di FABIO TANZILLI
Nuova stangata per i pendolari e gli studenti valsusini, costretti ad usare i treni per motivi di lavoro e di studio. La Regione Piemonte, su proposta dell’assessore ai Trasporti Barbara Bonino (centrodestra, Fratelli d’Italia), ha deliberato l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico locale, che entrerà in vigore a dicembre. Un Natale amaro, dunque, per chi deve utilizzare treni e bus per spostarsi lungo la Valle di Susa. La giunta del presidente leghista Roberto Cota introduce quindi un nuovo aumento, che inciderà sulle tasche dei cittadini e delle famiglie, su un settore che non é sicuramente un’eccellenza per il nostro territorio: quello dei trasporti pubblici. L’aumento sarà in media del 15%, ma in alcune tratte arriverà fino al 25%, quindi non si tratta di noccioline, soprattutto in tempi di crisi e difficoltà economiche. Ad esempio il biglietto da Condove a Torino aumenterà di 80 centesimi:
quasi 1 euro più caro. L’incremento di prezzo più significativo toccherà le tariffe di corsa semplice (19% per percorrenze fino a 150 km) rispetto agli abbonamenti (9% di media sugli annuali e comunque non superiore al 15%, mentre rimangono immutati quelli per percorrenze brevi). L’unica consolazione sta in una promessa fatta dalla Regione: nella primavera 2014 il Piemonte introdurrá una “mitigazione delle tariffe” (che parola strana) per le fasce più povere, sulla base degli indicatori Isee “secondo criteri oggi allo studio con le autonomie locali e le associazioni datoriali”. É certo che oggi, pagare prezzi ancora più cari per viaggiare su questi treni, tra ritardi, disagi e problemi quotidiani, appare ancora di più come una beffa.