Nuovo tassello della campagna di sensibilizzazione della Regione Piemonte per la diffusione dei defibrillatori sul territorio, per il primo soccorso in situazioni di emergenza. Questa mattina, venerdì 8 aprile, l’assessore alla Polizia Locale Giovanni Maria Ferraris ha infatti consegnato 19 defibrillatori ad altrettanti sindaci dei seguenti Comuni: Balangero, Bibiana, Bobbio Pellice, Bricherasio, Ceres, Fiano, Forno Canavese, Front, Frossasco, Germagnano, Oulx, Poirino, Rivara, Rocca Canavese, Sangano, San Secondo di Pinerolo, Santena, Sparone, Viù. Nel corso di questa prima cerimonia di consegna, nella Sala Multimediale regionale di via Amedeo Avogadro 30 a Torino, l’assessore Ferraris ha ricordato che «l’arresto cardiaco è una causa di morte frequente. In Italia tra le 60 mila e le 70 mila persone sono colpite ogni anno da questo evento imprevedibile ed attualmente la defibrillazione precoce è il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza, in caso di arresto cardiocircolatorio. L’assessorato alla Polizia Locale, con l’ausilio dell’assessorato alla Sanità (e per il quale ringrazio l’assessore Saitta) ha ritenuto importante attivare le necessarie iniziative, per garantire ai cittadini prevenzione, efficacia e diffusione di utilizzo del defibrillatore da parte degli operatori di Polizia Locale, che intervengono spesso prima di ogni altro ente, fornendo agli stessi anche l’adeguata formazione. Proprio per questo, nei prossimi mesi ne verranno consegnati altri 144 in tutta la regione».
In attesa dell’arrivo dei soccorsi, chi è testimone di un arresto cardiaco può intervenire con strumenti adeguati. L’arresto cardiaco è infatti un evento imprevedibile e spesso causato da aritmia ventricolare, che può essere interrotta con uno shock elettrico. Dopo due minuti si ha ancora l’80 per cento di possibilità di salvarsi. Dopo otto minuti le possibilità si riducono al solo 20 per cento. Secondo la letteratura scientifica, le manovre salvavita e la defibrillazione precoce possono arrivare a triplicare la sopravvivenza degli infortunati. In sostanza, l’incremento dei defibrillatori consentirà di salvare più vite umane.
«Come Regione crediamo nell’importanza di diffondere il numero dei defibrillatori ed il numero delle persone capaci di utilizzarli – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – e da alcuni anni l’amministrazione regionale porta avanti progetti di diffusione (circa 300 i defibrillatori acquistati e destinati a Comuni, luoghi di interesse culturale, associazioni di volontariato, forze dell’ordine, vigili del fuoco) e di formazione rivolti in particolare alle scuole». In Piemonte, ha ricordato l’assessore, oggi sono circa mille i defibrillatori pubblici e 30 mila le persone formate all’utilizzo. «Oggi, con la consegna dei defibrillatori a 19 Comandi di Polizia locale, è stato compiuto un ulteriore importante passo per rendere il Piemonte una Regione cardioprotetta – ha concluso Saitta -. Iniziative come questa hanno anche una valenza simbolica. Servono a far crescere la sensibilità nei cittadini ed anche nelle diverse istituzioni. Negli ultimi anni, anche grazie al contributo di associazioni di volontariato e di soggetti privati, sono stati raggiunti traguardi importanti, basti pensare che oggi la metropolitana di Torino è integralmente cardioprotetta. Con il 118 stiamo inoltre lavorando alla realizzazione di una app salvavita, scaricabile sul cellulare, che segnalerà il punto in cui si verifica l’emergenza e il primo apparecchio defibrillatore disponibile nelle vicinanze».
Nel corso della cerimonia, l’assessore Ferraris ha inoltre consegnato ai sindaci dei kit di etilotest monouso per le Polizie Locali, da utilizzare a scopo di prevenzione degli incidenti stradali legati alla guida in stato di ebbrezza. Le dosi di etilotest sono state consegnate ai 19 Comuni di cui sopra e ad altri 8: Alpette, Locana e Ribordone (appartenenti all’Unione Montana Gran Paradiso); Barbania, Rivarossa e Vauda Canavese (Unione Collinare Canavesana); Levone e Pratiglione (Unione Montana Alto Canavese). «La nostra iniziativa si colloca sul solco della campagna regionale di sensibilizzazione “Guido Sobrio” – ha concluso l’assessore Ferraris -, orientata ad aumentare la consapevolezza dei rischi che si corrono al volante dopo aver bevuto alcolici e finalizzata alla prevenzione degli incidenti stradali che ne sono la diretta conseguenza».