GIAGLIONE PIANGE LA MORTE DI FULVIA MASERA: MAESTRA AMATA DA TUTTI E ATTIVISTA NO TAV

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Fulvia Masera (foto dell’archivio di Claudio Giorno)

di FABIO TANZILLI

SAN GIORIO DI SUSA / GIAGLIONE – La notizia della morte dell’insegnante Fulvia Masera, 63 anni, vittima dell’incidente stradale di lunedì 21 dicembre a San Giorio di Susa, ha sconvolto la comunità della Valsusa.

Fulvia era conosciuta e stimata da tutti, ha cresciuto generazioni di bambini in valle: maestra della scuola dell’infanzia di Vaie, era andata in pensione da qualche anno. Viveva a Giaglione insieme all’amato marito Carlo Ponsero: anche lui insegnante, conosciuto nel territorio per l’impegno politico nelle amministrazioni locali (era stato assessore al Comune di Giaglione e assessore in Comunità Montana). La figlia di Fulvia vive in Australia.

Fulvia Masera insieme al marito Carlo Ponsero (foto archivio Claudio Giorno)

Fulvia Masera condivideva insieme a Carlo Ponsero anche l’amore per la propria valle e l’impegno ambientale per il difendere il territorio: era da sempre un’attivista No Tav, aderendo alle varie iniziative del movimento sia in Valsusa che nel resto d’Italia.

Fulvia Masera alla rievocazione della “Battaglia del Seghino” (foto dell’archivio di Claudio Giorno)

Come ad esempio la “Marcia Venaus-Roma” del luglio 2006 o l’iniziativa a Vicenza nel febbraio 2007, quando i No Tav parteciparono alla marcia contro la base militare del Dal Molin.

Sull’esperienza della marcia da Venaus a Roma del 2006, Fulvia Masera scrisse anche un libro-diario “La meta è il viaggio”. Collaborò anche con il Valsusa Filmfest.

Oltre all’impegno per la scuola e l’ambiente, Fulvia Masera dedicava parecchio tempo alla comunità locale: “Era stata priora per la festa di San Vincenzo a Giaglione, da appassionata di cultura locale, indossava il costume tradizionale francoprovenzale – ricorda il sindaco Marco Rey – tutto il paese è sconvolto dalla notizia della sua morte. Si era anche impegnata per la pro loco di Giaglione e altre attività sociali in paese. Era un punto di riferimento per tutti noi”.

Una persona speciale, Fulvia Masera, che credeva nel dialogo e nell’arricchimento dalla conoscenza reciproca.

Le parole di Fulvia, pubblicate nella pagina “Commiato” sul libro che ha scritto nel 2006, appaiono oggi ancora più preziose e dal significato profondo: “Ringrazio tutti coloro che ci hanno accompagnati, anche solo per un giorno, perché tutti con la loro presenza hanno contribuito a farmi diventare una persona migliore”. 

Fulvia Masera (a destra) durante la marcia da Venaus a Roma del 2006, insieme alla sindaca di Alessandria e al marito Carlo Ponsero (foto archivio Claudio Giorno)
Il ringraziamento “Commiato” che Fulvia pubblicò nel suo libro “La meta è il viaggio” nel 2006

 

 

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