VENAUS – Oggi è morto Marcello Marzo, pilastro dell’associazionismo del paese. Ha dedicato la sua vita al volontariato e alla comunità, ricoprendo varie cariche nei gruppi del territorio. Tra le varie attività, era volontario degli Aib e della Protezione Civile di Venaus, nonché vicepresidente provinciale dell’Anbima Torino (l’associazione nazionale delle bande musicali autonome).
“Ci uniamo al dolore di Graziella, di Arianna e di tutta la sua famiglia – scrivono gli Aib di Venaus – ciao Marc, che Santa Barbara ti accompagni nel tuo viaggio”.
Musicista appassionato, Marcello Marzo era stato per circa 20 anni presidente della banda musicale di Venaus, una delle più antiche della Valsusa, fondata nel 1790.
“Io e mio cugino Bruno siamo entrati nella filarmonica a 13 anni. Quindi suoniamo nella banda rispettivamente da 52 e 53 anni – aveva raccontato Marcello Marzo in un’intervista al quotidiano La Stampa nel 2017 – l’amore per la musica, e la voglia di condividere questa passione, è ciò che spinge a proseguire nonostante l’età, e il sacrificio che far parte della banda richiede. L’emozione più grande? È vedere che tanti giovani vogliono portare avanti la tradizione”.
Proprio nel 2011 aveva ricordato in qualità di presidente, durante l’inaugurazione della nuova sede della scuola di musica in Borgata VIII Dicembre, il grande impegno speso negli anni per valorizzare la filarmonica: prima in un piccolo locale del comune, poi nel salone delle feste (una soluzione provvisoria in cui bisognava spostare e ritirare sedie, leggii e percussioni ad ogni prova), quindi i 2 anni “in trasferta” nella tavernetta del ristorante da Candida, prima di arrivare nel nuovo edificio.
“Oggi ci ha lasciato Marcello Marzo, il grande presidente della banda di Venaus – scrive su Facebook l’amico Rafa Garriòs – che persona fantastica e quanto ha lavorato per la sua banda e per la musica. Abbiamo passato tanti bei momenti insieme. Era anche il mio maestro di piemontese. Non dimenticherò mai la sua voce che mi insegna a pronunciare: “Dui purun bagna’n’t l’öli”.
“Con lui abbiamo condiviso tanti anni di passione per la musica bandistica lavorando al servizio dei complessi della nostra regione – ricordano dall’associazione della bande musicali – speravamo che la sua caparbietà e la sua ferrea volontà sarebbero state capaci di vincere anche quest’ultima battaglia…ma così non è stato! Come tutte le persone di valore, lascia nell’associazione un vuoto non facilmente colmabile. Ora suona nella banda celeste unendosi ai tanti amici musici che ci hanno preceduto”.