DI SEVERINO BOUVIER
OULX – Ho letto un paio di giorni fa un annuncio di morte ad Oulx, se ne è andata una persona che conobbi, che conoscevo. Quando ero un bambino era il vicino dell’officina di mio padre, un giorno, avevo 5-6 anni, era estate, una signora e sua figlia trafficavano tra casa e garage e a un certo punto tirarono fuori una bellissima automobilina a pedali di latta, la copia della “Giulietta”, e me ne fecero regalo; io, figlio di contadini inurbati che non potevano permettersi certi vezzi, strabuzzai gli occhi e cominciai a pedalare fino a quando le forze mi ressero: che regalo!
Mio padre, che ben conosceva la famiglia (una comunità montana ha una sua speciale anagrafe) ringraziò ma non si stupì più di tanto perché essendo conoscente e al contempo cliente del capofamiglia capì che quel gesto era la conferma dell’indole dell’uomo.
Col passare degli anni mi è capitato di lavorare e conoscere altre persone che incontrarono questa persona e da tutti, immancabilmente, ho sentito parole di encomio, niente affatto di circostanza ma di sostanza!
Un po’ di giorni fa quest’uomo ha deciso di andarsene, dopo una vita di gioie e dolori, uno sopra tutti . . . Carla.
Io sono qua a ricordare, non assolutamente a giudicare; ricordo un uomo buono, di sani principi, apprezzato per la sua condotta.
E allora, mi permetto di mettere assieme un viatico per lui: riposi in pace signor Nanni Turin, possa riabbracciare la signora Lisetta e Carla!
Severino Bouvier