Carissimi,
Sono uno studente universitario di Condove e ho deciso di scrivervi spinto dalla preoccupazione per il nostro avvenire.
Ad oggi non riesco a vedere prospettive di lavoro per quando avrò terminato gli studi, così anche la mia ragazza ed altre persone a me care. Come a casa mia immagino in molte altre riunioni di famiglia per le feste di Natale la discussione dominante è stata quella sulla crisi, che si fa sentire sempre di più, sempre in maniera più pesante.
Dal sito della associazione dei Comuni ho visto che il PIL procapite nei nostri Comuni della Bassa Valle è molto più basso della media nazionale, con dei picchi davvero sconcertanti.
Possiamo continuare così?
In occasione delle feste sono stati distribuiti da alcuni comuni dei pacchi dono per le famiglie più in difficoltà così da allietare almeno queste poche giornate che dovrebbero essere di gioia ed armonia per tutti; ma non si mangia solo a Natale, i giorni dell’anno sono 365.
La prospettiva non è incoraggiante, il nostro paese cresce poco e si stima che a questi ritmi ritorneremo ai livelli del 2007 soltanto nel 2025.
E in questo intervallo di tempo? Quante persone dovranno ancora perdere il lavoro? Quante dovranno rinunciare alla speranza di trovarne uno? Quante dovranno rinunciare a mangiare quando avranno fame? Quante persone dovranno suicidarsi o vendersi per un lavoro?
Se non arrivano investimenti da fuori tra vent’anni, forse meno, qui risiederanno solamente più pensionati.
Ma a Roma, Milano e nella maggior parte del resto della penisola noi siamo visti come quei violenti, che anche nei giorni di festa manifestano contro la Tav e appena possono attaccano la polizia e le istituzioni.
Chi di voi non è stato magari in una città di un’altra regione e avendo detto di provenire dalla Valsusa non si è sentito rispondere “ah siete quelli dei No Tav!”. Se devo essere catalogato voglio che sia per un motivo diverso.
Ma con questo clima chi volete che venga a investire dei soldi in Bassa Valle?
Io oggi sono a favore della Tav ma debbo stare attento a parlarne e ad espormi altrimenti vengo aggredito verbalmente da amici, conoscenti o persino da sconosciuti nei luoghi di ritrovo come un semplice bar, senza contare il fatto che continuando sulla mia posizione le aggressioni da verbali diverrebbero di altro tipo.
Ma tutto questo è giusto?
Pensate per un attimo solo alla vostra coscienza ed estraneatevi da tutti e tutto ciò che vi circonda in questo momento; è giusto che una minoranza così aggressiva costringa così tante persone a questa sorta di nicodemismo che li induce a fingere di essere di un parere diverso da quello insito dentro di loro per la paura delle conseguenze?
I parroci non insegnano ad amare il prossimo tuo come te stesso?
Pensare che una volta eravamo ospitali.
Tutto ciò per dirvi che io voglio impegnarmi per dare una possibilità di ripresa alla Bassa Valle e insieme ad altri amici e dopo averne parlato con l’ex sottosegretario ai trasporti Giachino sto costituendo il Club Forza Silvio Valle di Susa.
Devo subito essere additato come “il cattivo”? Devo subito preoccuparmi di chi incontro per strada quando esco per comprare il pane o per portare a spasso il mio cane?
E’ troppo chiedere di ritornare a discutere tranquillamente, e sottolineo tranquillamente, del nostro futuro e delle cose da fare per migliorare la qualità della nostra vita?
Per sostenere una posizione è necessario conoscere bene anche quella della parte opposta, altrimenti le conquiste democratiche conquistate a fatica durante la storia del nostro paese sarebbero tutte inutili.
Con tutto ciò non ho la presunzione di cambiare le cose da solo, ma spero che in chi la pensa come me possa scattare un qualcosa che li convinca che un percorso per un futuro diverso è possibile; certo non mi illudo, un percorso molto difficile, ma unendoci possiamo renderlo più di una semplice visione.
Riccardo Cinato
Presidente Club Forza Silvio Val Susa.
è incredibile! in 25 righe, ci ritrovo quasi tutto ciò che è stato detto dai NoTav in 25 anni di lotta.
far la parte della vittima, ora, è semplicemente incredibile: nel senso di non-credibile