LA VALSUSA PIANGE LA MORTE DI LINA CROCE TITTONEL, LA DECANA DI CONDOVE

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di LAURA BELLANDO (Fotografia di JESSICA MAY)

CONDOVE – Il paese di Condove piange la “Nonna Bis” ultracentenaria Nonna Lina Croce, in Tittonel. Ci lascia all’età di 102 anni e pochi giorni la separavano dal traguardo dei 103, che avrebbe festeggiato, con la sua bella e numerosa famiglia, il 12 ottobre. Nata a Caprie nel 1921, rimase a nove anni orfana di padre e iniziò a lavorare a undici anni, come collaboratrice domestica, nelle case di famiglie agiate della valle e più tardi anche di Torino. Negli anni della Guerra, proprio a Condove, lavorò per la famiglia Piazza, con la quale instaurò un ottimo rapporto. A Condove, conobbe Guido Tittonel, venuto dal Veneto in cerca di lavoro alla Moncenisio, che mutilato di guerra non poteva più fare il bottaio. Si sposarono nel ‘45 e comprarono un terreno delle officine Moncenisio, su cui costruirono la casa e fecero famiglia.

Bassa di statura e minuta di corporatura, Lina si riconosceva per la sua voce squillante e il carattere forte. Si incontrava per le strade di Condove, giù per via Roma o percorrendo il Viale, con la sua bellezza ricurva sugli anni, come uscita dalle favole. Una donna solare, con gli occhietti vispi, il sorriso sulle labbra e una buona parola per tutti. La sua memoria di ferro traspariva se ti fermavi al suo saluto. Ti chiamava per nome, conosceva tutti e aveva un’attenzione e una buona parola che, sosteneva e tramandava esperienza. Una volta mi fermai era accompagnata e si lamentò, non succedeva mai, perché non poteva più godere della sua completa indipendenza. Le dissi, che avrei fatto la firma per arrivare alla sua età, con la sua “freschezza e lucidità mentale”, mi fece un bel sorriso e con la voce arrochita dal tempo, mi rispose: “Anch’io”. Allora, nonnina, lasciaci questo bel ricordo di te, che sgambetti per le strade di Condove e il tuo sorriso che riscalda il cuore e, proteggici da dove sei ora. ‎

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1 COMMENTO

  1. Purtroppo si perdono i ricordi di un secolo,
    e noi che siamo vissuti in pace non conosciamo i pericoli di innesco delle guerre .
    Sentite condoglianze alla famiglia

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