LA SACRA DI SAN MICHELE PATRIMONIO DELL’UMANITÀ: SANT’AMBROGIO LANCIA LA CANDIDATURA ALL’UNESCO

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SANT’AMBROGIO – Insieme al centro storico di Firenze, la Costiera Amalfitana, l’Etna, le Dolomiti, gli incisi rupestri della Val Camonica e molti altri luoghi meravigliosi, anche la Sacra di San Michele potrebbe entrare a far parte della prestigiosa lista dei beni patrimonio dell’umanità. In Piemonte ne fanno già parte i paesaggi vitivinicoli delle Langhe, del Roero e del Monferrato, oltre alle Residenze Sabaude di Torino, il Sacro Monte di Biella, di Varallo, di Orta San Giulio, di Serralunga di Crea, di Valperga, di Ghiffa e di Domodossola.

Tra i i siti italiani compresi nel “World Heritage List” dell’Unesco, il patrimonio artistico e ambientale dell’umanità, sarebbe senza dubbio un fatto di prestigio ed un motivo di vanto per il nostro territorio vedere anche l’abbazia in cima al Monte Pirchiriano: la pensa così il Comune di Sant’Ambrogio che, sottoscrivendo nel 2014 il protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino, per lo “Sviluppo di ricerche storico-progettuali sul territorio”, sta attuando proprio in questo periodo un programma di lavoro con il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) per avviare i contatti istituzionali utili a promuovere le attività finalizzate alla predisposizione del “Dossier di Candidatura”. La Sacra di San Michele potrebbe così entrare a far parte di un sito seriale, da iscrivere nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, denominato “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”.

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“Il Protocollo di Intesa sottoscritto esplicita nel suo articolato l’intenzione da parte del DAD di “supportare scientificamente l’organizzazione delle attività culturali connesse allo sviluppo delle ricerche storico-progettuali sul territorio di Sant’Ambrogio di Torino”, intenzione che ben comprende una partecipazione attiva in collaborazione con il Comune nella predisposizione delle parti del suddetto Dossier riferiti alla Sacra di San Michele, che è bene di innegabile valore storico e territoriale e che merita il confronto con il contesto internazionale che l’UNESCO rappresenta”, spiegano dalla giunta Fracchia.

L’inserimento della Sacra di San Michele nella lista Unesco potrà servire come occasione di ricerca e riflessione propositiva su quanto un bene può essere utile anche in termini di opportunità di sviluppo del paese.

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Il Comune ha così indicato quale organo tecnico-scientifico unico, referente e responsabile il professore del Politecnico Enrico Moncalvo, il quale dirigerà le attività organizzative e di coordinamento, finalizzate alla predisposizione del “Dossier di candidatura”, definite con i coordinatori della candidatura seriale riguardanti la Sacra di San Michele, oltre all’individuazione delle migliori professionalità e forze sul campo da coinvolgere e coordinare in questo progetto.

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