di FABIO TANZILLI
Giovedì 30 dicembre il Parco Alpi Cozie ha pubblicato la foto di una primula fiorita in anticipo. L’immagine è stata scattata da Luca Giunti. E’ un effetto preoccupante del caldo “fuori tempo” di queste ore, con temperature primaverili in montagna. Un primula che fiorisce al 30 dicembre: appena dieci giorno dopo il solstizio d’inverno.
Qui però non parliamo dei cambiamenti climatici, ma di altro.
Nonostante tutto, nonostante le regole e quanto di prevedibile: la neve è stata già trasformata in acqua, e dal seme sotto la terra sono spuntati degli splendidi fiori bianchi.
Quei fiori di primula se ne sono fregati di essere “in anticipo”, e appunto “fuori tempo” rispetto alle regole ordinarie. Una primula non dovrebbe fiorire a dicembre, eppure l’ha fatto.
Quella primula ha colto l’occasione, il calore inaspettato…e quei cumuli di neve che sembravano seppellire ogni speranza, si sono sciolti.
Fa pensare ai cumuli di delusioni, di dolore, di fallimenti che spesso possiamo incontrare nel corso del tempo, e che sovente ci hanno spento e impedito di fiorire.
Eppure la primula non si è arresa, non ha aspettato gennaio, ma è sbocciata appena ne ha avuto l’occasione ed è tornata a donare bellezza. L’istinto naturale ad emergere e risorgere, nonostante le difficoltà, a uscire dalla terra, a far vedere la propria unicità, il proprio valore, il proprio talento.
Non c’è cumulo di neve, seppure pesante, che non si possa sciogliere.
Bisogna solo cogliere l’occasione, saper aspettare a volte, ma senza arrendersi.
E appunto, fidarsi dell’occasione di un nuovo caldo, di quella stessa neve che prima era un ostacolo e poi è diventata lei stessa l’acqua che ha permesso proprio a quella primula di fiorire e di far vedere a tutti quanto sia bella e speciale.
A volte le delusioni e le “bruciature” vissute nella vita, ci impediscono – come neve fredda – di fidarci del nuovo caldo e della nuova acqua, proprio perché pensiamo subito a quella neve che ci ha sepolto gli entusiasmi e la fiducia per l’amore vissuto, per il lavoro, per il quotidiano. La neve che diventa cinismo. Eppure proprio da quelle delusioni ed errori, da quella “neve”, spesso acquisiamo l’esperienza che ci permette di fiorire meglio, e di nuovo.
Quella primula fiorita in anticipo rappresenta i nuovi giorni dentro di noi, quelli che vengono e che verranno.
Non c’è augurio migliore per il nuovo giorno dall’anno e di ogni giorno a venire: quello di fiorire, e di tornare a fiorire.
Parole semplici…di solo chi è in pace con se stesso….e tanto vicino a Dio…grazie Fabio
Grazie a te Kristel 🙂
Grazie dr. Tanzilli, un augurio davvero col cuore! Sembra una banalità, ma esaminare le cose nel profondo, porta a considerare diversamente gli eventi.
Un buon anno a Lei e famiglia, da assiduo lettore!
Grazie mille, auguri anche a lei!
Belle parole dr.Tanzilli, che scaldano il cuore e lo aprono alla speranza.
Anche se i “magnifici fiori bianchi” sono gialli.:)
Tanti auguri a lei e al suo giornale che è anche un po’ nostro.
Grazie mille Bea, per le sue parole…grazie davvero.
Complimenti Direttore, grazie per aver condiviso questa riflessione…