Riceviamo dal PARCO ALPI COZIE (Fotografia di DANIELA BODOIRA)
Il cigno reale (Cygnus olor) è un uccello acquatico appartenente alla famiglia Anatidae, molto apprezzato per la bellezza e l’eleganza. Ha grandi dimensioni, il maschio può pesare oltre dieci kg ed avere un’apertura alare di 2,75 metri, il piumaggio è bianco candido negli adulti, il becco è arancione con estremità e parte inferiore parzialmete nere, zampe nere. Gli esemplari osservati di recente sui Laghi di Avigliana non si possono ritenere selvatici a tutti gli effetti.
Come precisa Giovanni Boano, esperto ornitologo, Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola: “Popolazioni autenticamente selvatiche si trovano solo in Europa centro settentrionale. Il cigno reale è una specie da lungo tempo allevata in cattività o liberata per scopi ornamentali in laghi o grandi stagni. In molti casi da queste introduzioni si sono originate piccole popolazioni che si riproducono in totale libertà. In Italia vi sono vari nuclei che si riproducono in alcuni grandi laghi del settentrione tra cui il lago Maggiore e Orta. Altre coppie o piccoli nuclei sicuramente introdotti e più strettamenti dipendenti dall’uomo si trovano in laghetti di parchi di ville o anche in qualche tratto fluviale o lago di cava, anche in provincia di Torino. Da questi nuclei riproduttivi, specialmente in inverno, qualche individuo si allontana più o meno sensibilmente comparendo in tratti fluviali o laghi della regione. Spesso gli individui non sono marcati in alcun modo per cui è pressochè impossibile stabilire la loro origine, che comunque molto difficilmente può essere fatta risalire a popolazioni autenticamente migratrici della Svezia o Europa settentrionale, che generalmente svernano sulle coste Baltiche e solo eccezionalmente si spingono più a sud giungendo sulle coste atlantiche francesi o su quelle adriatiche”.
Animale affascinante, la sua presenza sui laghi è molto apprezzata a fini estetici, ma non bisogna dimenticare che è specie piuttosto aggressiva, nei confronti dei propri simili, di altri animali e in alcuni casi anche dell’uomo. Il cigno reale è vocalmente silenzioso rispetto ad altre specie di cigni e di anatidi, per questo motivo è noto anche come “cigno muto”. Normalmente emette solo versi gutturali. Non è dunque il suo vociare a evidenziare l’eventuale stato di allerta; quando si sente minacciato, un po’ come i gatti, soffia, tende a gonfiarsi e a ritrarre il collo. Sono questi i segnali che devono essere correttamente interpretati dall’uomo per comprendere lo stato di allarme e il potenziale pericolo che in realtà può rappresentare qualora sia spaventato o venga invaso il suo territorio.
Un lago, uno specchio d’acqua su cui si possano incontrare i cigni diventa subito speciale per il turista. È facile attirarli con un po’ di pane secco ed avvicinarli, ma ricordiamo che si tratta di animali prettamente erbivori, che si nutrono di piante acquatiche, di erbe e talvolta di foglie. Il pane secco o altri cibi che esulano dalla loro dieta possono diventare estremamente dannosi per la loro salute, senza dimenticare che li rende dipendenti dall’uomo disabituandoli a reperire il cibo in modo autonomo in natura e talvolta troppo confidenti…cosa che può diventare pericolosa sia per loro che per l’uomo.