di FABIO TANZILLI
Ma alla fine quanti km di piste ha davvero la Vialattea? Sono 400 oppure di meno? L’inchiesta pubblicata dall’esperto tedesco Christoph Schrahe, un “guru” dello sci europeo, ha lasciato tutti a bocca aperta. Il giornalista ha misurato le piste di 80 comprensori sciistici d’Europa con appositi strumenti Gps, comparando i suoi dati raccolti, con i km ufficiali dichiarati al pubblico dalle stazioni invernali. La ricerca é sul sito www.ski-weltweit.de.
Da questa inchiesta, emergerebbe che gran parte delle società degli impianti “gonfierebbe” i propri km a disposizione. Tra questi comprensori, ci sarebbe nel mirino anche la Vialattea: sui 400 km di piste dichiarati nelle varie campagne promozionali, in realtà oggi avrebbe a disposizione “solo” 250 km, con una differenza del 59% in meno. Anche la vicina Serre Chevalier sarebbe sulla stessa linea: dichiara 250 km di piste, ma in realtà quelle disponibili sono 156 km (il 60% in meno). Per non parlare di St. Moritz, che pur presentandosi con 156 km di discese bianche, in verità ne avrebbe disponibili solo 64, con una differenza enorme: il 155% in meno. E cosa dire della vicina Valle d’Aosta, con il comprensorio di Monterosa Ski? Qui i km dichiarati sono 180 km, ma secondo l’inchiesta si arriverebbe massimo a 71 km: gonfiando i dati del 155% in più.
La notizia ha suscitato molto clamore all’estero, al punto che alcuni sciatori si sono rivolti alle associazioni dei consumatori per chiedere di essere tutelati. Ma in casa nostra cosa si dice?
ValsusaOggi ha intervistato a tal proposito l’amministratore delegato della Sestrieres Spa, Alessandro Perron Cabus.
Perron Cabus, ma davvero la Vialattea non ha 400 km di piste?
“Se non siamo a 400 km poco ci manca, probabilmente il giornalista tedesco nella sua inchiesta non ha calcolato le piste attualmente chiuse, non utilizzate, o i percorsi non battuti. Ad esempio l’area dello Genevris. Ma se iniziamo a contare tutti i km da Pragelato fino a Monginevro e tutta l’area francese sotto la Vialattea, sono sicuro che arriviamo a 400 km, e forse anche a qualcosa di più. Basti pensare che abbiamo già 80 km di funi, tra i vari impianti di risalita disponibili”.
Ma come mai c’é così tanta incertezza?
“Perché si tratta di un discorso commerciale, promozionale e di marketing che fanno tutti i comprensori per presentarsi sul mercato internazionale. Per fare un esempio, ci sono un sacco di hotel che dicono di avere 100 posti di letto, e poi magari in realtà ne hanno qualcuno di meno”.
Temete che anche qui in Italia, come sta avvenendo in Germania, i clienti dello sci possano intraprendere azioni e ricorsi legali con le associazioni dei consumatori?
“Noi siamo tranquilli, e la cosa non ci preoccupa. Anzi, ben vengano i controlli e le verifiche, sarebbe anche l’occasione buona per mettere e stabilire a livello europeo dei criteri di misurazione validi per tutti i comprensori, cosa che attualmente non é prevista, al punto che ognuno lo fa da sé. Siamo sicuri che i nostri km siano giusto e non gonfiati”.
Qui sotto, pubblichiamo la tabella dell’inchiesta effettuata da Schrare.