AVIGLIANA – Si è conclusa la prima fase di monitoraggio ittico nel Lago Piccolo di Avigliana. Il lavoro è stato commissionato dall’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie all’interno del progetto europeo Life predator con l’obiettivo di studiare la quantità e le caratteristiche dell’ittiofauna presente nei Laghi di Avigliana in vista delle operazioni di contenimento del pesce Siluro che, in quanto specie alloctona, minaccia la biodiversità dei due bacini lacustri di Avigliana. Nel Lago Grande le indagini sono state avviate nella prima settimana di dicembre 2023. Le prime osservazioni effettuate sul Lago Piccolo restituiscono risultati positivi e confortanti in attesa di un bilancio complessivo che verrà elaborato al termine dell’intervento. L’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie ha avviato e concluso l’impegnativo lavoro di monitoraggio ittico nei laghi di Avigliana per ottenere una base di conoscenze scientifiche necessarie prima dell’avvio delle operazioni di cattura del Silurus glanis, il predatore alloctono invasivo presumibilmente introdotto nei due laghi, che ne minaccia gli equilibri biologici. Il progetto ha anche l’obiettivo di coinvolgere la popolazione locale e i portatori di interesse che possono condividere esperienze concrete e avere un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi. Per questo motivo è stata creata una serie di questionari rivolti ai pescatori professionisti, ai pescatori sportivi e ai cittadini che hanno la possibilità di contribuire attivamente con le proprie conoscenze dirette nel delineare opportunità e difficoltà nella lotta alla diffusione del pesce siluro. Aiutateci il più possibile a raccogliere informazioni, compilando il questionario online!
«Durante le attività di monitoraggio sul Lago Piccolo – spiega Stefano Bovero, ittiologo incaricato dall’Ente Parco – abbiamo registrato una comunità ittica importante, variegata e in buono stato di conservazione. Siamo stati piacevolmente sorpresi nel rilevare una popolazione abbondante di luccio italico caratterizzato da fenotipo puro che è una specie altrimenti in declino nella nostra regione. Così come una buona presenza di Tinca che altrove è spesso estinta, e di persico reale, anch’esso in forte declino. Insomma, un’ittiofauna di pregio con poche specie alloctone, grazie alle caratteristiche naturali delle sponde, alla scarsa interferenza delle attività umane e al lavoro di tutela del Parco».
Durante l’intervento svolto con elettropesca e posa di reti, l’equipe di studiosi ha potuto rilevare anche la presenza del pesce siluro che è stata definita «non particolarmente abbondante, ma pericolosa per gli equilibri ecologici del lago». In particolare, sono stati recuperati due esemplari di Silurus glanis di oltre un metro di lunghezza e 10 kg di peso che verranno trattenuti in apposite vasche chiuse per essere utilizzati in ulteriori studi scientifici monitorandone gli spostamenti nei laghi tramite idrofoni. I pesci che non sono sopravvissuti alle operazioni sono stati conferiti al Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr di Pallanza e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte e Valle d’Aosta Centro Bioacqua per ulteriori analisi biochimiche sulla salubrità della fauna ittica.
«Con questo progetto, dalla grande rilevanza scientifica – dichiara l’assessore all’Ambiente Stefano Ditella – si va finalmente nella direzione di un contenimento di specie alloctone invasive come il Siluro, che sta danneggiando l’ecosistema lacustre. Si tratta di un progetto virtuoso, in quanto a Life Predator si affianca il progetto Circolacqua, che punta all’economia circolare e a rifiuti zero. All’Ente gestore delle Aree protette delle Alpi Cozie e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale va il nostro ringraziamento per la professionalità con cui è stato ideato e portato avanti il progetto».
Per la sicurezza di chi frequenta i Laghi di Avigliana, il Comune ha predisposto un’apposita ordinanza con i divieti da osservare sul Lago Grande. La balneazione sarà limitata sul Lago Grande durante tali attività scientifiche. Per motivi di sicurezza non devono esserci persone in acqua nelle vicinanze del luogo di elettropesca e tutti gli utilizzatori del lago sono tenuti a rispettare la distanza di almeno 50 metri dall’imbarcazione che conduce l’attività, identificabile con la bandiera Life predator. Invece durante tutta la durata del progetto, per non danneggiare le reti, gli utilizzatori del lago sono invitati a non avvicinarsi sia a nuoto sia con attività subacquea, che con barche o similari alla zona in cui sono posate le reti. Sul Lago Piccolo sono stati installati cartelli informativi dal momento che balneazione e navigazione sono già vietati dal regolamento del Parco.
«Il Lago Grande – ricorda l’assessora allo Sport Rossella Morra – è diventato , dopo un lungo lavoro di informazione e promozione, un sito dove svolgere attività fisica in ambiente naturale anche in inverno sia per la navigazione che il nuoto e l’immersione. Il lago è un ambiente complesso, pertanto le diverse attività che vi si svolgono, coesistono in un equilibrio dinamico. La limitazione alle attività sportive rientra in questo contesto».
Sono due le tipologie di monitoraggio. Nella prima, una scossa elettrica viene applicata a varie profondità dei laghi per stordire temporaneamente i pesci che, salendo sulla superficie dell’acqua, vengono conteggiati, catalogati e misurati. Gli esemplari appartenenti alla specie Silurus glanis vengono prelevati e conferiti in apposite vasche, dove una parte verrà utilizzata in successive attività di studio. L’altra tipologia di monitoraggio avviene tramite reti bentiche e mesopelagiche che vengono posate nell’acqua a diverse profondità, sia vicino alle sponde, sia nel centro di entrambi i bacini. I pesci catturati vengono portati a riva per i conteggi quantitativi e qualitativi della popolazione. Gli esemplari che non sopravvivranno alle operazioni saranno affidati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, che effettuerà successive analisi sulle condizioni generali dell’ittiofauna dei laghi. Inoltre, le specie alloctone prelevate saranno destinate al progetto Circolacqua, di cui i Parchi delle Alpi Cozie e il Comune di Avigliana sono partner. Si tratta di un piano sperimentale di economia circolare per l’utilizzo sostenibile delle specie invasive in ambiente acquatico nella filiera dei mangimi. Per ridurre al minimo i disagi alla frequentazione, i luoghi di posa delle reti vengono segnalati da apposite boe a cui gli utilizzatori del lago non devono avvicinarsi per evitare di compromettere i risultati dei monitoraggi. Le sessioni di monitoraggio della fauna ittica verranno ripetute alla fine del Progetto Life Predator, prevista nel 2026, per la valutazione dei risultati di contenimento del pesce Siluro.
LAGO DI AVIGLIANA, CATTURATI DUE PESCI SILURO LUNGHI OLTRE 1 METRO: CONTINUA IL PROGETTO DI SALVAGUARDIA
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Siluri di Putin o della Nato?