di CATERINA AGUS
SUSA – Sabato 14 dicembre, presso la Sala Consiliare del Comune di Susa si è tenuta la conferenza stampa della Sezione Lega Susa Monte Rocciamelone, con la partecipazione del deputato on. Alessandro Benvenuto e del consigliere regionale Valter Marin. Dopo l’introduzione di Giovanni Baccarini, segretario della sezione segusina, alla presenza degli amministratori, dei militanti della Lega e dei segretari delle sezioni valsusine, l’on. Benvenuto ha fatto il punto sull’importanza della presenza sul territorio e del costante lavoro svolto dalle sezioni locali in ambito politico.
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, tra gli altri aspetti, Alessandro Benvenuto ha voluto ricordare come la “questione TAV” sia in realtà un problema molto locale, mai messo in discussione a livello governativo, tanto che i lavori non si sono mai fermati e sono destinati a continuare con i prossimi ampliamenti di una serie di cantieri in Valle. Oggi, giorno del No Tax Day promosso dalla Lega-Salvini premier, Benvenuto ha inoltre evidenziato come l’attuale Governo sia il “Governo delle tasse” e come non vi sia alcuna seria progettualità per il Paese. Il Consigliere regionale Valter Marin ha illustrato in sintesi il suo operato (e l’operato della Lega) a livello regionale, attraverso una serie di provvedimenti e di proposte che a breve verranno portate all’approvazione del Consiglio Regionale del Piemonte.
Altri interventi relativi alla politica nazionale e locale sono stati fatti da parte degli amministratori e dei segretari presenti e, al termine, è stato rinnovato l’invito a tutti a partecipare alla serata del 21 dicembre, quando, presso l’agriturismo Giai di San Giuliano, si terrà sia l’assemblea dei militanti sia la cena del provinciale, che, oltre a deputati e senatori eletti sul territorio, vedrà anche la partecipazione dell’on. Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega e segretario Lega Piemonte.
Le parole di Baccarini: “La conferenza stampa del Segretario Provinciale Lega On. Alessandro Benvenuto di sabato scorso in Susa, presso la Sala Consigliare, ha permesso di presentare adeguatamente l’evento previsto nella nostra Città per il 21 dicembre, che vedrà la presenza del Segretario del Piemonte On. Riccardo Molinari alla assemblea dei militanti, la quale precederà la Cena di Natale, aperta anche a sostenitori, simpatizzanti ed amici della Lega. Ne risulta quindi un riconoscimento del lavoro che le sezioni valligiane (Avigliana, Giaveno, Sant’Ambrogio di Torino e Susa) fanno sul territorio, ma anche una giusta atrenzione per l’incremento nei consensi elettorali, certificato dal dato delle scorse europee che, scevro da “contaminazioni” presenti nelle elezioni amministrative, esprime il vero grado di sintonia tra elettorato e i principi e i programmi della Lega. Un invito a tutti i cittadini a partecipare alla cena del 21 dicembre che vedrà molti parlamentari e amministratori presenti per incontrarci“.
già fatto il regolamento e già inaugurata la sala consigliare?
già definito il regolamento d’uso e fatta la cerimonia di inaugurazione della sala consigliare?
SAREBBE UTILE VERIFICARE per QUANTE PERSONE E’ AUTORIZZATO L’AGRITURISMO GIAI DOVE VERRAì EFFETTUATA LA CENA.
SE NON ERRO GLI AGRITURISMI HANNO UNA AUTORIZZAZIONE PER 40 COPERTI.
Sig. Benvenuto,
il web serve anche per cercare ciò che lei dice, non credo proprio sia stato o sarà un problema locale,
pare proprio che a Vicenza vada e andava di traverso. Lei ricorda che inizialmente il treno doveva passare sotto il Santuario della Madonna di m. Berico costruito in seguito all’apparizione della Beata Vergine? e nel mezzo tra le ville Valmarana e Rotonda? o sopra la base missilistica con 2 missili con testate a Torri d’Arcugnano? Questo ragazzo Matteo Sitarra nel suo blog ha scritto ciò. Mi pare che andate a creare problemi ovunque non solo in valle di Susa.
La TAV in Veneto
Si parlava di Alta Velocità a Vicenza ancora prima che nascessi, sembrava che i cantieri dovessero partire da un momento all’altro già vent’anni fa #einvece l’Alta Velocità a Vicenza ancora non si è vista.
La scorsa settimana le varie testate giornalistiche locali hanno ricominciato a parlare di A/V in vista di un incontro a Roma tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi ed il sindaco di Vicenza Achille Variati. Il dato di fatto è uno: il tratto Vr-Pd sarebbe il più costoso da realizzare in Veneto, in quanto il progetto prevede l’interramento della linea. Il problema, detto alla veneta, xe i schei che manca.
Ricercando alcuni dati sulla tratta Vr-Pd mi sono imbattuto su articoli di giornale contrastanti, mappe non chiare, siti ministeriali inutilmente vuoti e comunicati stampa che tutto volevano dire fuorchè quello che avrebbero dovuto. Insomma, tutto secondo la norma. Alla fine, dopo due settimane di giri a zonzo su siti ministerali, R.F.I., Regione Veneto, Comune di Vicenza, etc. ho trovato queste quattro informazioni che spero mettano in luce le novità 2014 sul tema AV e AC in Veneto.
1986 – Si individua il tratto AV Torino-Venezia
1991 – Primo finanziamento per la realizzazione dell’opera
[….]
[ L’opera viene suddivisa in stralci, in particolare possono interessarci quelli di Verona-Padova, Padova-Venezia, Venezia-Trieste ]
2006 – Viene approvato il progetto preliminare per il tratto Vr-Pd dell’AV.
La linea correrà principalmente lungo l’esistente linea ferroviaria; all’altezza di Montebello Vicentino vi sarà un’interconnessione con il C.I.S. (Centro Intemodale di Scambio), riprenderà il percorso verso Padova incanalandosi sotto terra, accompagnandosi fino al centro città di Vicenza dove nascerà una nuova stazione dei treni condivisa con l’AC, e tornando in superficie solamente fuori dalla città, in vicinanza del confine con la provincia di Padova (vedi foto).
Essendo il costo di realizzazione della tratta interrata troppo elevato, è stata ipotizzata dal Ministero e approvato quindi dal CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) con delibera n. 94/2006 la suddivisizone in stralci del tratto Vr-Pd, così da avere inizialmente finanziati il tratto Verona-Montebello e Grisignano-Padova. Il costo del primo stralcio che avrebbe toccato anche il comune di Montebello sarebbe stato di 4.483 millioni di euro, i lavori sarebbero dovuti partire nel 2009. In realtà la commissione a R.F.I. è stata bloccata dal ministero dei trasporti, non è quindi mai stato redatto il progetto definitivo della linea Verona-Padova.
2010 – Viene aperta al traffico la linea AV Padova/Venezia
Percorso approvato dal CIPE nel 2006
Giugno 2014 – Viene ipotizzato di cambiare il tratto Montebello-Grisignano. La stazione AV di Vicenza dovrebbe sorgere dietro la zona Fiera, la linea AC e AV verranno interrate per brevi tratti.
In definitiva, cosa succederà a Montebello?
Secondo quanto approvato dal CIPE, la linea AV dovrebbe correre a sud della linea ferroviaria AC (esistente), dovrebbe poi intersecare la linea AC e l’autostrada A4 per raggiungere l’area denominata CIS.
Secondo quanto detto dal Governatore Zaia a fine giugno, entro la metà di luglio dovrebbe essere firmato un protocollo d’intesa con R.F.I. permettendo così l’avvio della nuova progettazione preliminare.
Secondo la mia opinione, la linea AV correrà a sud della linea AC su tutto il territorio comunale, intersecandola solamente all’altezza di Altavilla/Creazzo. Ciò sicuramente creerà grandi problemi per quanto riguarda gli espropri, ma non dimentichiamoci del nuovo casello di Montecchio Maggiore e dell’inizio della Pedemontana Veneta dove i lavori sono già iniziati. Mi auguro che agli abitanti di Montebello (e vallata) non rimanga solamente l’amaro in bocca. A sud della stazione di Montebello infatti vi è un parcheggio di fondamentale importanza per chi abita nella vallata e prende il treno a Montebello. I lavori della AV creeranno sicuramente disagi, ma in che dimensione? Che fine farà quel parcheggio?
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/33
http://cart.ancitel.it/index.html?progetto=41C1A588-DA5D-8C49-B33B-6C95F7C1C1F4&map=DEFA6688-D3D8-2745-8C37-8B7D42DF87B6
http://silos.infrastrutturestrategiche.it/admin/scheda.aspx?id=23
http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=f8fcb4050e64c110VgnVCM1000003f16f90aRCRD
http://images.vc.camcom.it/f/Varie/16/1642_CCIAAVC_11102010.pdf
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I tuoi genitori hanno anche figli normali?
(cit. Sergente Maggiore Hartman)
No Tav, invito ai Comuni: «Fermate quell’opera»
25 settembre 2013
IL MESSAGGERO VENETO
No Tav, invito ai Comuni: «Fermate quell’opera»
di Angela Pederiva
Domanda: la Brescia-Padova si farà? Risposta: «L’analisi costi-benefici dice un no grande come una casa, costi molto superiori ai benefici, costa 8 miliardi…». Tradotto: per il professor Marco Ponti, presidente della commissione appositamente nominata dal ministro Danilo Toninelli e ospite ieri mattina di Agorà Estate su RaiTre, la Tav veneta non si deve fare. Una valutazione tecnica che scatena inevitabilmente lo scontro politico: nelle ore in cui il Governo apre alla Lione-Torino, infatti, rischia di essere rimesso in discussione il prolungamento dell’opera verso il Nordest, malgrado si tratti di un piano che «costa troppo fermare», come aveva ammesso lo stesso titolare delle Infrastrutture il 3 luglio. Quel giorno era infatti apparso questo annuncio sul sito del ministero: «Gli esperti della Struttura Tecnica di Missione del Mit hanno completato le valutazioni sulla nuova sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità Brescia-Padova producendo l’analisi costi-benefici e la relazione tecnico-giuridica. Tutti i documenti sono interamente pubblicati e liberamente consultabili». Li abbiamo letti.
Mi pare non sia solo un problema o fastidio locale: caro leghista diciamo pure che tutti si lagnano delle TAV.
Oggi il comitato no grandi navi è in Val Susa, vicino al movimento no tav e a tutti gli attivisti vittime di misure cautelari, colpevoli solo di difendere la propria terra da decenni. Siamo qui per portare la voce di Venezia. Le acque alte straordinarie delle scorse settimane hanno dimostrato che il cambiamento climatico è già qui e che il MOSE, come il TAV, è una grande opera inutile, dannosa e non progettata per reggere l’impatto dell’innalzamento del mare previsto per i prossimi decenni. Anche le grandi navi sono parte del problema, chi le vuole in laguna vorrebbe nuovi scavi, ma nuovi scavi causerebbero un ulteriore aggravarsi delle acque alte. Per tutte queste ragioni, dalla valle alla laguna, oggi diciamo no alle grandi opere e sì alla giustizia climatica
Aggiungo che nelle sfilate No Tav hanno partecipato pure sindaci francesi per la gioia di chi dice che i francesi non manifestano.
Quando i movimenti e i partiti #noGronda, #NoTav-No Terzo Valico chiedevano che gli 11 miliardi di euro richiesti da queste due #grandiopere venissero invece utilizzati per la #manutenzione di ciò che era già esistente e l’ampliamento dei servizi pubblici, i governi nazionali e locali di ogni colore, dal centro sinistra al centro destra, davano come prioritario il finanziamento di queste due inutili infrastrutture, analogamente a quanto avviene per le altre #GrandiOpere nel resto d’Italia (il #Mose ne è l’esempio più attuale insieme alla #TAV #TorinoLione).
I nostri governanti hanno riempito trasmissioni tv e pagine di giornali di retorica ed ideologia sviluppista, tagliando nastri inaugurali con la stessa frequenza con cui tagliavano e privatizzavano servizi e beni pubblici (tra cui l’ILVA, l’Alitalia e la rete autostradale, che non a caso cade letteralmente a pezzi). Costoro hanno sempre etichettato gli oppositori dei loro piani come folli, retrogradi, egoisti, nimby, ideologizzati e dichiaravano la Liguria isolata dalle principali reti di commercio.
Ebbene, i fatti degli ultimi mesi dimostrano che ora la Liguria è isolata davvero, ma proprio a causa delle loro scelte politiche neoliberiste, di saccheggio delle risorse pubbliche e dirottamento delle stesse verso le tasche private di grandi concessionari e costruttori.
Ciononostante, questi signori, invece che nascondersi per la vergogna, continuano a saturare ogni spazio mediatico con le medesime fandonie che ci hanno condotti a questi punti. Nessuna ammissione di colpa, nessun ripensamento, nessuna dimissione.
Anzi, come successo coi portuali del #VTE in #sciopero mercoledì scorso, in situazioni di #crisi mettono sulla graticola i più deboli e fanno appelli al senso di responsabilità dei lavoratori, quasi che le rivendicazioni sindacali fossero capricci da bambini viziati, omettendo le loro assai più determinanti, responsabilità.
È ora di finirla con queste menzogne! il VOSTRO cemento armato, emblema del vostro modello di sviluppo, ha una vita di 50 anni (ricordiamo l’intercettazione del dirigente di COCIV che parlava di cemento che “sembra colla” e “defluisce a cazzo” nelle gallerie del Terzo Valico), il materiale che usate è spesso di pessima qualità perché dietro alle vostre opere non c’è l’interesse pubblico ma sfruttamento del lavoro, speculazione e corruzione.
Lavori sporchi su affari sporchi.
Be’ sì, fate proprio schifo: #PonteMorandi, #Mose, #A6, #A26, #Mugello, BRE-BE-MI, #TAP, passante di Mestre, trivellazioni in mare per il petrolio, megainceneritori, tombamento di rivi e torrenti, disboscamenti da cui derivano frane, piccole e grandi cementificazioni di terreno e letti dei fiumi… la lista è infinita, ma la nostra pazienza No.
Le uniche grandi opere da fare sono: la #manutenzione e l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti, delle scuole, degli ospedali, l’ammodernamento e l’adeguamento degli organici dei servizi pubblici e un grande intervento di recupero sul dissesto idrogeologico che unicamente voi, con le vostre politiche miopi e interessate, avete creato.
A voi opporremo ora e sempre #RESISTENZA!
Una diffida al presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia, affinché si costituisca parte civile nel procedimento penale per sospetti di gravi irregolarità nella costruzione di una galleria lunga sette chilometri della Pedemontana Veneta. E, contemporaneamente, la richiesta di chiarire se il direttore dei lavori dell’opera cantierata più grande in Italia (costo complessivo due miliardi e mezzo di euro) avesse i requisiti richiesti nel momento in cui ha assunto l’incarico per conto della Società Pedemontana Veneta, emanazione della concessionaria Sis.
Questa mi sorprende davvero, ma l’ho trovata su FB sulla pag. del coordinamento Veneto No Tav.Deduco non mettano cose a caso.
E voi dite che il Governo non funziona, eh eh !
E la Pedemontana la vogliono fare anche sulle risorgive, bravi bravi , dopo ciò che è accaduto tra Baone e Este , proprio dico complimenti! e DOPO CROLLANO I VIADOTTI AUTOSTRADALI! poveri NOI!
Si sarebbe aperta una voragine larga 30 metri e profonda 8 alle Risorgive delle Poscole a Castelgomberto (Vicenza) nel luogo dove si sta costruendo il tunnel della Pedemontana Veneta. A causa della consistente quantità di pioggia caduta in questi giorni, il terreno che già di per sè è morfologicamente portato ad impregnarsi facilmente d’acqua, avrebbe subito il cedimento. L’area è stata delimitata ed è assolutamente vietato a chiunque non sia un addetto ai lavori di avvicinarsi.
Sia benedetta la funzione copia e incolla,se non ci fosse la Signora Elisabette sarebbe in lutto.
Sia benedetta la funzione copia e incolla,se non ci fosse la Signora Elisabetta sarebbe in lutto.
Leghisti vi prego: invitate alla cena Elisabetta.