Drappeggiato come un tessuto: l’alluminio PREFA per un originale edificio a Dachau
Per la costruzione di un nuovo edificio plurifamiliare a Dachau, Susanne Muhr, Volker Petereit e Dirk Härle dello studio lynx architecture hanno deciso di utilizzare la facciata di PREFA in parte opaca e in parte traforata, composta da profili di alluminio realizzati su misura. L’edificio, che visto dall’esterno appare molto sobrio, ospita sei unità di grande pregio, un garage sotterraneo e un giardino comune e mette tutti d’accordo, il committente e gli inquilini.
Lo studio di Monaco di Baviera, lynx architecture, ha ricevuto l’incarico da un investitore privato di progettare un edificio residenziale su un terreno caratteristico dal punto di vista urbanistico e situato lungo una strada altamente frequentata, non lontano dal centro storico della città di Dachau (DE). Gli architetti Susanne Muhr, Volker Petereit e Dirk Härle hanno espresso in questa costruzione le basi della loro filosofia del costruire, fatta di sensibilità verso i materiali, contatti visivi e una buona planimetria, progettando un edificio di alta qualità e di elevato spessore architettonico.
Tutto fuorché comune
L’edificio residenziale doveva ospitare sei appartamenti bilocali con balcone o terrazza, un deposito bici e un garage sotterraneo così come un giardino comune. Nel tentativo di inserire visivamente questo grande edificio nell’area circostante caratterizzata dalle limitrofe residenze monofamiliari degli anni Settanta, gli architetti hanno avuto l’idea di aggiungere un tetto a due spioventi, rinunciando a qualsiasi sporgenza della copertura. Sul lato della strada il corpo dell’edificio appare chiuso e monolitico, ma a uno sguardo più attento e con la giusta illuminazione rivela un’architettura dinamica.
Compatto ma non statico
I segni di elementi più pragmatici si rintracciano nella forma dell’edificio: qualsiasi rumore proveniente dalla strada viene attutito dalla facciata priva di finestre in lamiera forata di alluminio, gli appartamenti sono orientati verso il giardino e accessibili tramite un porticato. Sul lato del giardino, le rientranze amplificano la superficie delle facciate e permettono alla luce di penetrare nelle profondità della pianta e di ricavare terrazze e balconi non visibili dalla strada. L’edificio doveva apparire semplice e tranquillo. Per questo il team di lynx architecture ha optato per l’impiego di un solo materiale per la realizzazione del tetto e delle facciate. Per gli architetti era soprattutto importante creare un’immagine compatta, ma non staAtica. L’architettura dell’edificio stupisce dunque con i supi contrasti insoliti: sobria ma originale, monolitica ma aperta, dove i canoni arcaici della tradizione vengono reinterpretati in un linguaggio spiccatamente contemporaneo.
Alluminio al posto del legno
L’idea originale prevedeva la costruzione di una facciata che riprendesse il modello dei listelli in legno di un edificio situato sul lato opposto. Durante la ricerca di un’alternativa sostenibile e di facile manutenzione lo studio lynx architecture si è infine imbattuto nei prodotti di PREFA. È stato subito amore a prima vista con l’alluminio, anche se non si voleva comunque rinunciare alla struttura raffinata e irregolare del legno: “La scelta del materiale è avvenuta dopo aver fatto varie prove. Alla fine, hanno prevalso le lamiere di alluminio in parte forate e ripiegate in maniera irregolare”, ci spiega il team di architetti.
L’involucro come una tenda
Determinanti per il carattere dell’edificio sono i rivestimenti in lamiera perforata di alluminio. Il loro colore bronzeo, che a seconda della luce del sole può anche assumere toni tra il marrone scuro e verdeggiante, rende vivace il corpo dell’edificio. Le lamiere sono state realizzate secondo le direttive degli architetti e riproducono l’aspetto di un materiale naturale, ripiegate in maniera irregolare. Con la semplice rotazione delle lamiere su tutta la lunghezza della facciata il profilo mosso produce una struttura che ricorda una facciata in legno. Le linee verticali di questa struttura si estendono fino ai bordi e sulle superfici del tetto, sulle finestre e sulle porte. Di giorno, visto dall’esterno, l’edificio sembra completamente monolitico; dall’interno e alla luce del crepuscolo si presenta invece elegante e penetrabile. “Sembra quasi un tessuto, un drappeggio”, spiega Muhr. Il contrasto tra queste due prospettive o meglio la differente percezione degli spazi è un elemento affascinante e insolito nel panorama edificato piuttosto tradizionale della piccola città.
Nel luogo giusto, al momento giusto
Gli architetti hanno trovato nei lattonieri Thomas e Matthias Engel il partner ideale per effettuare la perforazione e la lavorazione dell’alluminio, come richiesto, e per eseguire la posa del tetto e della facciata. I due profili disegnati in modo asimmetrico da lynx architecture sono stati prefabbricati con l’impiego di una speciale piegatrice in un unico passaggio. I progettisti e gli installatori/posatori si sono dovuti assicurare di applicare entrambi i profili sull’intera lunghezza, dal colmo fino al basamento dell’edificio, non solo alternando i due tipi di profilo, ma anche posizionando questi ultimi ruotati di 180 gradi, per ottenere così un aspetto che risultasse quanto più irregolare possibile. La perforazione parziale della facciata dona all’edificio una particolare illuminazione, e non solo di notte, ma anche durante il giorno con i porticati attraversati da interessanti giochi di luce.
Metallo drappeggiato come un soffice tessuto
Per l’edificio residenziale nella Weiherweg a Dachau, Matthias Engel e i suoi collaboratori hanno lavorato sei tonnellate e mezzo di alluminio PREFA: 2000 metri di rotolo tagliato in lastre perforate, più volte smussate in due direzioni e in diverse angolazioni e avvitate sul tetto e sulla facciata. In diverse fasi hanno plasmato la lamiera di alluminio PREFA di color bronzo attenendosi alle richieste degli architetti. Complessivamente sono state ricavate quattro varianti di montaggio che creano l’effetto ottico, volutamente irregolare, della facciata. Il gioco di fughe, progettato dagli architetti sull’intera facciata, ne ha determinato l’aspetto. Altri pezzi sono stati adattati in diagonale alla gronda e alla mantovana, direttamente in cantiere.
È davvero incredibile come una sottile lamiera lavorata in questo modo possa esprimere appieno il suo carattere. Le lastre sul tetto sono montate su una sottostruttura impermeabile, una scelta che ha concesso ampi margini di manovra nella delicata strutturazione del colmo del tetto. Non sono perforate, ma riprendono la stessa smussatura come le lastre della facciata. “Tra le altre cose, PREFA convince per il peso leggero e l’ampia gamma di colori” racconta Matthias Engel, che utilizza il materiale per interventi di risanamento e per le richieste sempre più personalizzate degli architetti. “La sfida si fa sempre interessante quando si tratta di realizzare camini, canali di scolo e raccordi delle coperture” aggiunge. Qui, infatti, entrano in gioco i rivestimenti in lamiera che si devono effettuare sempre in relazione all’oggetto e con i quali, anche in futuro, è impensabile una produzione in serie. Il montaggio e la fase di pianificazione sono quindi diventati passaggi sempre più importanti nella lavorazione dei metalli in ambito architettonico.
PREFA
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