SESTRIERE – A proposito del dibattito sulle piste di sci aperte quest’inverno, la Vialattea pone l’ultimatum: “Gli scenari sono due. Entro il 10 dicembre dobbiamo sapere se possiamo aprire 20 impianti e il nodo di Fraiteve, perché in tal caso devo assumere 70/80 persone, mentre entro il 15 o 16 dicembre dobbiamo sapere se possiamo aprire almeno gli impianti di Sestriere” spiega il presidente della Sestrieres Spa, Giovanni Brasso.
Secondo indiscrezioni, dal governo ci sarebbe l’ipotesi di aprire piste e impianti di sci da gennaio 2021, ma questo avrebbe delle conseguenze in Vialattea: “Se ci diranno che è possibile far sciare la gente da gennaio, noi non apriremo tutto il comprensorio, ma solo pochi impianti a Sestriere, nel weekend, se ci sarà neve naturale – rivela Brasso – la nostra organizzazione è troppo complessa per poter avviare tutto solo da gennaio. Dal 2021 potremo aprire solo qualche impianto, non siamo una piccola azienda famigliare, ma abbiamo tanti dipendenti ed è fondamentale la programmazione. Non posso far fallire la mia società, a fronte della scarsa chiarezza da parte di chi ci governa. A Natale facciamo il 45% degli incassi, l’altro 55% per il resto della stagione. Pertanto, se a a gennaio mi dicono che si può aprire e se avremo la neve naturale, qualche impianto a Sestriere lo apro, anche solo nei weekend. Non ha senso, in questo momento, spendere soldi e sprecare energia per sparare neve artificiale. Gli alberghi sono chiusi tutta la settimana, le settimane bianche non ci sono, si sprecano solo soldi, energia e acqua”.
Brasso aggiunge: “C’è una totale mancanza di informazione, oggi è necessario sapere cosa si fa, nel bene o nel male. L’apertura a inizio dicembre è naufragata, anche se abbiamo lavorato fino a pochi giorni fa per gli ultimi collaudi di due impianti. E adesso stiamo andando oltre, ma non sappiamo neanche cosa pensare per andare oltre. Siamo nel buio completo”.
La Sestrieres Spa ipotizza le possibili aperture in base ai divieti di circolazione: “Se sarà disponibile solo il mercato piemontese, possiamo lavorare solo con numero ridotto di impianti a Sestriere – afferma Brasso – se sarà disponibile il mercato delle altre regioni, possiamo lavorare su tre aree sciistiche. Invece se non avremo nessun mercato, dobbiamo stare chiusi”.
Brasso sottolinea anche il problema del controllo delle presenze: come si possono limitare gli arrivi di turisti nelle stazioni di sci? Come si può calcolare? “Noi vendiamo tanti biglietti online e plurigiornalieri, sono biglietti aperti. In un giorno possiamo avere nessuno sulle piste che scia, e il giorno dopo migliaia di persone. In una stagione vendiamo 1.200.000 biglietti, se quest’anno ne vendessimo anche solo 600mila, non è possibile pensare a un sistema di prenotazione. Come si possono programmare e prenotare 800mila giornate di sci?”
Attualmente ci sono due scenari possibili: “Se capiamo che possiamo aprire entro il 10 dicembre metteremo in funzione 20 impianti con il nodo Fraiteve – ha spiegato Brasso a Sky – Il 15/16 dicembre 8 impianti a Sestriere, oltre non apriamo. In caso di una partenza a gennaio sarebbe impossibile organizzare il lavoro: non si può chiedere a un lavoratore stagionale di venire fino a qui facendo anche 1000 km, cercarsi un alloggio per poi farlo lavorare un mese e mezzo”.
Un’ulteriore problematica, ha spiegato poi Brasso, sarebbe relativa al contingentamento degli skipass visto che la maggior parte di quelli normalmente venduti dalla Vialattea sono plurigiornalieri. Sarebbe quindi impossibile prevedere quando un cliente verrebbe effettivamente a sciare.
Maledetti untori! Tanto tutti i virologi e l’OMS hanno detto che non riaprirete almeno per i prossimi 1000 anni!
Fatti vedere da un buon psichiatra, perché secondo noi, questo lochkdown a te ha fatto male e ora non ce la fai più, ma proprio non ce la fai proprio piu
Non vedo perchè dovremmo preoccuparci se quest’anno non apriranno le piste. Pazienza! Tanto a me sciare non piace e con lo smart working me ne sto tutto il giorno al calduccio a guardare la TV. Questo 2020 per quelli come me è stato bellissimo.
C’è gente di livello decisamente basso che commenta la decisione che intende prendere chi gestisce un’impresa che da direttamente lavoro a centinaia di persone e indirettamente a migliaia di persone. Provate a farvi vedere da uno psicologo bravo anche se dubito possa dare risultati.
Pochi impianti = molto assembramento
Piero Gros ,nato e cresciuto in montagna che si permette di dire meglio tenere tutto chiuso….Haha certo lui prende una bella pensione e vive di rendita…
Basta pensionati, basta disoccupati, ……solo gente che produce , da potere spremere. Vogliamo schiavi non teste pensanti.
Aprire anche a Gennaio è meglio di nulla, 70/80 giorni sarabbero già qualcosa…la Francia si sta organizzando per fare la stessa cosa….ps, Chi non ama gli sport invernali e la neve ,stia pure nella sua cameretta a bere caffè.. ci vediamo al disgelo
Penso che aprire anche solo 2mesi, sia un segnale forte, tenere chiuso vuol dire regalare i clienti ad altre nazioni/comprensori anche italiani….Ricordate che esiste un Indotto,non solo il puro divertimento….
Non aprire a Gennaio le piste, é come non aprire le spiagge ad Agosto…L’indotto ne risentirebbe per almeno 2 anni, senza contare che le stazioni straniere ne approfitterebbero alla grande….
C’è gente di livello decisamente basso che commenta la decisione che intende prendere chi gestisce un’impresa che da direttamente lavoro a centinaia di persone e indirettamente a migliaia di persone. Provate a farvi vedere da uno psicologo bravo anche se dubito possa dare risultati.
Olllà, finalmemte tutti quelli che solitamente fanno i fighi sulle piste da sci con la loro divisa da maestri capiranno cosa vuol dire non lavorore, quest’anno avranno un motivo per fare le piangine !
Sempre a lamentarsi ogni anno, li sta bene !
Potete sempre riunirvi a pregare per fare nevicare 10 metri ad agosto, ci vediamo in spiaggia grandi… con sci e scarponi !
Bella politica del menga…..allora speriamo che non venga più nessuno..Andate tutti in Trentino e Valle d’Aosta…