LA VERGOGNA DEL FRAIS: “VIVO QUI DA 50 ANNI E SIAMO ABBANDONATI DA TUTTI, PISTE CHIUSE DA 5 ANNI”

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Il Pian del Frais abbandonato e il sindaco Garbati

di ERNESTO RAINERO

CHIOMONTE – Buongiorno redazione, mi chiamo Rainero Ernesto e vivo a Chiomonte, da oltre 50 anni al Pian del Frais. Come è ben risaputo questo sarà il quinto anno consecutivo di chiusura della stazione sciistica, faccio presente che noi, con ormai un età non più giovane, siamo praticamente abbandonati da tutti: non abbiamo un collegamento col capoluogo, non abbiamo un locale pubblico aperto e se abbiamo bisogno di medicine o di generi alimentari dobbiamo chiedere aiuto a chi possiede un’autovettura.
Ho già fatto presente questa situazione sia al Comune che in Regione prospettando che, non potendo soddisfare le richieste, di abbuonarci le tasse comunali facendo in modo che noi possiamo pagarci un servizio privatamente.
Ultima cosa: si parla tanto di spopolamento della montagna, con questo prolungarsi della chiusura della stazione i nostri giovani, i maestri di sci ed operatori commerciali scappano da questa realtà portata avanti per decenni dai nostri nonni. Vi ringrazio e vi invio un cordiale saluto.

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22 COMMENTI

  1. Questa Italia da sempre strana con agevolazioni compensate dalle penalizzazioni , stazioni sciistiche dove si risarcisce anche la neve artificiale , poi i costi dell’ energia elettrica …..la ferrovia notevolmente privilegiata da quella ormai lontana acquisizione delle centrali di proprietà da parte dello stato ,e la conseguente speculazione criminogena che il Vayont ci ha lasciato, l’energia per fare correre i treni costa veramente poco .
    Le società falliscono e vengono messe all’ Incanto la nostra Valle INCANTATA

  2. Abbuonare le tasse Comunali? Il Frais non è diverso dalle centinaia di borgate di montagna che ci sono in Valsusa, con la differenza che il Frais ha molti più servizi, a partire dal collegamento stradale aperto tutto l’anno, l’acquedotto, la corrente elettrica, lo smaltimento rifiuti, un bar e un ristorante. Che dovrebbero dire tutti gli altri proprietari di case montane della valle? Ma che altro volete in una frazione a quasi 1500m di quota?

    • Che pretese!!!!!!!! Vorrei vedere te a vivere in queste condizioni, io proprietario di un all’oggetto pago tasse, luce , rifiuti senza avere nulla di ritorno, a ragione Olivero che si lamenta, impianti chiusi, niente negozi meno male che ci sono due realtà che cercano di resistere come meglio possono, al Frais ci sono molte seconde case che pagano per mantenere il comune di Chiomonte, e la gente che vuole vendere la propria abitazione non può perché dovrebbe. Praticamente regalarla perché negli anni gli immobili anziché rivalutarsi si sono talmente salutati che vendere vuol dire regalare, io, noi del Frais vorremmo solo vedere gli impianti da sci funzionare e tornare a sciare come un tempo, vorremo vedere un po’ di turisti che vengano a riscoprire questa valle meravigliosa, perché chi incontra il Frais non lo abbandona più nel bene o nel male, questo vogliamo solo poche cose semplici e con poche pretese.

      • Ma non mi fate ridere che avete più servizi del Comune del Moncenisio che non è certo una frazione. Ci mancherebbe anche che non paghiate la Luce e le TARI ma pretendiate di avere i servizi. Non lo prescrive il medico di andare a vivere in una frazione di alta montagna. Le tasse sulle case di montagna le pagano tutti, anche quelli che di servizi non ne hanno praticamente nessuno. Ma avete idea di quali costi ci sono già solo per mantenere aperta una strada di 13km che porta a 1500m di quota per 4 residenti in croce? (Tutti gli altri sono proprietari di seconde case). L’IMU del Frais non basta nemmeno per la manutenzione della strada sudi accesso, altro che “mantenere il Comune di Chiomonte”: Perché mai gli abitanti di Chiomonte dovrebbero pagare per voi? Perché mai la collettività dovrebbe pagare per “alzare il prezzo delle vostre seconde case” ? Cacciateli fuori voi residenti e proprietari i soldi per aumentare i servizi.

  3. Nessuno si deve lamentare. Avevate l’opportunità di cambiare alle elezioni comunali scorse e vi siete tenuti quelli che c’erano prima. Ora dovete tacere.

  4. Il suo noleggio da anni poteva iniziare a reinventarsi e aggiornarsi, come anche il maestro di sci del frais può benissimo trovar altre scuole in valle, come hanno fatto tutti gli altri maestri di sci chiomontini. Non è un diritto e dato per ovvio aver il lavoro sotto casa. Se i giovani son pigri e n

    Se si fanno continuamente cause, furfanterie e porcate immani… il comune non ne può niente con l’apertura impianti.

    Per la quotidianità delle cose, e della vita se non riesce più a stare al Frais, nessuno la obbliga a procrastinarsi a rimanervi: può scendere a valle e come tanti paesi in vallate alpine diventeranno comunità per giovani famiglie e imprenditori dalle nuove idee. Gli anziani scendano a valle per poter esser facilmente seguiti dal Comune.

    Il Comune non è tenuto ad aprire un supermercatino, negozietto. Se il privato guadagna sta zitto, se perde subuto ad alzare la voce.

    • egregio enrico, guardi che si va già a lavorare in altri centri, per quanto riguarda scendere a valle i casi sono due, ho troviamo un metodo per mettere le ruota alla abitazione, oppure potrebbe gentilmente lei fornirmi di una abitazione in bassa valle in quanto non disponibile ad acquistarne una. la saluto cordialmente

  5. Ma che strano, 10 anni fa o poco più qualcuno diceva e prometteva che Chiomonte sarebbe diventata, grazie a qualcuno e ai soldi di qualcun altro, la 2alpes della valsusa

  6. Non c’è futuro. Se i soldi arrivano qualcuno se li prende prima che tocchino terra … anche l’aquila di giaveno è morta tanti anni fa, con le stesse modalità del frais. Chiedi i soldi, te li intaschi, poi piangi e non apri. Non so … fate voi …

  7. Forse non è ancora chiaro il decennale disinteresse delle varie amministrazioni che hanno gestito in modo neolitico il comune di Chiomonte: il Frais e le varie borgate del suo versante hanno un minimo di proprietari residenti in Chiomonte. La parte esposta al sole ( ramats) è principalmente abitata da residenti nel comune. Per cui investimenti alla Ramats = voti e degli altri all’ ombra chi se ne frega. Semplicemente vergognoso.

  8. Buongiorno a tutti,mi inserisco nel dibattito : le speculazioni messe in atto sul Frais le conosciamo tutti ..una bellissima località montana ,con grandi potenzialità,vicina a Torino ..ha sempre fatto gola a tutti ,ma nessuno (o molto pochi ) hanno provato a reinventarne le opportunità ,seguendo gli enormi cambiamenti che si sono verificati.
    Hanno preferito tutti spolpare il pollo , finché ce n’è stato !!!
    La seggiovia è stata rifatta fuori tempo massimo ..
    Ormai è un fatto che le stazioni sciistiche più a bassa quota non potranno più avere l’innevamento a cui eravamo abituati ,causa il cambiamento climatico in atto,ma avrebbe una buona potenzialità per piste da fondo , percorsi con ciaspole ,passeggiate.
    Poi soprattutto in estate ci vedrei bene agriturismi con possibilità di percorsi a cavallo ,escursioni ,vita a contatto con la natura ..offrendo uno sfogo importante alla vicina metropoli .Ma ci vorrebbe quello che è sempre mancato : un coordinamento delle varie iniziative imprenditoriali e non ,un mettersi insieme per attuare proposte serie e sostenibili .

    • La signora ha ragione; il cambiamento climatico ha ormai spostato la neve (quando c’è) oltre i 2000mt. Il Frais è una di quelle stazioni a rischio neve zero. Per cui si tratta di cambiare radicalmente l’approccio turistico sia per chi ha una seconda casa sia per il turismo del week end. Il territorio del Frais ha nel suo insieme un patrimonio di strade ,partendo da Chiomonte, che attraversano la montagna con panorami a a volte dolomitici. Strade frequentate anche da moltistranieri con moto e bici . Purtroppo l’atteggiamento delle varie amministrazioni comunali per mantenere decente questa viabilità secondaria è indecente. Queste strade sono anche usate da proprietari di baite che con grande fatica cercano di mantenere intatto quel patrimonio antico, esistono anche aziende agricole che quotidianamente devono recarsi a valle per la lavorazione del latte. Questi soggetti devono viaggiare su strade che definire indecenti è poco, continuando però a pagare le tasse ad una amministrazione fantasma.

    • Piccole realtà sicuramente, prive di fondi sicuramente no. Prive di ogni visione di conservazione e promozione della montagna sicuramente si!

  9. E’ un ‘ articolo strano.Da che c’ e’ stata una certa evoluzione per cui il cittadino dalla montagna si e’ spostato a valle funziona così’. Non e’ colpa di nessuno. Qui si cerca sempre di dare la colpa a qualcuno.Ma nessuno ha obbligato nessuno a vivere in montagna .Sono scelte ! Normale che invecchiando ci siano difficolta’ se non si cambia abitazione

    • certo che lei e molto intelligente c’è però un fatto che per cambiare abitazione bisognerebbe che, a 76 anni di età, mi si accordasse un mutuo ventennale per comprarmi una casa in valle cosa che trovo molto complicato, oppure se lei è così disponibile me la regali lei. la saluto cordialmente

      • È stato prescritto dal medico, dal tribunale di vivere al Frais? Se ce la fate logisticamente ed economicamente ben venga, senza però avanzare richieste d’aiuti, finanziamenti pubblici altrimenti, finita l’epoca del vivere in montagna e scendete a valle. Altre persone vi rimpiazzeranno, casomai più motivate, attive e benestanti di voi. C’est la vie!
        Rimboccatevi le maniche, da anni siete immobili e aspettate che altri faccian cose per voi!!!
        Se siete in difficoltà economiche, scendete e sicuramente la vita costerà meno, lo sanno t vivere in montagna è più caro che in città.

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