Nel mese di gennaio la Regione Piemonte convocherà un tavolo con le organizzazioni dei lavoratori e il commissario straordinario, Piero Nardi, per fare il punto sulla situazione della Vertek di Condove. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, in un incontro con i rappresentanti sindacali e una delegazione dei lavoratori dello stabilimento, che si è tenuto a Palazzo Lascaris, cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus. C’erano i consiglieri regionali Ferrentino (Pd) e Frediani (5 Stelle), oltre al vicesindaco di Condove Jacopo Suppo e l’assessore Tabone.
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È del 25 novembre la notizia che l’algerina Cevital si è aggiudicata il bando per gli asset della Lucchini di Piombino, gruppo di cui fa parte l’azienda della Val di Susa (che impiega 94 lavoratori) per la quale, però, la società acquisitrice non ha mostrato interesse.
“Il commissario Nardi – ha spiegato Pentenero – sta riverificando l’eventuale disponibilità a rilevare l’azienda di Condove da parte delle società che avevano manifestato l’interesse per l’intero gruppo Lucchini, non solo per la sede toscana. Da parte nostra, nel caso in cui arrivasse un’offerta, siamo pronti a mettere a disposizione tutti gli strumenti di cui disponiamo per accompagnare l’azienda interessata. Siamo comunque in continuo contatto con il Ministero competente, dove è stato istituito un tavolo nazionale sulla vicenda per trovare una soluzione positiva”.
La Fiom-Cgil rende noto che questa mattina, giovedì 18 dicembre, si è svolto un presidio dei lavoratori della Lucchini (ex Vertek) di Condove davanti alla sede del Consiglio Regionale: all’iniziativa hanno partecipato la stragrande maggioranza dei lavoratori.
Tutti i lavoratori, insieme con i delegati e le organizzazioni sindacali, sono stati ricevuti in sala Viglione dal presidente del consiglio Regionale Mauro Laus e dall’assessore al Lavoro Gianna Pentenero.
Nell’incontro la Fiom-Cgil e la Rsu hanno sottolineato la preoccupazione dei lavoratori per il futuro dell’azienda, dato che il Governo ha trovato un accordo per la salvaguardia degli impianti Lucchini di Piombino e Trieste, ma non ancora per quello di Condove. I delegati hanno poi aggiunto che, nonostante fino a settembre i lavoratori riceveranno la cassa integrazione, non essendoci più forniture il lavoro è praticamente finito.
L’assessore ha assicurato che l’attenzione sulla vicenda della Lucchini in questa fase è alta e che è in atto un monitoraggio costante con il Commissario e il ministero del Lavoro. L’assessore ha poi aggiunto detto che sono state avanzate alcune manifestazioni di interesse ma che, al momento, non si è ancora concretizzata ancora alcuna offerta vincolante. Infine, ha rinviato un nuovo incontro a gennaio.
Ivano Franco, della Fiom-Cgil, dichiara: «È positivo il taglio dato all’incontro da parte delle istituzioni ma per parte nostra continueremo a mobilitarci affinché un patrimonio occupazionale e di competenze della siderurgia piemontese non venga lasciato morire».
“Oggi una delegazione dei lavoratori Vertek di Condove (TO) è stata ricevuta in Consiglio regionale. Le sorti dello stabilimento sono incerte, infatti la fabbrica non è compresa nell’offerta Cevital per il gruppo Lucchini, di cui Vertek fa parte. Adesso 93 lavoratori rischiano seriamente di restare a casa. Dopo mesi di disinteresse da parte della Regione Piemonte, l’assessore al Lavoro Pentenero ha finalmente incontrato i lavoratori, presenti in presidio davanti a palazzo Lascaris” afferma la consigliera 5 Stelle, Francesca Frediani.
“Nel corso dell’incontro l’esponente della Giunta ha comunicato l’esistenza di un interessamento informale da parte di un acquirente senza fornire ulteriori dettagli, mantenendo un atteggiamento cauto. In un incontro successivo, insieme al Commissario straordinario dell’azienda, potrebbero emergere ulteriori informazioni – aggiunge – riteniamo che potrebbero esserci tutte le condizioni necessarie per salvare lo storico stabilimento di Condove. Ad alcuni lavoratori mancano solo pochi mesi alla pensione, inoltre lo stabilimento, che ricopre un’area di di circa ben 128.346 mq, di cui il 51.000 mq coperti, ha notevoli punti di forza che potrebbero renderlo appetibile ad un eventuale acquirente: impianti di proprietà per la trasformazione e la distribuzione interna dell’energia elettrica, una concessione per prelievo acqua da pozzo interno e un collegamento alla stazione di Condove sulla linea ferroviaria Torino-Bardonecchia attivo fino alla fine degli anni settanta. Un serio piano industriale potrebbe consentire il rilancio di questo sito e garantire un futuro per i lavoratori”.
Infine, la Frediani chiede: “Arrivati a questo punto pretendiamo dalla Regione Piemonte la tempestiva convocazione di un tavolo, richiesto più volte dal Consigliere Frediani, con la presenza del commissario straordinario Nardi. Questo territorio, già desertificato sotto il profilo produttivo, non può permettersi l’ennesima chiusura di una fabbrica”.