di chi non conosce la storia del nostro territorio, in cui le atrocità commesse dai militanti nella Repubblica Sociale (rastrellamenti, delazioni per catturare partigiani ed ebrei, uccisioni sommarie), compiacendo l’invasore nazista, per oltre due anni hanno macchiato di sangue le valli e le montagne di questi luoghi. Dato che questi, attraverso l’evoluzione del MSI, e successivi travestimenti politici, sarebbero i degni successori, ognuno ne tragga le dovute conclusioni. Le fosse biologiche sono state inventate dopo la guerra, per evitare che le consuetudini instillate nel ventennio fascista continuassero a concimare le menti.
Anche Renato ha qualche ragione, mi riferisco all’ ansia di stemperare l’ ignoranza di figli e nipoti sulla storia dei nostri (nostri?)territori. Peccatoche la forse troppa ansia fa sicuramente dimenticare altri fatti storici: un per voi insospettabile Gianpaolo Pansa, riportando fatti post-bellici ha scritto “Il sangue dei vinti”( leggere per capire); il compagno Iosif Stalin ha massacrato qualche decina di milioni di uomini, donne e bambini, il compagno Pol Pot in Cambogia ha torturato e ucciso qualche milione di persone (il film ” Per primo hanno ucciso mio padre” è da vedere per capire), i “partigiani di Tito hanno utilizzato le Foibe per sbarazzarsi di qualche migliaio di Italiani che, pensa un pò, non erano comunisti e infine, vogliamo dimenticare le brigate rosse ? Qualcuno da sinistra ha definito questi personaggi “compagni che hanno sbagliato” ma chi vorrebbe questi delinquenti come compagni?
Certo, hitler e i suoi gerarchi sono stati degli aborti della società civile e mussolini nonostante i ridicoli atteggiamenti da pagliaccio è stato altrettanto deleterio ma oggi, da persone serie, cosa intendiamo fare?Vogliamo continuare a tifare per l’ una o l’ altra ideologia sventolando bandiere intrise di sangue?
C’ è stato un tempo in cui il P.C.I. viveva coi soldi elargiti dalla vecchia U.R.S.S…………………
C’ è stato un tempo in cui nella destra italiana alloggiavano nostalgici impresentabili…………..
A parte alcune frange extraparlamentari volendo perseguibili per legge, questi tempi sono finiti e quindi smettiamola di tirarci palate di m., non credo che D’Alema voglia e riesca a trovare fascisti da fucilare e tantomeno pensano veramente di farlo omuncoli come E. Letta o R. Speranza.
Perchè demonizzate la destra scavando nelle antiche origini e non dibattete sulle questioni di merito? Credo di aver dimostrato che nelle antiche origini della sinistra ci sia altrettanto se non di più letame o quantomeno cadaveri.
In conclusione, sicuramente non bisogna dimenticare ma forse, ricordando due passati orribili occorre andare avanti in un confronto leale e costruttivo, il paese e il mondo ce lo chiedono!
L’Italia Repubblicana si fonda sui valori della Resistenza e sull’antifascismo. I rappresentanti della destra non hanno mai dichiarato pubblicamente di essere antifascisti e i suoi seguaci, fino all’attuale Meloni, alle manifestazioni, con genuino sentimento, fanno il saluto romano e vanno sulla tomba del Duce a cantare inni fascisti. Manifestazioni razziste sono compiaciute dalla destra. La “Buona destra” è l’equivalente di “Italiani brava gente”, coniato dopo lo scorno in cui si sono impaludati i Battaglioni fascisti mandati in Russia, Jugoslavia, Grecia, e prima ancora in Abissinia, nel commettere atrocità contro inermi civili al pari delle SS tedesche, con l’unica differenza che gli italiani fascisti non sapevano cos’era l’organizzazione, altrimenti avrebbero fatto di più. Se la destra non è fascista perché, tanto per cominciare, non toglie dal proprio simbolo la fiamma tricolore che arde dai tempi di Mussolini e di cui fu tedoforo Almirante firmatario del manifesto della Razza, poi tenente della Brigata Nera, fiancheggiatore dei nazisti occupanti e fucilatore dei ragazzi che si opponevano alle barbarie nazifasciste. Per quanto si scavi nella storia Italiana la sinistra ha tutt’altro genere di valori.
Si va avanti, certo, ma prima bisogna fare i conti col passato, cosa che in Italia non è mai stato fatto, perché nessuno doveva pagare. Se leggete il Libro “Domenikon” scoprirete che ancora oggi i greci attendono un risarcimento, se non materiale, almeno morale per quel passato che non è mai passato, perché la storia non passa, resta, almeno per insegnare a riconoscerci per quel che siamo. Lo specchio non mente.
Coglioni
L’antifascimo vi sta portando alla fame in nome di una repubblica delle banane
Ahahaha
il signor Giulio esprime il suo pensiero pro-fascismo, interpretando le virtù di quella parte in cui si specchia, senza argomenti se non insulti. Insulti alla nostra Repubblica, di cui egli stesso gode tutti i diritti sanciti dalla Costituzione, per cui dovrebbe vergognarsi ad accostarla alle banane. Oggi insulti, domani aggressioni, poi chissà che non si torni all’olio di ricino. La storia ha fatto strada, costellata di ruderi su cui si era sgretolato un sedicente impero proclamato dal balcone di Palazzo Venezia: forse per colpa di “qualcuno” … scivolato su una buccia di banana? Chi non conosce la vera Storia alla luce dei documenti ufficiali, scritta da storici e non dai politici, subisce facilmente quel certo fascino che l’uso della forza esprime, da tutti chiamato “il male”. Per questo può essere benevolmente compatito.
Il signor Renato probabilmente è vittima di un ossessione:l’ antifascismo. La sua ossessione è molto simile a ciò che spinge certi ragazzotti ignoranti a provocare quelli come lui con saluti romani e canzoncine di vecchia data, ciò fa aumentare la tensione fra ossessionati e provocatori. Di tutto ciò ne approfitta la retrograda sinistra per distrarre gli italiani dalla cattiva gestione della res publica (dallo stato ai comuni) e dall’ altro cercare voti in nome di una crociata contro i mulini a vento.Le ossessioni derivano spesso da traumi, mi dispiacerebbe se il signor Renato avesse vissuto nell’ orrendo periodo del dominio fascista e ne avesse avuto conseguenze, voglio però dargli un messaggio di speranza: all’ epoca attuale siamo in molti ad essere anticomunisti e antifascisti, nell’ intento di costruire cose buone e giuste per tutti e combattere il fanatismo rosso o nero!