DALL’UNIONE MONTANA VALLE DI SUSA
BUSSOLENO – Consegnato lo studio di fattibilità della ciclostrada della Via Francigena. In bicicletta dall’Abbazia di Novalesa ai laghi di Avigliana, attraversando i nostri Comuni, le loro attrattive paesaggistiche, storiche e naturali.
La ciclopista della bassa valle di Susa non è più un sogno. Perché lo studio di fattibilità della pista ciclabile, della lunghezza di oltre 55 chilometri, denominato “ciclostrada della Via Francigena”, è stato realizzato. Dopo la consegna dello studio in Regione, partirà la ricerca fondi: 1,7 milioni di euro per gli interventi di prima apertura, meno di 1,5 milioni di euro per le opere di completamento ed ottimizzazione del percorso. Poca cosa, al tempo dei costosi progetti di finanza che con la stessa cifra farebbero appena cento metri di autostrada a pedaggio o di ferrovia.
Il committente è l’Unione Montana valle Susa. Tra i partners sostenitori ci sono FIAB, la Federazione italiana amici della bicicletta, e l’Associazione Europea delle vie Francigene, che stanno accompagnando il progetto. Lo studio di fattibilità è firmato dallo studio Itineraria s.a.s di Roppolo (BI). Insomma, ci siamo.
La pista che consentirà di pedalare nel fondovalle della Bassa valle, lungo la Dora Riparia, affiancandosi al percorso già esistente e segnalato della Via Francigena pedonale, rappresenta il naturale collegamento tra la Maurienne francese e le aree ciclabili della bassa Val Sangone, Corona Verde e Marca Pinerolese a sud, e Alpignano e la Corona di Delizie ad est. Ed anche una sorta di tacito risarcimento allo stupro di cui la Valle è vittima da decenni: dall’avanzare selvaggio delle aree commerciali al consumo di territorio per le grandi infrastrutture. Il territorio interessato dalla realizzazione della dorsale “Via Francigena” è composto dai 22 comuni appartenenti all’U.M.V.S. e da 3 comuni che pur non appartenendo amministrativamente a tale entità costituiscono l’inizio e il termine del percorso individuato; si tratta dei comuni di Moncenisio all’inizio del percorso, di Alpignano al termine del tronco est e di Trana al termine del tronco sud.
Il raccordo è con gli analoghi percorsi in corso di realizzazione nel torinese ed oltralpe. Caratteristica principale del percorso ciclabile è – nelle intenzioni dei promotori – l’assoluto rispetto dell’ecosistema del fiume, tanto che il tracciato correrà per la maggior parte sui percorsi pianeggianti del fondovalle, recuperando la viabilità minore e rimanendo prevalentemente lungo gli ambienti naturali del fiume.
Scommetto che passerá sotto lautostrada dove ce tanto smarino da respirare….
L’idea sembra bella, ma chissà quanto tempo ci vorrà a realizzare questi progetto – sempre sperando che i soldi dei finanziamenti non finiscano prima. Voglio essere ottimista. Quando la ciclostrada sarà finita ed inaugurata, applaudirò esclamando: “Bravissimi!”. Speruma bin…
Speriamo si investa anche nel miglioramento del tratto tra susa e bussoleno perché soprattutto in località san giuliano la manutenzione è pressoché inesistente e non è segnalato dove passa il tracciato.
speriamo almeno venga asfaltata decentemente cosi’ anche chi ama pattinare potrà avere modo di farlo anche in valle in maniera umana