di FABIO TANZILLI
Dopo aver pubblicato il video sui momenti prima degli scontri tra polizia e tute nere No Tav, il politico di turno si è indispettito. Abbiamo atteso per tutta la giornata la “richiesta di rettifica” annunciata ieri dal consigliere regionale Francesca Frediani via Facebook. Richiesta di rettifica che in realtà mai arrivata.
Probabilmente, in realtà non ce l’ha mandata per una semplice ragione: non c’è nulla da rettificare, le immagini parlano da sole, la veridicità dei fatti non si rettifica, anche se può piacere o non piacere a un politico di destra, di sinistra o grillino. Per noi non cambia nulla su chi sia l’interessato, per una semplice ragione: siamo totalmente indipendenti.
ValsusaOggi – che domenica era sul campo, come spesso può succedere in questi e altri casi – non ha fatto altro che pubblicare il video in presa diretta di quanto avvenuto sulla via dei vini, all’altezza del blocco. In un primo momento lei e altri consiglieri 5 Stelle sono davanti al Jersey per confrontarsi civilmente con le forze dell’ordine e contestare il divieto di passaggio del corteo nella strada, ma appena arrivano in campo le tute nere incappucciate ed armate, scappano tutti via. Questi sono i fatti.
Su Facebook, la Frediani spiega che è andata via in fretta e furia “Perché abbiamo trovato l’assoluto rifiuto al dialogo e sapevamo che di lì a poco sarebbe partito il lancio di lacrimogeni. Eravamo senza protezioni… altrimenti saremmo rimasti”. E sugli scontri con la polizia iniziati con l’arrivo delle tute nere, la consigliera regionale ha aggiunto “I violenti non erano alle nostre spalle. Chi ha cercato la provocazione non era tra i No Tav”.
La pubblicazione del video non è quindi piaciuta alla consigliera grillina, abituata spesso a bacchettare da maestrina e non ad essere ripresa, ed il risultato – come era prevedibile – si è visto. La Frediani ha tentato di avviare una gogna via Facebook contro chi ha pubblicato la notizia, dando spazio nella sua bacheca non solo alle critiche – legittime e comprensibili da parte di chi non gradisce un articolo – ma anche ad insulti e diffamazioni (di cui si tratterà in altre sedi più appropriate).
Le argomentazioni della Frediani contro il sottoscritto sono in effetti molto profonde: l’accusa è di “essere la voce di Ferrentino” (cosa che fa ridere i polli, e che anche in questo caso non c’entra nulla, ma ormai si sa che quel politico è la “magnifica ossessione” della Frediani, visto che lo mette in mezzo ovunque), e altre fesserie simili, tipo “non ti azzardare a strumentalizzarci per i tuoi interessi” (dopo questo avvertimento, qui stiamo tutti già tremando).
Ecco, questa è l’occasione per ribadire un concetto che deve essere chiaro al politico e consigliere regionale Frediani, così come ad altri politici e uomini di potere. ValsusaOggi, chi la dirige e chi ci scrive, si azzarda e si azzarderà sempre a dare notizie, scrivere articoli, pubblicare informazioni, video e immagini. Che a lei piaccia o no. Perché il nostro interesse è solo questo: pubblicare informazioni e notizie, e non sarà la Frediani a dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo pubblicare.
Per un fatto semplice: la Frediani fa il politico di professione, è mantenuta coi soldi pubblici ed è pagata dai cittadini (non solo da chi l’ha votata) per rappresentare le istituzioni soprattutto durante le iniziative pubbliche, e quindi di rendere conto dei suoi comportamenti. Quindi ci azzardiamo eccome a dare notizia e a pubblicare video. Chi strumentalizza le situazioni per raccattare i voti, forse, è proprio lei.
ValsusaOggi è un giornale indipendente, che ha scelto di rinunciare ad ogni forma di finanziamento pubblico, sostenendosi esclusivamente con la forza della pubblicità delle attività commerciali presenti sul territorio.
Quel video, semplicemente, mostra quanto avvenuto: la verità nuda e cruda, e si pone nell’ambito della riflessione che in tanti, anche vicini e all’interno del Movimento No Tav, stanno facendo riguardo la deriva violenta durante le manifestazioni e i cortei.
A proposito della questione Tav, infine, fa sorridere che da un lato alcuni tifosi dell’opera ritengono e scrivono che ValsusaOggi sia “un giornale No Tav”, mentre all’opposto, altri pensano che siamo “servi del potere, del sistema e di chi vuole la Tav”.
Questa totale schizofrenia nei giudizi, dimostra ancora una volta l’indipendenza del nostro giornale: perché anche su questo tema diamo spazio a tutti.
E proprio questo ci dà la forza di non aver timore di dare notizie, anche se queste possono essere sgradite al politico di turno, e che possono dare fastidio oggi a un 5 Stelle, domani a uno del Pd e dopodomani a uno della Lega, Forza Italia o altri partiti.
Non ci interessa il loro disappunto, perché la prima cosa per noi è dare le notizie e informare i lettori. Proprio perché siamo indipendenti, senza padroni, e a differenza della Frediani, senza l’interesse di prendere voti o consensi per vivere di politica, coi soldi pubblici. La nostra forza sono i lettori, e chi ci segue ogni giorno e si aspetta da noi questo compito: informare, far conoscere le cose.
E continueremo a farlo.
Già solo una frase del tipo “I violenti non erano alle nostre spalle. Chi ha cercato la provocazione non era tra i No Tav” è sufficiente a dimostrare che razza di rappresentanti alcuni hanno avutoil coraggio di mandare in consiglio regionale. Gente che dovrebbe rappresentare le istituzioni, che schifo. Bravi, continuate a far einformazione alla faccia di sta gente che vorrebbe i giornali al loro servizio.
Esprimo profonda solidarietà a voi e continuate in questo senso… ho apprezzato la vostra obiettività e la veridicità di quanti avete riportato.
Grazie per il vostro lavoro onesto e staccato da ogni corrente politica.
Che dire, oggi siamo in un momento dove si prendono i consensi elettorali non per capacità politica ma per quanto riusciamo ad denigrare l’avversario im maniera lecita ed illecità, quando si tornerà a scegliere i nostri politici per la loro bravura nel proporre sue idee, nell’accettare e ascoltare chi non la pensa come lui fino allora avremo politici che staranno nella strada ad aizzare il popolo contro quello che loro non sono capaci di modificare nella maniera che i cittadini stessi gli hanno dato mandato.cioè nelle sedi istituzionali preposte.