LA CORTE DEI CONTI EUROPEA “SMONTA” LA TAV IN VALSUSA: “NON RIENTRA TRA LE PRIORITÀ NAZIONALI”

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di FRANCESCA FREDIANI (Consigliere Regionale M5S)

La Corte dei Conti europea smonta le bugie sul TAV raccontate in questi anni. Tra le pagine della relazione speciale sulla rete ferroviaria ad alta velocità europea si leggono giudizi molto duri in merito alle linee che attraversano frontiere nazionali.

“Non rientrano tra le priorità nazionali in termini di costruzione e la Commissione non ha la facoltà di imporne la realizzazione – riporta la relazione – ciò significa che il valore aggiunto del cofinanziamento dell’Unione Europea è modesto”.

Dunque il TAV non è una priorità a livello nazionale, l’Europa non ha nessuna autorità per imporre tale opera ed i fondi europei coprono in minima parte i costi. 

Finalmente dall’Europa arriva una parola chiara su questo progetto inutile, devastante per l’ambiente e dannoso per la salute di chi vive in Val di Susa. Ne prendano atto Chiamparino, Foietta e tutti gli sponsor politici di destra e sinistra che in questi decenni hanno preso in giro un intero territorio. 

Una sonora bocciatura anche per l’intera rete ferroviaria ad alta velocità in Europa, secondo i giudici della Corte dei conti europea “non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace”.

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11 COMMENTI

  1. Questa presa di posizione dell’Unione Europea mi colma di tristezza per le sofferenze che arrecherà ad un sacco di gente.
    Esprimo innanzitutto tutta la mia vicinanza al Presidente di Confindustria Sig. Boccia, che non più di due giorni addietro dichiarava che era ora di mettere a tacere tutte le “ideologie” contrarie all’opera.
    Ora, che questa malsana visione ideologica è giunta a coinvolgere anche la massima istituzione che avrebbe dovuto spalancare la cornucopia dei contributi miliardari, provo sincera pena per quanti, sostenendosi con slogan per nulla “ideologici” hanno perseguito quest’opera per decenni.
    Spero che pronte doverose dimissioni con ritiro da ogni carica pubblica, consentano al Sig. Boccia e alla grande platea dei suoi sodali, illuminati profeti di tanta lungimirante visione strategica, di indossare panni da eremita e di ritirarsi in qualche oscura grotta per dedicarsi ad intensa vita meditativa e poter profondamente riflettere sulle pretestuose falsità pervicacemente sostenute per così tanti anni.
    Riconoscerei loro, a parziale mitigazione dei disagi di questa nuova vita di romitaggio, di potersi giovare del corpo del Sig. Chiamparino come stuoino, magistralmente conciato dai molti che gli saranno nel frattempo passati sopra.
    P.s.
    La presa di posizione U.E. è molto opportuna e sicuramente fondata ma non illudiamoci che basti da sola a fermare questo infernale marchingegno di disinformazione e sostegno, altamente interessato, all’opera più inutile e in malafede del secolo, anzi di due.

    • Ma non c’era anche qualcuno che parlava di chiedere i danni a chi faceva spendere soldi in più a causa dell’opposizione all’opera? Quanto si è buttato finora? E le sorgenti prosciugate quanto valgono?

  2. Ok è un’opera inutile ma sta andando avanti. Il cantiere c’è e il tunnel d’ispezione pure. Cosa va fatto per fermarli?

  3. Di certo non è la Corte dei conti europea a sostenere che la NLTL non serva, considerato che anche in questo rapporto si lamenta soprattutto la carenza dei collegamenti transnazionali. Del resto se la NLTL può beneficiare oggi di un finanziamento UE del 40% è proprio perché per anni e anni l’ECA ha sostenuto che è più utile puntare sulle opere ad alto valore aggiunto europeo piuttosto che sui finanziamenti a pioggia del passato.
    Nel rapporto non si dice tuttavia di NLTL e Brennero, che pur essendo utili al collegamento di linee veloci non sono ad AV ma miste.
    Circa l’AV si riconosce che in Italia funziona, che la Torino-Salerno è una delle prime tre d’Europa per numero di passeggeri, che il rapporto costi-benefici è positivo (nonostante i costi elevati sostenuti in passato per infauste scelte politiche come l’affidamento delle opere al General Contractor terzo o l’eccesso delle compensazioni).
    Il rapporto completo è qui:
    https://www.eca.europa.eu/…/SR_HIGH_SPEED_RAIL_EN.pdf

  4. Mi avvedo che il link prodotto nel mio precedente post non è attivo. Questo dovrebbe funzionare:
    https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR18_19/SR_HIGH_SPEED_RAIL_EN.pdf
    Così se qualcuno avrà voglia di leggere il documento vedrà che dice cose piuttosto diverse da quelle riportate dall’articolo. Per esempio l’affermazione “le opere che attraversano le frontiere non rientrano tra le priorità nazionali” non significa che non siano giudicate utili, ma l’esatto contrario. Ovvero che l’impegno dei singoli Stati è giudicato ancora inadeguato al disegno e agli impegni europei, nonostante l’entità di finanziamenti erogati. E, come precedentemente detto, l’osservazione riguarda la rete europea AV e non la NLTL (come nello stesso documento si precisa).
    Stiamo purtroppo assistendo a uno stravolgimento sistematico della realtà. Del resto persino il recente documento dell’Osservatorio che argomentava tecnicamente (e a mio avviso inappellabilmente) le ragioni dell’irrinunciabilità della NLTL è stato sfrontatamente descritto come un’ammissione di inutilità dell’opera.
    Disgraziatamente il lettore non è abituato a verificare quanto legge e prende per buono quanto gli si racconta. Ed è così che ormai viviamo nel regno delle fake news.

    • Ma prima di collegarci con l estero con linee nuove , non sarebbe meglio collegare tutta l Italia dove esistono ancora tratti a binario unico ?

  5. Da tifoso della squadra avversaria mi arrendo di fronte alla tifoseria di Gillio.
    Irrinunciabilità, inappellabilità, sfrontatezza, distinguo tra linee veloci e miste, stravolgimento della realtà sono concetti che vanno a braccetto con “è l’Europa che ce lo chiede”, “linea che poteva andare bene ai tempi di Cavour” (come il canale di Suez immagino), “non possiamo restare isolati”, “Lisbona-Kiev”, “tunnel di pianura per convogli chilometrici”, “con la linea attuale occorrono addirittura due locomotori”, “domani mattina, o anche prima, la linea attuale sarà satura”, “la domanda di trasporto cresce in misura maggiore della crescita del PIL”, “spostare le merci da gomma a ferro”.
    Mi spiace siamo troppo lontani.
    Di questa inappellabile corsa all’opera più inutile e pretestuosa tra quelle concepite a cavallo di due millenni ne ho ormai una visione talmente chiara da riservare ai grulli una comprensibile possibilità di soccombenza sotto una pressione mediatica senza pari, martellante da trent’anni, ed ai non grulli il dubbio/sospetto di una sempre meno dissimulata malafede.
    Vorrei quanto prima potermi occupare di temi nuovi, ad esempio di olimpiadi invernali.

    • Caro Bruno,
      Schopenauer suggeriva: “quando ci si accorge che si finirà per aver torto, si passi dall’oggetto della contesa al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona” (cit. in G. Gili, “Il problema della manipolazione, p. 163).
      Lei deve aver fatto tesoro della raccomandazione perché l’ultima volta che ci siamo incrociati mi ha accusato di mancanza di coraggio (supponendo ch’io fossi restio a replicare). Ed ora mi accusa di malafede. Non me ne adonto perché non sono permaloso, tuttavia mi piacerebbe comprendere quale potrebbe esserne secondo lei la ragione; considerato che non ho interessi professionali o politici che la giustifichino.
      Circa la tifoseria la lascio a lei che se ne compiace. Personalmente sono abituato a pensare con la mia testa e a tenermi lontano da proposizioni autolegittimanti e dettati ipnotici.
      Così non vedo il mondo tutto bianco o tutto nero. Tant’è che nella 47ma delle “Nuove 150 ragioni” Cavargna provvede a ricordare tutte le mie espressioni critiche nei riguardi dei modelli previsionali UE e LTF (ovviamente tacendo le valutazioni altrettanto negative del pensiero degli oppositori, espresse nel resto del mio libro).
      Buona domenica.

  6. Gent.mo Gillio,
    sarà l’abitudine alla lettura di Schopenauer ad incoraggiarLa a cercare tortuose affermazioni inesistenti in argomentazioni semplici e quanto più possibile lineari.
    Come in precedenza non vi fu da parte mia la benché minima illazione su Sue ipotetiche carenze di coraggio, anzi ritenni come molti altri lettori persino gradita la Sua replica, non vi è ora nessun attacco alla Sua persona.
    Ho riconosciuto un reciproco status di “tifoso” in quanto inequivocabile per l’approccio così divergente sugli argomenti esposti.
    Non me ne compiaccio ma ne prendo atto quale conseguenza, tra molte altre quasi sempre negative, di questa annosa vicenda.
    L’ipnosi, l’unica certa ed accertata, creata dagli ossessivi mantra dei multiformi promotori dell’opera, rigorosamente “visionari” e non tecnici, è realtà facilmente riscontrabile conversando in giro per l l’Italia con distratti o superficiali che, quando ti presenti come valsusino, puntualmente ti chiedono: “A che punto è arrivato lo scavo del tunnel di base?”
    Posso solo dichiararmi dispiaciuto che, nonostante la Sua indipendenza di pensiero, questa ipnosi abbia avvinto anche Lei e non molli la presa.
    RiconoscendoLe la reclamata buona fede, seppur culturalmente al fianco dei molti che non ne hanno affatto, La escludo senza indugio dalla residuale qualifica di “grullo” che sarebbe incongruo e ingiusto attribuirLe, lasciando ai “grulli” un’implicita patente di innocenza, moderatamente colpevole per lo scarso amore per la propria indipendenza di pensiero, ma sempre innocenza, anche se per nulla innocua.

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