di ANDREA MUSACCHIO
AVIGLIANA – Questa mattina, sabato 3 agosto, la società privata “I Tigli del Lago Rotondo” ha deciso di chiudere l’accesso alla Baia Grande del lago di Avigliana. Una scelta “clamorosa”, che ha visto la presenza della minoranza aviglianese e, fra tutti, i consiglieri Spanò, Picciotto e Falchero. Secondo l’amministratore della società, Sandro Messina, la scelta di chiudere la Baia è per evitare responsabilità. Infatti, tra tre giorni diventerà l’unico responsabile del terreno, in quanto l’amministrazione comunale ha rifiutato il progetto della società “I Tigli del Lago Rotondo” : “Vorrei evitare delle responsabilità. Siccome tempo fa è mancato un ragazzo, vorrei evitare. Il sindaco mi ha scritto che la nostra proposta non è stata accettata e quindi ha dichiarato chiuso il tavolo di lavoro. Pertanto chiudo la Baia, in quanto questo è terreno privato”.
“Io ho dato 1500 possibilità, la politica insegna che non si chiudono mai le trattative – prosegue Messina – non mi aspettavo una risposta di chiusura, io ho presentato un progetto che ha delle caratteristiche e che forse è l’unico compatibile con la legge del parco. Se il sindaco ritiene su pregiudizi, o gusti personali, che questa cosa non vada bene, non funziona con le normative. La risposta non è stata “stai facendo una cosa con un materiale che la legge proibisce”, ad esempio. Questo è un progetto che valorizza Avigliana, il commercio e il paese, come si fa a dire no per un pregiudizio. Il sindaco in campagna elettorale aveva detto che voleva realizzare un chiosco e servizi igienici, quando sapeva bene che non era più suo. Fino a prova contraria non si può progettare a casa degli altri. Lui aveva ricevuto 5 giorni prima la notifica che mi sarei ripreso la proprietà, quindi non poteva dire in consiglio comunale che era tutto tranquillo”.
Il progetto prevedeva la possibilità di creare 500 posti di lavoro: “L’unica proposta che possa creare flussi finanziari adeguati a ristrutturare la cittadella Nobel era questa. C’era la possibilità di creare 500 posti di lavoro diretti. Io adesso mi rivolgerò alla Regione per vedere se fa suo il progetto, per realizzare le serre. Decida la Regione. Qui tranne il comune non c’è nessuno contrario. Abbiamo mandato una notifica il 5 luglio e ieri la Pec, nessuno però ci ha risposto”.
Enorme la delusione dei passanti, i quali increduli hanno dovuto rinunciare all’ingresso alla Baia Grande. Il consigliere Toni Spanò, ha commentato così la decisione presa da Sandro Messina: “La chiusura di questa passeggiata è una grossa perdita. Soltanto ieri ci sono state 150-200 persone. Sono due anni che abbiamo chiesto di non chiudere il tavolo, di evitare tutto questo. L’amministrazione si gioca l’unico accesso pubblico al lago. Ieri l’amministrazione ha saputo tutto via Pec. Io mi sarei messo in ginocchio per non chiudere. Non credo ci sia un passo indietro, loro sono conservatori. Questa era una possibilità di sviluppo. Adesso arriveranno anche le richieste di risarcimento danno”.
Io che ho una certa età, ricordo quando negli anni 70 le pro-loco organizzavano un sacco di cose, anche corse di cavalli.
Ora per fare cose del genere bisognerebbe partire 1 anno prima, compilare una tonnellata di scartoffie sotto la supervisione di un professionista specialista e poi cmq prendersi per anni il migliore avvocato se qualcuni per sbaglio si fa un graffio.
Risultato: nessuno, secondo me a ragione, fa più nulla perchè rischia di rovinarsi.
Questa è l’itaglia, che mica per nulla sta andando del Q mentre gli altri cmq continuano a crescere.
Gli altri hanno prodotto efficienza, noi scartoffie e burocrazia.
E i partiti che ci hanno portati a questo punto, sono (quasi tutti) i medesimi che ora vorrebbero salvarci.
Suma bin ciapà.
Lasciate che i……….turisti vengano a me……
E’ sono tanti sindaci che fanno cosi’! Ma il mandato e’ per 5 anni non e’ eterno per fortuna.
Per cercare di mettere in cattiva luce il sindaco attuale si usano tutti gli stratagemmi. Anche quelli suggeriti per timore di responsabilità……Boh. Ci rimetteranno tutti i turisti. Peccato.
Penso che la mentalità che anima da sempre questa giunta e quelle che l’hanno preceduta, animate e unite da identico furore e collante ideologico, abbiano, negli anni, tenuto il paese in ostaggio in una situazione di inspiegabile immobilismo, sociale, culturale e di sviluppo, uccidendo commercio e turismo unici strumenti di sopravvivenza del territorio. Governare con l’ideologia anziché con le idee sta facendo morire Avigliana ridotta a “dormitorio”. Serve un nuovo Rinascimento dopo il buio di un “Medioevo” che dura da oltre 25 anni.
Purtroppo la colpa non è dei sindaci, ma delle leggi e della magistratura, Oramai siamo al punto che ci DEVE essere PER FORZA un responsabile ( che il più delle volte non entra nulla), ma il vero responsabile ovvero colui che è molto disattento e non guarda dove mette i piedi , inciampa e si fa male, per la sua sbadataggine pagherà qualcuno al suo posto.
Non troverà mai un magistrato che gli dirà” E GUARDARE DOVE VAI ? …..”
500 posti di lavoro???
Sembra proprio una sparata da berlusconiani della prima ora!
Nemmeno un’attività produttiva o un centro commerciale potrebbero proporre certi numeri, e si intenderebbe realizzarli con la gestione di tre serre di un bio-parco? Mi sembra fuori da qualsiasi logica razionale, senza poi contare i posti auto e i parcheggi necessari, oltre alle opere di viabilità che comprometterebbero seriamente l’integrità di un’area che è destinata a Parco Naturale.
È sicuramente giusto pensare alla riqualificazione della zona della T4, ma con giudizio e un po’ di sale in zucca!
Sperando sempre che si facciano battaglie mirate al bene comune e non meramente politiche o di circostanza.
Perché dubitare di 500 posti di lavoro per ricreare a foresta amazzonica in riva al lago quando un Mc Donald’s semivuoto ne ha promessi ben 45?