di MAURIZIO PERRON
OULX – Ecco la storia della mia ultima opera. Sono stato invitato in Francia dalla Ferme de Chosal per una residenza d’artista nel mese di Settembre. La Ferme è una fattoria che ha la particolarità di impiegare circa sessanta lavoratori con disabilità mentali che producono fiori, ortaggi e allevano animali per delle visite guidate per le scuole. In questa fattoria è presente anche un percorso a “piedi nudi” ed un percorso di “Land Art” dove appunto ho realizzato la mia ultima installazione.
Ho lavorato a quest’opera per circa dieci giorni aiutato dai lavoratori della fattoria, che hanno partecipato attivamente sia alla preparazione dei pezzi che al vero e proprio montaggio. L’opera è un igloo in legno, largo circa quattro metri, dove si può liberamente entrare per rilassarsi, respirare il profumo del legno e della paglia che abbiamo posizionato a terra oppure fare una sessione di meditazione.
“The last refuge”, così si intitola l’opera, vuole invitare il pubblico a riflettere su come stiamo sfruttando e maltrattando il nostro pianeta. Continuando così forse arriveremo ad un’altra glaciazione ed a quel punto ci saranno anche in Europa dei veri igloo che non si scioglieranno mai. L’opera rimarrà esposta a Chosal, nei pressi di Annecy in Savoia, fino al suo normale e naturale deterioramento. Qui il link per vedere il video completo dell’esperienza.
Così la legna si stagiona meglio per la stufa di quest’inverno.
Il mio falegname con ventimila lire lo faceva meglio.